Vivere in Sardegna: (i miei) pro e contro

Vivere in Sardegna è il sogno di molte persone. L’idea di poter godere di tanta bellezza tutto l’anno, di poter apprezzare appieno l’estate ben oltre la solita settimana di ferie, di avere a disposizione un mare e una natura incontaminata e di condurre uno stile di vita più rilassato non può che lasciarci sognanti. Tuttavia vivere in Sardegna ha pro e contro, vantaggi ma anche svantaggi e dato che ci ho vissuto, abbastanza da finire per sposare un sardo, ho pensato di parlarvi della mia esperienza sperando che queste considerazioni sulla vita in Sardegna possano essere di aiuto a chi sta valutando questa scelta.

Vivere in Sardegna: vantaggi

Il mare più bello del mondo

Mi sembra quasi superfluo da inserire in questo elenco ma sicuramente il mare è uno degli aspetti più positivi del vivere in Sardegna. Vivere in Sardegna significa infatti essere circondati dal mare più bello del mondo, pulito, trasparente, dalle tonalità che vanno dal verde chiaro all’azzurro più azzurro che abbiate mai visto. Insomma, un vero incanto. Quando mi sono trasferita in Sardegna non avevo idea di quanto bello potesse essere vivere in un tale paradiso ma poi me ne sono resa conto e oggi che vivo a Milano ne ho profonda nostalgia!

Una natura incontaminata

La natura selvaggia della Sardegna è una delle cose che ricordo con più emozione. Vivere in Sardegna non significa solo mare e spiagge infatti ma vuol dire anche poter entrare in contatto con una natura primordiale che difficilmente è stata preservata in altre regioni italiane (leggi l’articolo sulla Sardegna segreta). La scarsa densità abitativa e la circolazione di pochi veicoli ha sicuramente consentito una protezione pressoché totale del territorio, ancora meravigliosamente incontaminato e immune dai danni provenienti dall’industrializzazione e dall’urbanizzazione.

Stile di vita più sano

La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso” così Fabrizio De André descriveva la Sardegna e non da semplice turista ma da cittadino acquisito che aveva scelto spontaneamente di vivere in Sardegna. E sicuramente la possibilità di uno stile di vita migliore e più sano è una prospettiva allettante per molte persone.

Grande senso dell’ospitalità

I sardi sono persone di gran cuore e sebbene possa sembrare un’ovvietà da scrivere, il senso di ospitalità non è qualcosa di ovvio. Per niente. Non amo i confronti tra persone né tanto meno tra culture perché si rischia sempre di generalizzare ma c’è anche da dire che non tutti siamo uguali e come cambiano tradizioni e dialetti, così pure cambiano il senso di accoglienza e ospitalità, eccezionali in Sardegna. Difficile non attraversare i caratteristici borghi sardi e non essere salutati o invitati a prendere un caffè (o un mirto) da qualche persona del posto.

Richiesta di lavoro stagionale

La Sardegna vive di turismo. Non c’è un solo posto dell’isola che non venga preso d’assalto con l’arrivo delle belle giornate da turisti italiani e visitatori stranieri per cui hotel, alberghi, ristoranti e locali riaprono i battenti in estate per tornare a lavorare a pieno ritmo. L’estate quindi soprattutto per chi vorrebbe vivere in Sardegna ma non è sicuro e avrebbe bisogno di un breve periodo di test, è il periodo ideale per mettersi alla prova magari cercando un lavoro stagionale in una struttura turistica prima di trasferirsi definitamente.

Vivere in Sardegna: svantaggi

Isolamento geografico

Uno degli svantaggi più evidenti del vivere in Sardegna è sicuramente l’isolamento geografico. All’inizio non lo vedevo come un problema perché l’emozione e la curiosità di scoprire “il mio nuovo mondo” erano più forti di tutto ma con il passare degli anni, ho iniziato a soffrirne molto, abituata com’ero, a viaggiare ogni giorno senza problemi dalla mia città, Salerno (di cui vi ho parlato qui) a Napoli dove frequentavo l’Università, oppure ad avere la possibilità di raggiungere in 2 ore Roma e in 4 o 5 Milano.

Attaccamento alle tradizioni

L’attaccamento alle tradizioni e alla propria cultura da parte dei sardi è qualcosa di veramente unico. Pochi popoli provano un amore così viscerale verso la propria terra come quello sardo . Un esempio? L’onnipresente bandiera sarda che tutti conosciamo (a differenza delle altre bandiere regionali) perché i sardi se la portano dietro ovunque vadano e la sventolano con orgoglio ai concerti o agli eventi di piazza, segno di un legame speciale e indissolubile. Questo non è un vero e proprio “contro” ma quando l’attaccamento si trasforma in campanilismo e autocelebrazione può diventare fastidioso, soprattutto per un non-sardo.

Rete di trasporti inesistente

L’isolamento geografico è qualcosa che non si può contestare. Un’isola è un’isola. Che si tratti di Sardegna o di qualsiasi altra isola i problemi di collegamento sono più o meno gli stessi. Quello che però fa la differenza è il sistema di trasporti interno che può quantomeno rendere agevoli gli spostamenti sul territorio come succede a Malta (dove sono stata una settimana spostandomi in bus). In Sardegna, purtroppo, i collegamenti tra paesi e città sono pessimi e, ad esclusione del tratto Cagliari-Sassari, non esiste una rete di collegamento ferroviario, il che causa non poche difficoltà.

Rigidità nel risolvere le cose

Capitemi, sono nata in un posto dove tutto si risolve facilmente con un “vabbuò, cheffà?” e dove anche la situazione più problematica può diventare una barzelletta, in una regione, la Campania e in un angolo d’Italia, il meridione dove la capacità di adattarsi e sdrammatizzare è famosa in tutto il mondo. Normale che vivendo in Sardegna riscontrassi un po’ di rigidità nel gestire i rapporti e le situazioni in generale. Per la serie “le cose si fanno così da noi. Perché vuoi farle diversamente?“. Questa è l’impressione che ho avuto vivendo in Sardegna, poi magari mi sbaglio. Dopotutto la mia è solo una considerazione personale, non una verità assoluta.

Mancanza di lavoro stabile

Concludo le mie riflessioni con quello che definirei lo svantaggio maggiore del vivere in Sardegna: la mancanza di un lavoro stabile. Tutto il resto rispetto a questo probabilmente può essere contestabile ma sulla mancanza di lavoro siamo tutti d’accordo, gli stessi sardi che per questo motivo sono spesso costretti a lasciare la loro amata terra, motivo per cui anche io sono andata via e ho deciso di trasferirmi a Milano. Certo, il mare, la natura, l’accoglienza della gente sono cose stupende ma possono essere sufficienti per poter vivere degnamente e con serenità? Secondo me, no.

E tu cosa ne pensi?

 

95 commenti su “Vivere in Sardegna: (i miei) pro e contro”

  1. belinda huegel

    Ho letto con piacere il tuo articolo sulla Sardegna e mi ci sono ritrovata in tutti i punti…ancjh’io vivo qua e sono sposata con un Sardo…e ho riscontrato gli stessi vantaggi ma ahime’ gli stessi limiti in toto…tant’e’ che a volte sarei tentata di ritornarmene in continente :O grazie per la tua testimonianza….

    1. Francesco Biancu

      Avete pienamente ragione ,comunque io sono sardo per me il problema e solo la mancanza di lavoro stabile,per tutto il resto se c’è la stabilità finanziaria si vivrebbe sempre in vacanza,avrei tante cose da raccontare che farebbero morire d’invidia chi vive in città dove hanno i soldi lavoro ,qua da noi basta poco per vivere,io mi sposto in tutta Europa parto il venerdì e il lunedì sono di nuovo al lavoro al mio paese,che non è un gran che però mi rigenera ,

      1. Sono d’accordo con te mi astengo a dire altro sempre indigeni sono detto questo regna tanta ma proprio tanta maleducazione purtroppo ci abito da pochissimo ma ritornerò sicuramente in continente come la chiamano loro vabbuo buona giornata. P.s. xcio poi vanno chiamati sardagnuoli perché sono troppo asini N.B.il mare è stupendo solo quello hanno è basta

          1. Ehi Cara Sara, anch’io sono pienamente d’accordo con Bianca. I sardi sono rigidi ed incapaci di scendere al compromesso, di solito la rigidita del carattere ed incapacita della comprebsione sono dei segni della mancanza dello sviluppo culurale ed educazione. E non è affatto vero che ci sia molta ospitalita. Piuttosto come una straniera ho visto tanta voglia di spennare dei turisti alzando dei prezzi nella stagione estiva fino all’impossibile. E il mare cosi bello non c’è solo in Sardegna come se la pensano quasi tutti i sardi. Io sono russa e parlo italiano molto meglio di alcuni sardi. Come vedi))))

          2. È a causa di persone come te che l’isola è sempre più difficile da vivere… È a causa di persone come te che i giovani devono lasciare la loro terra per mancanza di opportunità.
            Sei di mentalità chiusa e ignorante, preferisci guardarti il ​​culo piuttosto che guardare il quadro generale e vedere l’incredibile potenziale che esiste in questa regione.
            Dopotutto, sei soddisfatto della situazione attuale sull’isola?
            Come ti sentiresti se avessi dei figli e dovessero andarsene perché i sardi preferiscono morire con le loro tradizioni piuttosto che evolversi e dare ai giovani la possibilità di non dover lasciare la loro terra?
            Dopotutto, parlare bene l’italiano è più importante che vivere e prosperare nel tuo paese, no?

