Viaggiare con bambini piccoli si può e si deve. Non solo per continuare a coltivare una passione che per molti rappresenta un vero e proprio stile di vita, anche da genitori.
Nonostante le difficoltà organizzative un viaggio con un neonato o con un bimbo piccolo, può diventare un momento davvero importante da condividere in famiglia a cui non si dovrebbe rinunciare.
I motivi sono tanti ma credo che questi 5 spieghino perfettamente l’importanza di viaggiare con i bambini e perché dovreste iniziare a farlo.
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Viaggiare con bambini piccoli: 5 motivi per farlo
1. Lateral thinking
Diventare mamma è stato un viaggio davvero meraviglioso, che ricordo con estrema felicità ed emozione. Forse il più bello, anzi sicuramente. Ma fin da quando è nato mio figlio non ho voluto rinunciare ai viaggi.
Quei viaggi, infatti, mi avevano profondamente cambiata e resa migliore. Ecco perché ho voluto insegnare a mio figlio a viaggiare fin da subito. Perché viaggiare con i bambini sviluppa il lateral thinking, ovvero la capacità di pensare fuori dagli schemi.
Questo li aiuterà tutta la vita ad affrontare imprevisti e superare problemi, escogitando soluzioni inedite. Proprio come ha fatto con me.

2. Crescita individuale
Un altro motivo per viaggiare con i bambini fin da subito è per aiutarli a crescere in modo sano e completo. Il viaggio in famiglia rappresenta, infatti, un importante momento pedagogico attraverso il quale il bambino, insieme all’adulto, migliora la propria crescita individuale, sia a livello cognitivo che emotivo, oltre che culturale.
Privarli di questo strumento è, dunque, un vero peccato perché viaggiare è fondamentale per sviluppare persino alcuni aspetti della personalità o interessi che altrimenti potrebbero non emergere, limitandone la sua crescita.
Ho portato Gabriel al mare fin da piccolo e lui ha sempre avuto un rapporto stupendo con l’acqua. Non voglio prendermi tutti i meriti magari è semplicemente la sua natura ma credo che stare a contatto fin dai primi mesi con questo mondo lo abbia sicuramente aiutato a costruire un rapporto positivo e farlo sentire sicuro e a suo agio.

3. Umiltà e rispetto
Viaggiare rende più umili e rispettosi. Non lo dico io ma uno studio pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology che ha scoperto che i bambini abituati a viaggiare sviluppano maggiore umiltà e rispetto verso gli altri, grazie al fatto di essere esposti alla diversità del mondo.
Forse non serviva uno studio per immaginarselo, dopotutto. Essere a contatto anche con situazioni di vita diverse dalla nostra genera comprensione, rispetto e, in una parola, empatia verso l’altro e ci consente di immedesimarsi nella sua realtà, per poterla comprendere meglio.
I miei bimbi sono ancora molto piccoli per poter vivere il viaggio in questa dimensione, tuttavia, sono certa che nel tempo sfrutterà no al meglio questo vantaggio così positivo del viaggio e ne faranno frutto per la loro vita futura.
4. Ricordi condivisi
Tra i motivi per cui sono convinta che viaggiare con i bambini sia un dono fantastico che possiamo fare ai nostri figli c’è sicuramente questa: la possibilità di creare ricordi condivisi. Ogni esperienza di viaggio crea un ricordo speciale e meraviglioso, infatti, fuori dalla quotidianità, che i vostri figli conserveranno per sempre nel loro cuore.
Un’occasione davvero unica per costruire con loro una preziosa memoria condivisa. Alcuni sono ancora convinti che non serva, invece, viaggiare con i bambini quando sono così piccoli perché non ricordano niente.
Non sono d’accordo. Magari non ricorderanno cosa hanno visto ma sicuramente il ricordo dei momenti di gioia, scoperta e divertimento che hanno vissuto gli resterà impresso per sempre e lo rivivranno grazia ai nostri racconti.

5. Sviluppo della pazienza
Un pregio sicuramente molto importante che, nella nostra società, purtroppo diventa sempre più raro: la pazienza. Ogni tutto si ottiene velocemente e non siamo più abituati ad aspettare ma viaggiare riesce a cambiare le nostre prospettive e persino i nostri ritmi, rendendoci più pazienti.
Spostarsi da un luogo all’altro, infatti, con tutte le complicazioni, stanchezza ed eventuali ritardi che comporta, insegna ai bimbi ad accettare i momenti fermi, l’attesa e anche la noia, facendo ricorso alla fantasia e creatività.
Ci avevate mai pensato? Certo, quando sono molto piccoli e hanno i loro momenti no c’è poco da fare eppure, viaggiando, i bambini iniziano a riconoscere ritmi e dinamiche del viaggio e a farle proprie. E una di queste è proprio quella del tempo e dell’attesa.