          3. Roberto marongiu

            Brava sarà perché non celo dice davanti?questa capra..anzi più rispetto per le capre…

        1. Da sarda chissà che persone hai conosciuto! Comunque la Sardegna non ha bisogno di “continentali’ così se vuoi tornare in città libera di farlo nessuno ti ferma! Stavo per scorrere il commento e andare oltre ma purtroppo al giorno d’oggi ci sono persone che il rispetto e l’educazione non sanno nemmeno cosa sia!

      2. C’è da dire che in Sardegna ci devi nascere e come se un sardo si trasferisce fuori non è mai in pace perché le mancherà tutto della sua terra
        Parlo da sarda trasferita in valle d Aosta a quasi 2000 m solo ed esclusivamente per lavoro con mio marito siamo anni e anni che ci proviamo a stare qua nonostante economicamente non ci possiamo assolutamente lamentare io ho un indeterminato lui lavora comunque tutto L anno ma sinceramente qua hai solo L economia e stop il resto ci manca tutto tutto infatti tra 2/3 anni prenderemo bagagli e bagaglietti e torneremo a casa nel nostro habitat già quando andiamo in vacanza il solo scendere dalla nave noi sbocciamo nuovamente torniamo in noi , siamo già consapevoli che economicamente non staremo bene come qua ma abbiamo tutto il resto che ci ripaga quello che ci da la nostra terra non ha prezzo e comunque riguardo ai continentali avendoci a che fare sempre ne sappiamo qualcosa non sono poi così amabili mi fermo qua altrimenti scriverei un libro quindi ognuno il suo

  2. Io sono un Romano de Roma, vivo in Sardegna da circa 23 anni ed ho sposato una sarda. Anch’io all’inizio ero estasiato dalle bellezze naturali, ma ben presto ho iniziato a fare i conti con la burocrazia e la testardagine ( sempre inutile ) dei sardi. Nella primavera del 2010 sono venuti in sardegna i rappresentanti del turismo della riviera romagnola, per farla breve sono andati via senza concludere nulla e rilasciando una dichiarazione IN SARDEGNA LA BUROCRAZIA UCCIDE IL TURISMO SARDO CHE SI PUO’ FARE DAL PRIMO DI GENNAIO FINO AL 31 DICEMBRE. Mi trovo pienamente d’accordo con questa dichiarazione. Ultimamente anch’io sto’ pensando di tornarmene a ROMA.

    1. A chi lo dici. Anche io come te arrivato sull’isola mi sembrava di stare in un paradiso. Gia..perché non avevo fatto I conti con gli abitanti. Molte volte mi sfugge il confine tra la loro famosa rigidità mentale e la cattiveria gratuita. Guai poi a fargli vedere che hanno torto. Ti odieranno per tutta la vita. Gentilezza..rara. Maleducazione tanta, soprattutto da parte di chi ha a che fare con il pubblico. La favoletta del popolo ospitale è buona per I turisti.
      Per molti continentali che qui ci vivono la storia è un altra, fatta anche di vessazzioni piccole e grandi proprio perché non sei sardo. Per non parlare di quando ti insultano nella loro lingua per non farsi capire. Disservizi tanti e senza volonta di cambiare perche da loro si fa cosí. Non bisogna avere vergogna di denunciare queste cose anche perché purtroppo questo popolo è accecato dalla propria realtá. Sono ossessionati dalla loro isola. Pensano che sia il posto piu bello del mondo ma a parte il mare per il resto qualsiasi altra regione italiana gli fa le scarpe in quanto a storia, cucina, bellezze naturali e simpatia delle persone. Tutto senza spacciarsi per il paradiso terrestre. Ci sarebbero tante altre cose da scrivere ma visto che non sarebbero carine mi astengo.
      Si veramente viene voglia di abbandonarli al loro destino e scrollarsi la sabbia da sotto I piedi, tanto tornatevene da dove siete venuti te lo dicono loro presto o tardi.
      Che peccato. Viva l’Italia. Quella vera.

      1. Cari commentatori, concordo con quello che dite al 100%! E lo dico da sarda che vive in Sardegna. Altro che paradiso, é come vivere dentro una gabbia che ti uccide lentamente ma inesorabilmente. Sono delusa su tutti i fronti. Non sopporto la mentalità chiusa, paurosa del nuovo, vittimista, inutilmente sentimentalista di molti sardi e…credetemi che integrarsi con gli altri sardi non é facile nemmeno per me, basta un pettogolezzo per inimicsrti tutto un paese! Sono delusa da come vanno le cose, dalla lentezza, dal disinteresse, dall’inconcludenza delle amministrazioni, se non conosci nessuno non vai da nessuna parte. Non mi importa nulla delle bellezze naturali o del mare (che personalmente non amo ma questo é un discorso a parte) se poi ogni giorno é una lotta

        1. Agnese Goretta

          Io sto sognando il trasferimento in Sardegna. Voglio scappare dal mio lavoro… Dalle corse dalla routine. Mio marito è sardi, ma sta in Liguria da sempre… Gli ha fatto strano sentire questa richiesta da me… Ma tutte le volte che sono stata a “casa”, non volevo più tornare. L aria, I paesaggi, le persone che ho conosciuto… La voglia di cambiare. Ho 32anni gestisco un bar da 8anni..abbiamo una bimba di 4anni e le vorrei regalare i piaceri e i sentimenti dello stare in mezzo alla natura, dello vivere in slow motion come lo descrivo io. Giù avremmo casa, nonna e zii… Ma sapete.. Non voglio partire puntando a grandi obiettivi.. Sono disposta ad ogni cosa ogni lavoro.. Ogni inizio.. Purché sia nuovo. Spero di riuscire a farlo presto

          1. Io con mio marito abbiamo fatto tanti vai e vieni tra la valle d Aosta e Sardegna da L anno scorso abbiamo deciso di trasferirci definitivamente per il lavoro ….ma ti assicuro meglio avere qualche soldo in meno ma la qualità della vita che si ha in Sardegna non L avrai da nessuna parte soprattutto la tranquillità mentale stare lontano definitamente dalla nostra isola ci ha fatto riflettere tanto ,appena potremo rientreremo

        2. Cara Mimma,
          però ti piace usufruire dei vantaggi fiscali che lo Stato Italiano riconosce alle regioni a statuto speciale, vero?!?
          Dovreste avere l’umiltà di ringraziare i “cattivoni continentali” che pagano le tasse anche per voi.
          Ma il punto è proprio questo. Fate finta di non capire l’origine dei problemi e giocate a fare le vittime.
          Siete proprio VOI la causa dei VOSTRI problemi! Una volta tanto CRESCETE.

          1. Tutti i voi “continentali” pagate le tasse? In Sardegna ci sono persone che non le pagano ma sicuramente ce ne sono anche in altre diverse città d’Italia! Comunque io sono sarda e sono la prima ad ammettere che la nostra terra ha diversi svantaggi ma è proprio grazie a quest’ultimi che probabilmente è considerata un paradiso terrestre. Se fosse una città caotica con costo della vita alto e assenza totale della natura sarebbe una regione d’Italia come le altre! Per questo riguarda le persone nonché i sardi urta anche a me quando vengono fatte generalizzazioni posso assicurare che non tutti i sardi siano buoni, generosi e altruisti che ti offrono da bere! Ci sono sardi che fanno fatica a mettere la mano nel portafoglio per intenderci! Ce ne sono altri che secondo dove vai devi stare attento a come parli perché potrebbero cambiarti i connotati! Detto questo poi ci sono tantissimi altri sardi ospitali, con cui puoi benissimo instaurare un’amicizia vera e sincera che ti fanno sentire a casa… Dipende! Stessa cosa succede in altre città d’Italia non tutti siamo uguali! Per quanto riguarda la burocrazia idem siamo arretrati ma non lo siamo soltanto noi da questi punto di vista! Mi sento di dire sia ai miei compaesani che non, piuttosto di creare discussioni pensiamo a cosa potremmo fare per migliorare i nostri servizi!

        3. Manca la a sanità a Santa Teresa Gallura la guardia medica non esiste devi chiamare il medico e pagare ospedale piu vicino si trova a 60 Km le chiedo di intervenire grazie

          1. Ma vergognati tu, Massimo, sarai il primo morto di fame di turisti come te, che si portano pure la carta igienica da casa e imbrattano le rocce con la vernice non ne abbiamo bisogno. Vergognatevi!

      2. Sardo: la Sardegna è il paradiso terrestre
        Italiano: l’ Italia é il bel paese, ANZI, lo stato più bello del mondo.
        Ma non state praticamente facendo la stessa cosa. Svegliati.
        Poi chi cazzo sei per venire a giudicare come deve essere la gente in Sardegna. E cosa c’è di male nel “campanilismo” e nell’ “autocelebrazione”, nell’ attaccamento morboso che i sardi hanno per le proprie tradizioni ? Quindi caro Marco se il tuo tentativo era quello di non essere razzista, ti dico che quella leggera sfumatura di razzismo c’è stata, e che passavi da molto più reale e sincero scrivendo anche i commenti che tu definisci poco carini. Non mi sembra che lo stato italiano poi stia facendo qualcosa di concreto per migliorare le condizioni di vita in generale di tutto il sud.
        Lo sta dicendo la stessa sarda nata e cresciuta in continente che molte volte si è scontrata con lo stesso popolo che l’ha trattata da continentale, eppure non ho mai preteso che l’isola è il popolo cambiasse per me. Al posto di stare qua a fare i pro e i contro, perché l’ Isola non può cambiare perché qualcuno esterno all’ isola giudica. Adattatevi. I sardi non si lamentano perché a Milano la gente è fredda. Non ci fermiamo sui cazzo di stereotipi e sappiamo che non tutti i milanesi sono così freddi.

      3. Ciao.
        Sono campano, vivo all’estero e ho avuto a che fare con molti sardi. Le bellezze naturalistiche dell’isola non si discutono, ma la gente è molto sui generis.
        Sono chiusi, pieni di pregiudizi e piuttosto ignoranti. Più volte mi hanno fatto battutine offensive su Napoli e i campani (dimenticando, forse, come venivano considerati fino a qualche decennio fa, ai tempi dell’Anonima…), assolutamente convinti che io vivessi tra camorristi e immondizia, che – per carità – non mancano ma non tutta una regione di 6 milioni di abitanti è così. Di borghi antichi, immersi nella natura e puliti, con cibo strepitosa e gente perbene e rispettosa, sono pieni Irpinia, Sannio, Cilento. E comunque Napoli ha un patrimonio culturale immenso.
        Loro, però, erano sempre pronti ad attaccare , spalleggiandosi in una sorta di cameratismo alimentato dal solito, a volte irragionevole, anelito indipendentista.
        Ho conosciuto gente di Bosa, del Campidano, di Quartu ecc. Quasi tutti così.
        Non ho mai vissuto da quelle parti, ma francamente non so se mi piacerebbe. Ripeto: il mare è l’elemento in più, ma io ho bisogno di vita! Ho bisogno di gente, negozi, socialità, musei, mostre, arte, eventi. Ho bisogno di sentire delle vibrazioni intorno a me.
        Il silenzio di quei borghi, rotto solo dal rumore del mare, mi spaventa. Penso che abbia inciso (e non in bene) anche sulla mentalità di questa gente…
        Forse si salva un po’ Cagliari, il capoluogo, ma alla fine si tratta di una città di dimensioni provinciali.

        1. Sono completamente d’accordo con te, Gerardo!
          Sulla bellezza del mare e di certi luoghi non si discute. Purtroppo, la visione della vita, il ragionamento, il modo di relazionarsi con l’altro (intendo lo straniero, il “continentale”) di tanti sardi è difficilmente interpretabile.
          Pare che ci sia ancora qualcosa di primitivo che li tiene in ostaggio.
          Forse un sociologo oppure un antropologo potrebbero fornire risposte più strutturate.

        2. Sono romano e voglio dirti che Napoli è una città unica in cui ho incontrato persone di un livello umano e culturale che il resto d’Italia si sogna!
          Il meridione e, specialmente, Napoli sono stati saccheggiati e rovinati dai Piemontesi che si sono portati via anche una delle prime ferrovie italiane: La Napoli ‘ Portici.
          La Sardegna è come Roma, va bene per una settimana di vacanza, poi basta.

          1. interessanti le vostre opinioni..Io sono sardo, anche se ho del sangue in parte ligure poiché mio nonno era di Carloforte..un’isola in Sardegna abitata da persone non sarde ma con origini liguri. Quanto ai napoletani devo dire che nutro molta simpatia.. mi sono sempre trovato in sintonia e loro con me. Persone alla mano. Sui sardi ho letto alcune verità…Sulla ospitalità bisogna distinguere tra i paesi del centro e alcune città, specie Cagliari..Sono più ospitali e rispettosi nei comuni agricoli che in quelli minerari..A Cagliari invece c’è più individualismo e chiusura. Io personalmente non difendo i sardi a spada tratta e non mi sento offeso se leggo delle critiche..C’è del vero e qualche generalizzazione. Gente testarda, diffidente e permalosa..è vero, e leggere qui qualche commento stizzito ne è la prova. Chi invece ha studiato, legge o ama viaggiare non è così di regola. Quanto all’articolo certo l’insularità è uno svantaggio e le politiche locali sui trasporti aerei e navali non aiutano di certo a muoversi con facilità. Ma da una ventina d’anni a questa parte i sardi un po’ viaggiano e piano piano cambierà anche la mentalità

        3. Brava sono campano e vivo 4 mesi in Sardegna mancano servizi sanitari pochi ospedali viabilità zero non vogliono cambiare per arrivarci in Sardegna costa molto bisogna cambiare

          1. Piacere Antonio vivo da meno di un anno sono napoletana è ho detto tutto purtroppo i sardi sono maleducati testardi di ignoranza e vabbuo basta così dai è meglio

    2. Paolo, sai cosa disse il documentarista Vailati tanti anni fa? Che la Sardegna non aveva bisogno del turismo di massa, perchè questo distrugge le bellezze naturali e aveva infatti ragione. Le coste dell’Isola oggi sono inquinate da microalghe portate là con gli yacht da facoltosi turisti che non rispettano luoghi protetti e incontaminati. Ma potrei anche parlarti della monnezza lasciata in spiaggia da cafoni, delle conchiglie depredate e della sabbia rosa ormai scomparsa, o delle bottiglie gettate in mare da quegli stessi yacht dopo chiassosi party a base di cocaina e musica ad alto volume. Se la tua idea è quella di lucrare su tali bellezze,se tu pensi di averne diritto (ricordo un romano che decapitò uno scoglio chiamato tartaruga per via della sua forma naturale al solo scopo di farne un trofeo per casa, distruggendo qualcosa che aveva millenni di storia) mi dispiace, ma dovrai fare come quei signori della riviera. Fare i bagagli e tornare da dove sei venuti. I sardi saranno pure testardi, ma non sono cretini come qualcuno pensa. Byebye…

      1. Non saranno cretini ma le bottiglie di ichnusa in cunetta le lanciano volentieri. Volentieri appiccano incendi. Volentieri scaricano lavatrici e materassi ed eternit in vie di campagna che i turisti non conoscono nemmeno.
        I turisti vengono da posti in cui la raccolta differenziata è radicata da decenni, sanno bene come comportarsi. Lo sanno meno, o fanno finta di non saperlo, quei cagliaritani con seconda casa che si fanno i weekend e siccome l’isola ecologica è giocano al “lancio della busta di alliga dal finestrino”. Saluti.

  3. Mi è piaciuto molto l’articolo e concordo per la meravigliosa natura e l’acqua cristallina unica.
    Sono stata spesso in Sardegna ed è stata sempre un’esperienza ricca di fascino. Certo i problemi di spostamenti ci sono. Devi avere la macchina per visitare o altro. Giuliana

    1. Ciao a tutti mi chiamo Fabio e tutt’ora vivo.a Cagliari…bell’articolo che chiunque condividerebbe sul discorso territorio etc(che poi non così tanto incontaminato).Mi ritrovo a 33 anni senza avere nulla in mano,lavoro casa etc e per questo sto per intraprendere in altra strada al di fuori della Sardegna.Per quanto io sia Sardo non mi ci ritrovo in un Sardo….come lo avete descritto voi che esattente così…geloso,prepotente e chi più ne ha più ne metta…provo dispiacere solo per la
      famiglia che è la cosa che conta di più.Qui non funziona nullla ragazzi…credetemi….nulla

      1. A disappointed sardinian

        Sono sardo anche io, di trentatré anni, attualmente espatriato come altri giovani in Europa (nel mio caso Europa dell’est) dopo tantissimi sacrifici, laurea, attestati di formazione, lavoretti sottopagati o quasi gratuiti, e purtroppo un orribile quadretto in famiglia (tra cui un genitore venuto a mancare poco dopo i 18 anni).

        La Sardegna è senz’altro un paradiso terrestre a livello territoriale, con i suoi luoghi e prodotti doc che la rendono degna di fama. Ciò nonostante, una buona fetta delle persone che abita questa terra dispone di una forma mentis che personalmente mi ha deluso non poco (e come fanno notare in questo articolo, guai a fare notare una cosa simile che subito vieni additato come stupido o diverso). Tra i primi la consuetudine di spettegolare tutto su di te e la tua vita dopo un paio di domande come se fosse affar loro, e un radicato senso di gelosia e preservazione del proprio impiego tramite bugie e ostilità. Guai poi a parlare di religione in modo razionale perché si apre una voragine verso l’inferno…

        Al di là dei motivi economici e territoriali che rendono la Sardegna come “ultima arrivata” negli interessi di stato, una serie di situazioni l ha resa a mio avviso inabitabile e ostile. La prima tra tutte è l’enorme difficoltà a trovare un impiego lavorativo (e non sto scherzando).

        In tanti potrebbero dire: “Eh, ma in tutta Italia è così, anche nel Nord!”

        Avendoci vissuto e combattuto per anni, per quanto comprenda quest’affermazione, soprattutto in provincia c’è un fenomeno cristallizzato nel tempo (ma non per tutti) chiamato “accozzo”. In gergo equivale alla raccomandazione locale che qualcuno riesce ad ottenere per essere assunto in un qualunque luogo di lavoro (anche laddove non si cerchi personale) e in questo caso:

        1) Pur essendo visto con invidia dagli stessi abitanti di provincia, l’accozzo viene considerato come privilegio destinato a pochi.
        2) Non sono mai note le circostanze che attivano questo contorto meccanismo. L’unica cosa che si sa è che devi conoscere qualcuno d’importante tramite terzi e nel giro di una settimana o poco più, ecco che magicamente la persona X riesce a ottenere un posto di lavoro dai 700 euro in su pur senza esperienze pregresse/titolo/capacità. È anche per questo motivo che spesso si sente dire: “Eh, ma se non conosci qualcuno, sarai sempre senza lavoro.”

        Cosa succede se decidi di affermare le tue conoscenze al di fuori del campo gastronomico, infermieristico, contabile, ingegneristico o informatico ricercando lavoro?

        A) Tenti di consegnare o inviare il tuo CV ma il potenziale datore di lavoro/”accozzato”/altra persona dentro quella cerchia farà sparire la candidatura nel nulla. Mi è capitato di persona intravedere che la persona a cui consegnai una candidatura cartacea, decise di scartarla non appena messo piede fuori dall’attività interessata. Tanta incazzatura, poi svanita nello sconforto.
        B) Magari arrivi al colloquio, spieghi umilmente o in qualunque altro modo che sei realmente interessato/a quella mansione MA tu non vai bene perché privo di esperienza (in un luogo dove almeno il 70-80% dei compaesani sfrutta questo “misterioso potere”, oppure (come disse qualcuno con tono riluttante e disgustoso anni fa): “Sei troppo qualificato. Come reagisci se dovessi dirti di no?” E intanto qualcuno passò per graduatorie con a malapena un diploma e senza esperienza e scavalcamento di non poche posizioni.
        C) Trovi qualcosa, con sacrifici e fortuna dalla tua parte. E anche qui, bisogna stare attenti ai lavori pseudo-gratuiti a quelli sottopagati o a titolo di prova (non pagata). Però, è pur sempre un inizio o un modo per sopravvivere.
        D) Provi coi tirocini gratuiti, ma tu hai bisogno di un caspita di stipendio o remunerazione almeno per iniziare. Quindi come soluzione può non andar bene.
        E) Assapori l’orribile esperienza dei call center outbound o vendita porta a porta di qualunque genere. Se vuoi uno stipendio fisso, devi prima raggiungere degli impensabili target e vendere a chi già è povero o estremamente diffidente e tartassato come te.
        F) Tenti qualche concorso o altre candidature pur decidendo di andare altrove in Italia. E finalmente qualcosa la trovi, lontano dai tuoi affetti e dalla tua terra. Perdi qualcosa di grande ma il compenso non è da poco.
        G) Trovi risposta all’estero, e qualunque essa sia, ci vai lo stesso pur di avere in mano qualcosa di concreto (è la scelta più sofferta, ma sta lentamente diventando lo standard di tanti italiani e sardi in particolare).
        H) Stai a partire la fame o fai volontariato gratuito nella speranza di poter ottenere un rimborso spesa che devi farti bastare per tutto.

        Insomma, le vie sono tante e anche più di queste, e non è detto che le cose possano andare male. Purtroppo parlo per esperienza, e da essere umano più che da come cittadino di quella terra ostile e di cui provo un minimo di indignazione, auguro a chiunque di trovare il proprio posticino in quella bella isola oppure altrove.

        1. Caro “A disappointed sardinian”, sei sardo e hai avuto il coraggio di descrivere una situazione molto diffusa in terra di Sardegna, e questo ti fa onore.
          Hai denunciato uno degli aspetti che frenano lo sviluppo di questa regione (e della gente che ci abita).
          Purtroppo, se c’è uno come te che pensa a migliorarsi e andare avanti, ce ne sono tanti (anche tra i giovanissimi) pronti a fiancheggiare il sistema che tiene immobile lo sviluppo di questa regione.
          Ti auguro tutto il bene del mondo.
          Non ti sei nascosto dientro un orgoglio inutile.

        2. Caro “A disappointed sardinian”, sei sardo e hai avuto il coraggio di descrivere una situazione molto diffusa in terra di Sardegna, e questo ti fa onore.
          Hai denunciato uno degli aspetti che frenano lo sviluppo di questa regione (e della gente che ci abita).
          Purtroppo, se c’è uno come te che pensa a migliorarsi e andare avanti, ce ne sono tanti (anche tra i giovanissimi) pronti a fiancheggiare il sistema che tiene immobile lo sviluppo di questa regione.
          Ti auguro tutto il bene del mondo.

  4. LA RIGITA’ MENTALE E LA TESTARDAGGINE DEI SARDI, IN ITALIA E’ SOLO PARI A QUELLA DEGLI ABRUZZESI (PARLO DI QUELLI CHE VIVONO IN MONTAGNA), QUELLI CHE ACCOLGONO I TURISTI -C’è anche il mare. SONO COME DAL GIORNO ALLA NOTTE.

  5. Ciao, io sono una ragazza sarda, di Cagliari, trasferita a Milano per lavoro quasi un anno fa (consulente). Milano è stupenda e tutto quello che scrivete è vero (c’è vita, ti senti al centro d’Europa,collegato con il resto del mondo!) e la ringrazio per tutto quello che mi sta offrendo e insegnando ma…tornerei ogni santo giorno a casa! Mi manca la mia terra, famiglia e amici, e lo stile di vita sardo..eppure qui ho fatto giá tanta amicizia con persone di ogni regione. Il contesto internazionale e l”efficienza di questa cittá industriale è impagabile, ma ora che vi scrivo mentre salgo sulla metro non ho dubbi…Cagliari tutta la vita..se solo potessi tornare 🙂 …

    1. In 15 anni passati a Bologna, non c’è stato un momento che fosse uno in cui mi sia venuta voglia di tornare in Sardegna. Purtroppo, qualche anno fa, per una serie di ragioni, sono dovuto ritornare nell’isola e la mia vita, dal quel momento, è diventata una m…a. Il mondo del lavoro in Sardegna poi è di un osceno che metà basta. Ah, se avessi i soldi abbadonerei questo buco di c..o di isola.

      1. Bologna è un gioiello. Grande ma non troppo, vicina a Firenze e Milano con l’alta velocità, còlta e molto aperta come mentalità. A parte che si mangia da Dio.
        L’unico neo è l’estate: si soffoca. Ma ad agosto te ne torni in Sardegna e hai risolto.

    2. Concordo pienamente fin quando non ci stacchiamo definitivamente dalla nostra terra non lo capiremo trasferiti da un anno con mio marito al nord solo esclusivamente per il lavoro stando qua ci ha fatto riflettere tanto preferiamo accontentarci ma stare a casa in pace appena potremmo facciamo nuovamente i bagagli, che poi non è semplice per noi sardi integrarci con le persone del nord siamo totalmente diversi la maggioranza che abbiamo conosciuto sono menefreghisti e fredde abbiamo culture diverse è anche questo nel posto in cui vivi non ti fa stare a tuo agio

  6. Ecco è tutto vero questa terra è rimasta così anche e soprattutto per il carattere della sua gente. L ospitalità la si da a chi se la merita a chi arriva qui consapevole di confrontarsi con una cultura diversa, con una terra dove chi è arrivato dal mare lo ha spesso fatto per prendere e non per dare, per distruggere e non per costruire. A chi viene qui per vivere come a Roma e Milano consiglierei di rimanere dov’ è. A chi vuol fare l imprenditore con stili di vita e tipologie di impresa che non intendono conformarsi alla natura di questa terra e del suo popolo idem. L’ospitalità gratuita è effettivamente una favoletta per turisti, non siamo qui per compiacere nessuno ma certamente per accogliere tutti quelli che hanno intenzione di far crescere questa terra rimanendo attaccati alle sue radici….
    E come scriveva Grazia Deledda
    Noi siamo spagnoli, africani, fenici, cartaginesi, romani, arabi, Pisani, bizantini, piemontesi.
    Siamo le finestre d oro giallo che spiovono
    Sui sentieri rocciosi come grandi lampade accese
    Siamo solitudine selvaggia, il silenzio immenso e profondo,
    Lo splendore del cielo, il bianco fiore del costo.
    Siamo il regno ininterrotto del menisco, delle onde che ruscellano i graniti antichi
    Della rosa canina
    Del vento, dell’ immensità del mare.
    Siamo una terra antica di lunghi silenzi
    Di orizzonti ampi e puri, di piante fosche
    Di montagne bruciate dal sole e dalla vendetta
    Noi siamo sarsi

  7. Viva la Sardegna, orgogliosa d’esserne figlia… Come in tutti i posti ci sono i pro e contro, ma forse non spetta anche a noi cercare di rendere la nostra vita migliore, non aspettiamo che lo facciano gli altri come se fosse un atto dovuto, parlate voi continentali di abitanti poco ospitali o addirittura scortesi,testardi, forse è vero, ma restiamo sempre di buoncuore, EE forse posso dire una sola cosa contro la mia gente, dovremmo cercare di essere più solidali tra noi… Senza invidie…. Potremmo essere molto meglio…

  8. Sono sardo, ho 29 anni e a 18 mi sono trasferito a Milano per dare una scossa alla mia vita, farmi nuovi amici e avere qualche possibilità lavorativa. Milano mi ha dato tutto questo e solo oggi, qualche volta, mi capita di pensare che sarebbe bello poter fare un tentativo, buttarmi e tornare a vivere in Sardegna. Purtroppo sono pensieri che svaniscono immediatamente non appena torno a casa per le vacanze: in Sardegna non funziona niente e credo che solo chi è in pensione possa dire di viverci bene e di poter godere di ciò che la regione ha da offrire. Oltretutto penso che lo stipendio che prendo a quasi 30 anni qui a Milano, in Sardegna non lo si prenda neanche dopo 40 anni di carriera. Peccato, continuerò a sognare (e ad amare, comunque, la mia terra).

  9. Ecco un perfetto esempio di ottusa fierezza. Ma come spiegare a chi non ha mai vissuto fuori dall’isola quanto sia deleterio questo modo di ragionare? Ok la natura ma quando leggo di imprenditori che dovrebbero conformarsi allo stile di vita del popolo sardo mi viene l’orticaria. La Sardegna è una regione poverissima che produce poco o nulla. La salva un pochino solo il turismo e i turisti dovrebbero essere considerati come una manna dal cielo. Metà della popolazione vive di sussidi e lavori statali generosamente elargiti per garantire un minimo di benessere. Ma finché lo stato (in perdita rispetto ai tributi generati) paga per tutti i servizi, il nazionalista sente di non aver bisogno di nulla e di nessuno. Io sono metà sardo e metà lombardo, ho vissuto in Sardegna da adulto per alcuni anni e in lombardia da ragazzino, ora vivo all’estero. Amo la Sardegna, tanto la sua natura quanto la sua meravigliosa letteratura, parte della mia famiglia è sarda ma non tollero più certi discorsi.

    1. Ero stata nel 1990 in vacanza in Sardegna e mi ero detta: mai più. Era agosto e mi trovavo in Costa Smeralda. Troppi turisti, prezzi troppo cari ed avevo anche rischiato di annegare.
      Ma nel 2011 ho comperato un piccolo alloggio nel Sulcis. Un paese di circa 13.000 abitanti, sulla costa. Ho conosciuto una Sardegna diversa da quella di circa 20 anni prima. E’ stato un grande amore, di quelli che tolgono il fiato. Sono andata a vivere lì, portandomi dietro il lavoro: ho ottenuto facilmente un trasferimento scolastico. Due anni intensi di scoperte, di studio (mi sono ri-laureata a Cagliari). Ho conosciuto belle persone con le quali si sono stretti legami di profonda amicizia. Ma ho conosciuto anche l’arroganza di alcuni sul lavoro e nella vita di paese. Sono tornata in provincia di Torino anche per motivi familiari. Lo strappo è stato brutale e doloroso. La meschinità e la prepotenza di alcune persone, il vittimismo di altre “qui non si può fare niente”, l’uso costante della dicotomia sardi/continentali (io sono anche un po’ sarda per via di una bisnonna cagliaritana) hanno lasciato una grande amarezza. Che convive, comunque, con una grande nostalgia. Nostalgia per quel grande amore iniziale che mi faceva sembrare tutto meraviglioso, tutto possibile. La Sardegna (ma col tempo ho iniziato ha pensare a molte Sardegne, almeno tante quante ne ho conosciute io) è una terra di contraddizioni. Bellissima e tremenda.

  10. Ho appena letto tutti questi commenti. Sono rimasta davvero delusa perche sono arrivata qui su questa pagina cercando di capire come sarebbe l’esperienza di vivere in Sardegna? Io sono nata e cresciuta in Canada (infatti vi chiedo scusa per il milo Italiano) ho conosciuto mio marito (Italiano) e mi sono trasferiti vicino Milano dove sono rimasta per vent’anni (il tempo che cio messo per convincerlo di venire a vivere in Canada) dove poi finalmente ci siamo trasferiti in Canada perche parlo chiara, purtroppo l’italia in generale bisogna capirla e accettarla cosi com’e’. Non cambiera’ mai. E sono convinta che ogni regione, Sardegna inclusa, ha I suoi pro e contro. Io non sto qui a spiegarvi la differenza fra Italia/Canada perche qui ci sarebbe davvero tanto da dire. Sono qui per ricordarvi che l’italia e un dono, un ricchezza naturale, sta a ogni individuo come viverla al meglio. Anche in Canada ci sono persone invidiosi e arroganti, ma lasciamoli vivere come vogliono loro!! Alla fine, cosa conta nella vita piu di ogni cosa??…..la salute, e di vivere al meglio con le persone che ti amano. Questi vostri commenti mi hanno deluso perche sono partita con una curiosita’ e un’energia di avere la possibilita di tornare in qualsiasi posto in Italia per vivere, e ho scelto la Sardegna propio per la sua bellezza e natura. Vivere in citta’ porta I suoi vantaggi ma alla fine, cosa serve vivere una vita frenetica e caotica, lavorando tutto il giorno per tornare a casa stanchi e poi riprendere con lo stesso rittmo il giorno dopo? Se qualcuno di voi vuole trasferirsi vicino Milano, io vi vendo la mia casa. Un bellissimo appartamento a passo di ogni comodita’. La vita e’ cio’ che tu la rendi, fatevi guidare dalle vostre passioni e non dalle cattiverie degl’altri!! Buona fortuna a tutti=)

    1. Agnese Goretta

      Anche io sono arrivata su questa pagina e sono rimasta delusa dei commenti. La Sardegna che ho conosciuto io la custodisco gelosamente nel cuore.. E sono certa che riuscirò ad andarci

    2. Sergio Pallottelli

      Mervigliose parole! Grazie. Io pure sto pensando di trasferirimi li. Italiano in USA. meglio che sto zitto va…. heheh

    3. Carissima Sandra, concordo su tutto cio’ che ha scritto. Finalmente qualcuno che ha descritto come sono le cose realisticamente, nessun posto al mondo e’ perfetto perche` siamo semplicemente diversi con diversi obiettivi, in ogni luogo che si va bisogna rispettare i costumi le leggi la cultura non dimenticando che sei ospite. Certamente se vai con l’ intenzione di cambiare tutto questo, non sarai ma tranquillo. Anche io mi sono trasferito nel Canada, Toronto e non avevo neanche 18 anni compiuti, non conoscendo una parola Inglese mi sono trovato come un pesce fuori dall’ acqua e non parlando Inglese finiva alle mani! dopo poco tempo ho riflettuto che anche questi avevano i loro problemi e ho sorvolato. Sono 47 anni che vivo in questo Paese e non e’ perfetto ma sono adeguato al modo di vivere di questo Paese, malgrado le difficolta’ nel principio. Comunque sono ancora in accordo con Sandra l’ importante e’ la salute la possibilita’ di lavorare per vivere. Una sola cosa che non mi sono mai adattato sono gli inverni rigide e tanta neve. Anche io visto che mi sono ritirato dal lavoro vorrei tornare in Italia in posto tranquillo con il clima mite. Come te Sandra sono estremamente deluso nei commenti che ho letto! siamo nel 2023 e non e’ cambiato niente in positivo dal 1976 quando ho lasciato il bel Paese, forse hanno bisogno di andare fuori dell’ Italia per rendersi conto! In Italia ci sono 20 regioni in ogni regione che vai hanno le loro tradizione le loro culture e il modo di vivere, non e’ giusto se vado in un altra regione esigendo di cambiare i loro costumi, tradizioni etc. L’ Italia e’ bellissima e sarebbe bello se cercassero a venirsi incontro invece di cercare il modo possibile di contraddirsi!

    4. Altro che chiedere scusa per il tuo italiano! Ho letto dei commenti da “italiani” che farebbero rivoltare Dante nella tomba! Per quanto riguarda i sardi e la Sardegna, bisogna dire che l’isola è estremamente interessante e vale la pena di fare un tentativo di viverci, ma bisogna capire che tutti i popoli devono fare i conti con la propria storia, e non è facile uscire dagli schemi che hanno governato questa terra nel passato. Ciò detto, nel rapportarsi con i sardi è necessario tenere sempre ben presente il carattere e la storia, cercando di valorizzarne gli aspetti positivi di questo popolo (e ce ne sono parecchi) sopportandone i difetti. Se non ci si riesce, è meglio lasciar perdere, le giovani generazioni ci metteranno un po’ di tempo per cambiare la mentalità dominante. Sempre che lo possano fare, ma io me lo auguro di cuore.

  11. Buon giorno a tutti. Sono Sardo di nascita, ho viaggiato moltissimo, perciò riesco a vedere abbastanza obbiettivamente i pro e i contro.
    Sfatiamo un mito della dolcezza dei sardi.
    Molti sardi sono stati ingannati per la loro esagerata ospitalità, e molti ora sono decisamente troppo chiusi. In genere i sardi sono persone educate che ringraziano, l’ho visto molto meno nel resto d’Italia, ma non da per tutto per fortuna.
    Molti turisti ed investitori arrivano sull’isola credendosi conquistadores spagnoli, e questo ai sardi non piace. Se provi a comprare un sardo avrai un pessimo nemico.
    D’estate in Sardegna si scatena il delirio, maleducazione alle stelle, e non certo fra sardi che non tollerano la tensione.
    I sardi sono in genere gentilissimi con chi lo è con loro, e chiusi e testardi con chi non lo è con loro.
    Per quanto riguarda le Amministrazioni Comunali sono gestite da persone molto valide ma molto politicizzati. C’è molta differenza fra i Comuni delle centri più grandi e quelli più piccoli, in quelli più piccoli le cose non vanno così bene, confermo.
    I trasporti sono pessimi, ma teniamo in considerazione che essendo pochi abbiamo poco peso politico e i finanziamenti pubblici arrivano con il contagocce.
    Un consiglio per chi volesse investire in Sardegna, lo può fare e io mi occupo proprio di questo aiuto gli investitori, ma ci sono delle regole da rispettare come ovunque nel mondo.
    Altra cosa, mi rivolgo alle persone che hanno vissuto male la Sardegna, non so in che modo si siano rapportati con i sardi, e dubito che siano persone che vanno d’accordo con tutti e proprio con i sardi abbiano problemi.
    Venite in pace, siate cortesi e gentili e avrete le porte aperte (come nel resto del mondo).
    Frequento tante persone splendide non sarde che vivono bene qui e mai andrebbero via.
    Buona giornata a tutti

  12. Salve,
    Ho letto molti commenti che parlano di burocrazia e modi di fare prettamente “sardi” (riguardo al mondo imprenditoriale).
    Qualcuno che possa fare degli esempi concreti per capire esattamente di come la Sardegna sia terra difficile da vivere?
    Stavo pensando di trasferirmi sull’isola per viverci.
    Grazie mille!

  13. Tutto vero ed ecco perchè il mio unico desiderio è andare via dalla Sardegna. Sto morendo quì. Letteralmente, la mia vita si sta spegnendo. Aiuto!!! AIUTATEMI AD ANDARMENE VIA DALLA SARDEGNA.

  14. Perfino la richiesta del lavoro stagionale non copre l’amarezza di vivere in questo posto dove non c’è nulla oltre il mare, gli anziani malati, i ristoranti puzzolenti e non e gli alberghi. La mancanza delle strade è un fatto orribile e l’ottusità nonchè la chiusura mentale dei sardi è un fenomeno inspiegabile.
    A coloro che dicono “Tornatevene a casa vostra” la risposta è “Certamente, per non vivere in un posto come la Sardegna tornerò a casa mia senza che lei me lo dica mentre voi, sardi, restate sulla vostra isola senza nulla per sempre e non descrivete più quest’isola come l’angolo del paradiso perché di paradiso qui non c’è nulla. Meglio perdere piuttosto che trovare. Della vostra Sardegna non mi interessa più nulla. Addio. “

    1. Sono di Milano e vivo a Cagliari da 6 anni.
      Anche il mio compagno è di Milano e siamo finiti qui quasi per caso per il suo lavoro. Pensavamo fosse una situazione temporanea ma anno dopo anno rimandavamo il rientro. E alla fine siamo ancora qui e qui è nato nostro figlio. Io lavoro da casa quindi non posso parlare dell’ambito lavorativo. Per il resto mi sono ritrovata in molti commenti. Secondo me ha senso vivere in sardegna ma dipende dalle tue priorità e dalla tua personalità. All’inizio per me era tutto amore, profumi, natura, colori. Cagliari poi è una città molto vivibile a piedi con bambini. Spiaggia e parchi mozzafiato. Nel tempo la cosa che mi ha pesato più di tutto e che mi fa pensare di rientrare è stato l’isolamento. Ma forse è anche una questione di abitudini e di soldi. Ovvio che se sei abituato ad avere tante belle città da visitare a portata di mano, concerti, mostre, musei, treni e aerei diretti per tutto il mondo ogni giorno forse farai fatica ad abituarti alla sardegna. Ma se invece sei un naturalista trovi pane per i tuoi denti. Ecco io pensavo di essere più naturalista. Poi il costo della vita è relativo appunto perché se vuoi viaggiare ti parte sempre un rene. E Cagliari non è proprio una città così economica da permetterti di risparmiare il necessario per poter viaggiare spesso. Con uno stipendio medio basso almeno.
      Non me la sento di generalizzare sulla apertura mentale perché ho conosciuto moltissime persone diverse tra loro. E a quanto mi dicono cambia molto tra “vivere in bidda” o in città. Però la dicotomia locali, continentali è vero che si sente. Anche dopo 7 anni. Lo dico da parte del mio forte accento Milanese Spesso ti senti trattato con diffidenza anche se non ti stai comportando da arrogante. Perché secondo me, qualsiasi critica tu possa fare,, sui volti delle persone leggi spesso il retro pensiero “guarda sta rompicoglioni continentale che viene a dirci come fare le cose”. Invece nel resto d’Italia pensano solo “guarda sta rompicoglioni”. È diverso . Ad esempio in un chiosco cagliaritano ho fatto notare che stavano servendo tutti tranne me, e il proprietario ha fatto appositamente una battuta ad alta voce in sardo stretto perché sapeva che l’avrebbero capita tutti tranne me. Simpatico.
      Comunque vorrei leggere un articolo simile su Milano. Immagino che non sia semplicissimo ambientarsi per tutti e che ci siano molti stereotipi un po’ veri sul modo di fare di molti e molte di noi. Arroganza e frenesia in primis.

  15. Stavo valutando di trasferirmi da pensionato in Grecia, ma visto la frequenza di terremoti nella stessa, e constatando che in Sardegna il rischio sismico è pari a zero sono finito su questa pagina per vivere in Sardegna da pensionato. Be ho letto tutti i commenti sopra e mi hanno abbassato l’entusiasmo, ma non del tutto. Non conosco bene la Sardegna, sono marchigiano di Fermo, e per lavoro vivo più a Porto San Giorgio ,(meravigliosa) ma sono stato nell’isola 2 volte, la prima nel 1984 in dicembre, la seconda ottobre 2004 per lavoro, e non mi era sembrato tutto questo negativo contesto. Appena l’emergenza Covid lo consentirà faro una visita lunga per farmi una idea sul da farsi. Chi volesse dissuadermi , oppure spingermi , nella eventuale scelta, sono bene accetti ambedue gli schieramenti. Grazie

    1. Ecco , prova te con mano che qua mi sembrano una manica di depressi cronici.. sono sardo e vivo in lombardia da 6 anni e mi sento morire in questo posto con queste persone. A differenza di firenze o genova x esempio.
      Ci sono dei pro e dei contro come in tutte le regioni italiane, certe cose che scrivono riguardo i sardi sono vere, ma estremizzate all’inverosimile.. la cosa che fa ridere è che tutte queste persone parlano/Sparlano dei sardi xò son tutti che vivono in sardegna, ci mangiano e ci dormono pure… descrivono i sardi come fossero dei posseduti facenti parte di una tribù di disagiati.. c’è molta invidia,disprezzo,falsità e mezze verità riguardo ai sardi (che ricordo essere degli esseri umani come loro);un pò come i terroni (ops in nord italia li chiamano così…belle persone eh…) che vivono da anni a milano e dicono di schifarla, però magari vanno al san siro a tifare il milan… l’italiano è un idiota..da nord a sud. popolo d’ignoranti .

    2. non ascoltare nessuno, vai e……..ascolta. Se due persone sentono lo stesso suono, non è detto che capiscano la stessa cosa.

  16. A prescindere dai Sardi, che sicuramente hanno il loro modo di vivere e pensare (e secondo me è normale), a me sembra un posto spettacolare, la sua bellezza è proprio la natura senza industria, chi se ne frega poi dei trasporti pubblici! La Sardegna ha la sua caratteristica di “Isola”, non potete pretendere di avere i servizi che ci sono nelle grandi città. Io ho vissuto a Panama (centro America) per 5 anni, anche lì hanno il loro modo di vivere tutto a rilento, corruzione e tanto altro. Se decidi di andare a vivere in un paese che non è il tuo ti devi “adeguare”, senza avere pretese, io sono di Varese e ci sono nato, ho tutto a portata di mano, Milano, Svizzera, aeroporto di Malpensa, ospedali, strutture e servizi ottimi, però non nego che mi piacerebbe vivere in Sardegna.
    Il mio lavoro va molto bene grazie a Dio, ma che senso ha lavorare tantissimo e non avere tempo da dedicare alle cose più belle, io non ho il tempo neanche per andare a farmi un giro in bicicletta! Lavoro, lavoro e lavoro per poi pagare un disastro di tasse, non so quanto ne valga la pena, forse sarebbe meglio vivere con pane e acqua ma avere il tempo di camminare sulla spiaggia con mia moglie.
    Un abbraccio a tutti dalla Lombardia

  17. Credo che sia difficile ovunque integrarsi in un nuovo contesto. Se si parte, si lascia il proprio paesello o città si deve accettare un po’ di solitudine, un po’ di diffidenza perchè si è degli estranei e ci si deve sforzare di adattarsi ai diversi ritmi e alla mentalità. Questo è normale. Altrimenti si resta a casa propria, con vantaggi e svantaggi connessi. Conosco stranieri che vivono in Italia che non fanno che lamentarsi. Alla fine, se uno non sta bene in un posto credo sia meglio se ne vada, in primis per rispetto di se stesso.

  18. Buon giorno a tutti prima di tutto vorrei sapere cosi di chi vive nella isola di sardegna a sud est nella zona della citta Pula per una famiglia in due marito e moglie se ce la la casa sua comprata la vita e cara da vivere al mese???
    Ma di vivere bene cioe di non mancare ogni giorno il cibo e al mese di pagare le bolette di gas e luce,interenet.
    Grazie mille mi auguro che qualcuno mi dira la verita per avere una idea come si vive la.
    Grazie mille.
    Claudio

  19. Buon giorno a tutti prima di tutto vorrei sapere cosi di chi vive nella isola di sardegna a sud est nella zona della citta Pula per una famiglia in due marito e moglie se ce la la casa sua comprata la vita e cara da vivere al mese???
    Ma di vivere bene cioe di non mancare ogni giorno il cibo e al mese di pagare le bolette di gas e luce,interenet.
    Grazie mille mi auguro che qualcuno mi dira la verita per avere una idea come si vive la.
    Grazie mille.
    Claudio

  20. Ciao a tutti!
    Io sono sarda e attualmente vivo a Firenze.
    Vi posso dire che in Sardegna è pieno di imbecilli convinti e brave persone esattamente come nel resto d’ Italia.

  21. Anna Serafina Olianas

    Sono una Sarda di 53 anni, ho visitato Paesi del mondo e le nostre regione italiane. Di prepotenti, ottusi, maleducati e di persone che si lamentano in continuazione n’è pieno il mondo. In genere scelgo di tenerle alla larga e le temo come il colera pertanto non le incontro nel mio cammino, ma anzi aiuto come una calamita persone positive, propositive e creative. Il Sardo è fondamentalmente una persona tendenzialmente generosa, ospitale ed anche un po’ testarda, ma quando vede che qualcuno “forestiero o continentale” ha un atteggiamento di superiorità nei suoi confronti, a quel punto il suo modo di fare cambia e ti “invita” con i suoi modi non molto simpatici a ritornare nella Penisola dalla quale sei venuto perché Sardinia no est Italia. Fin da bambina notavo l’atteggiamento che i “continentali” avevano nei nostri confronti ma l’anella al naso l’abbiamo rimossa da secoli e forse non l’abbiamo mai avuta. Se io vado in un Paese che non è quello di origine lo faccio in punta di piedi, cercando di capire quale sia la mentalità, la cultura e la tradizione. Se tu “continentale” vieni qua nella mia isola con una certa prosopopea, criticando ogni cosa non troverai terreno facile ma anzi ti farai dei nemici. È davvero solo colpa dei Sardi o hai provocato una reazione che rischia di essere irrimediabilmente invivibile? Vogliamo parlare della natura e della bellezza di quest’isola? Io ogni giorno ne rimango rapita ed incantata come se la vedessi per la prima volta. È una terra capace di stupirmi e meravigliarmi ogni giorno di più. È vero che soprattutto per i giovani non ci siano molti sbocchi lavorativi ma è vero anche che tantissimi giovani e meno giovani non hanno voglia di fare nulla, ragion per cui eliminerei il reddito di cittadinanza. Ho cercato operai che non sono venuti neanche pagandoli a peso d’oro, ho trovato la cosa davvero sconvolgente. Per me la crisi non esiste, il lavoro bisogna inventarselo non ti piove dal cielo. E qui ci sarebbe davvero tanto da scrivere al riguardo. La burocrazia non funziona in Sardegna? È vero, e questo ci fa capire che siamo troppo distaccati dal resto dell’Italia perché lo Stato e la politica italiana ne evidenzia la distanza, siamo un’isola che cerca di reggersi sulle proprie gambe. Qualcuno ha menzionato quanto siamo attaccati alla bandiera dei 4 morti… È verissimo anche quello, io non amo i tatuaggi ma se mai decidessi di farlo inciderei il nome dei miei figli e la bandiera della Sardegna. Posso girare per il mondo ed apprezzare le meravigliose bellezze sparse sulla terra, ma quest’Isola chiama ovunque io vada come un suono di tamburo ancestrale. Un richiamo così forte che solo un Sardo con radici solide può capire. Ebbene sì, sono profondamente innamorata di questa terra che mi ha ammaliata. Gli abitanti? Beh che siano Sardi, Campani, Lombardi, Laziali ecc.. in genere scelgo persone positive nella mia vita tutto il resto non mi interessa onestamente! Buona fortuna a tutti ❤️

  22. Se parli di isolamento per i trasporti e di chiusura della popolazione si vede che non hai mai provato a vivere in Liguria… Non è un’isola ma è molto peggio!!! Io ci sono nata e ci vivo da 40 anni…. Mi è sempre stata stretta, poi dopo aver visitato la Sardegna la voglia di andarmene aumenta…

  23. Buongiorno a tutti. Anche io purtroppo devo lasciare un commento non molto positivo. Sono campano e ho vissuto per anni in sardegna per vivere con la mia fidanzata. Mi sono state rivolte battutine sulla monnezza, su Napoli e i napoletani, sui pugliesi, sui calabresi, sui continentali. Sono molto chiusi e refrattari all’apertura nei confronti degli stranieri. Se ne escono con la solita storia pessimista che non hanno avuto mai una propria indipendenza, ma credo che il problema sia un altro. Il sardo è un popolo antropologicamente geloso e materialista, possessivo e lo dimostra il fatto che se non accetti un loro invito ti guardano male, cioè semplificando in concetto psicologico :”se non fai quello che dico io ti guardo male”….questa non è ospitalità, aprite gli occhi!! Forse riconoscono di essere in difetto rispetto alle altre regioni italiane, per storia, cultura, arte, scienza, non più nè meno per cucina, e rifiutano questa verità con lo scontro. Mi dispiace perché potrebbe essere un posto veramente inclusivo!!!

    1. Come si sente che hai il dente avvelenato. Poi ha parlato quello che viene dalla Campania, fate sempre due scatole così coi Borbone…

  24. Ho letto tutti i commenti dall’inizio alla fine. Sono sardo ma da circa 10 anni vivo in continente. Potrei avere la possibilità di tornare a vivere in Sardegna eppure ho moltissimi dubbi. Dubbi ben esposti da moltissimi altri commenti. In Sardegna, è vero, non funziona nulla. La dispersione scolastica è enorme. Non esiste alcun piano industriale regionale. Ormai si vive di supermercati e call center. Ho amici che a 35 anni son ancora in casa facendo due ore nel piccolo alimentari del paese. Sere perse a bere e fumare in piazza. Tutti a fare sfoggio nei concerti di una bandiera ma il 99% di loro non ne conosce minimamente la storia. È puro folklore. Issiamo qualcosa senza una reale coscienza ma più per segno di distinzione. I sardi non possono essere ospitali. Quella è una favola per turisti. La nostra ospitalità è a cazzi e a cunni. Il sardo è aspro e diffidente. Ci vuole molto tempo per raggiungere una intesa e non è detto che alla fine tu scopra una bella persona. La Sardegna è forgiata da invidie e vendette difficilmente capibili da chi non è sardo. Quante volte ho visto e sentito di terreni bruciati per pura invidia. Eh sai quello aveva messo delle belle piante di pesche…
    I sardi sono molto orgogliosi del proprio ambiente. Peccato che ogni strada statale sia invasa da macerie, lavatrici e materassi. Ogni spiaggia nascosta frequentata solo da locali sia invasa da spazzatura di ogni tipo. La verità, amara, è che il sardo non vuole che nessuno porti positività. Tutto deve esser lasciato all’abbandono che chiamiamo natura incontaminata.

    La Sardegna è un’ambiente difficile perché mescola una tradizione antichissima, una storia di soprusi e isolamento, invidie e lotte intestine. Vivendo fuori per tanti anni ho smussato un po’ il mio carattere. Sono al 100% sardo ma ne capisco i limiti e i difetti. Sento di appartenerle ma tornare indietro mi spaventa.

  25. Buongiorno a tutti,sardi e non..i ho 41 anni e sono riuscita dopo 20 anni che vivo a Bologna e sono Sarda a chiedere il trasferimento in Sardegna perché l’azienda per cui lavoro apre a Sassari.
    Ho letto tutti i commenti e quello che posso dire per esperienza personale è che ogni volta che dovevo ripartire per tornare a Bologna piangevo perché lasciare la mia terra,la mia famiglia e i miei amici d’infanzia mi spezzava il cuore.
    Ringrazio tutti i giorni Bologna come città per avermi dato un lavoro,dei conoscenti,e tanta esperienza ma la sensazione di gioia che provo all’idea di poter sentire il profumo del mare tutto l’anno e abbandonare lo stress non ha prezzo.
    Sono consapevole del fatto che sarò vista come sarda anomala ma questo è successo dal momento che ho lasciato a 20 anni l’isola.
    Dipende molto da come si interagisce con le persone, però in questi lunghi anni ogni volta che incontravo un Sardo in negozio ero felicissima ,e nessun altro popolo quando si incontra ha questa reazione.
    Sicuramente è un legame speciale che lega noi Sardi,ne andiamo fieri,e vogliamo che tutti respirino questa nostra appartenenza.
    A Giugno partiamo e finalmente mi sento libera, ho la fortuna che mio marito (Molisano) ama la cultura sarda,la
    vera storia della nostra Bandiera e mi seguira’ felicissimo.
    La Sardegna ha chiamato e io ho risposto.

  26. Io e mia moglo e nostro figlio volevamo fare una settimana di vacanza in Sardegna in una struttura si livello medio alto. Dopo una setimana di ricerce abbiamo preferito anfldare a Formentera dove siamo stati benissimo e abbiamo speso molto meno!

  27. vivere in sardegna e’ deleterio ostacola la crescita e lo sviluppo interiore l isola dove e’ tutto apparire e niente essenza e dove il dogmismo vive celebrato e le fissazioni proliferano

  28. Da Toscana che vive in Sardegna da tre anni e che ha scelto di trasferirsi proprio per toccare con mano e cuore ciò che vuol dire vivere in Sardegna …..sulla terra non si può dire niente unica e selvaggia ti sconvolge il cuore tanto è bella ma per quanto mi riguarda troppe cose non mi entusiasmano dai trasporti alla sanità al pregiudizio sui continentali alla sporcizia in giro che mi ha rattristata parecchio visto quanto i sardi amino la propria terra sono sposata con un sardo quindi sapevo che andavo incontro a una differenza culturale non indifferente e questo è normale .

  29. Sono sarda e lavoro in Lombardia, dove gli affitti per una stanza, spesso vetusta e di miserrime dimensioni, sono a dir poco assurdi soprattutto se, come nel mio caso, svolgi un impiego statale e quindi non hai certo uno stipendio da manager. Non lo dico io, leggetevi gli articoli, anche recenti, che ne parlano…800/900 euro per una STANZA. Con bagno e cucina in comune con altre persone, il che può andar bene da studente, ma quando lavori e vorresti un po’ di privacy…anche no.
    Qui mi trovo bene e non ho mai avuto grosse difficoltà ad integrarmi, anzi. Non soffro il freddo -che poi a volte fa più caldo qui che in Sardegna- e ovviamente apprezzo il fatto di potermi muovere come voglio. Qui tutto è a portata di mano.
    Però…non è tutto oro quel che luccica. Anche qui spesso i treni sono in ritardo, distanze relativamete piccole necessitano di diverse ore di viaggio (Un RV da Milano a Torino -appena 144 km- ci mette quasi due ore di viaggio….), la metropolitana (che pure funziona bene) è spesso in sciopero causando disagi non indifferenti, le strade non sempre sono così pulite e anche l’organizzazione degli uffici pubblici non è così “nordica” come si potrebbe pensare. Pettegoli e persone con cattivo cuore, provenienti da ogni parte d’Italia, ne ho trovate anche qui.
    Io trovo abbastanza normale che ci si sposti per necessità e che se si avesse la possibilità di farlo si preferirebbe vivere nella propria terra e questo vale per tutti, non solo per i sardi. Semplicemente ci si adatta.

    Al “signore” campano che ci ha offeso in tutti i modi…
    non voglio generalizzare, ma anche tra voi ci sono persone che dire cafone è dir poco. Gente che fa della battuta idiota un modo vigliacco per offendere, meravigliandosi se poi dall’altra parte ci si risente. Ma no, noi siamo i “permalosi”. Per non parlare della voglia di lavorare, spesso carente, e questo ve lo “riconoscono” ovunque, soprattutto qui al Nord.
    Non ho mai sentiro definire un sardo allo stesso modo. Abbiamo tanti difetti, ma siamo sempre stati considerati grandi lavoratori.

  30. Ma quanto dev’essere ignorante una persona per scrivere in questa maniera incomprensibile.
    Indigeno significa semplicemente natio del luogo in cui vive, sarebbe un difetto?
    Un popolo è costituito da individui differenti tra di loro, la vostra generalizzazione è imbarazzante, carente di argomentazioni e superficiale.

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