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Città della ceramica in Italia: le 10 più famose

L’arte della ceramica in Italia rappresenta una tradizione famosa in tutto il mondo. A rendere uniche le ceramiche italiane sono i colori vivaci e le decorazioni, realizzate a mano da abili artigiani locali, che plasmano, dipingono e smaltano ogni pezzo singolarmente.

La produzione di ceramiche artigianali nel nostro paese ha radici antiche, risalenti a secoli fa, ed è rinomata per la sua bellezza, qualità e artigianalità distintiva. Nel 1999 è stata costituita l’Associazione italiana Città della Ceramica per tutelare e valorizzare la ceramica artistica e artigianale italiana.

La tradizione delle ceramiche in Italia è stata tramandata di generazione in generazione e da nord a sud sono diventate un simbolo dell’arte e della cultura del nostro paese. Vi presento 10 città della ceramica più belle da visitare!

10 città della ceramica in Italia da visitare

1. Albisola Superiore e Marina (Liguria)

Iniziamo il nostro viaggio nelle città della ceramica dalla Liguria. Le coste liguri di Albisola Superiore e Albissola Marina vantano una rinomata tradizione nella ceramica artistica, testimonianza del passato glorioso con numerose fornaci che un tempo si erigevano proprio sulla spiaggia.

Una tappa imperdibile è la “Passeggiata degli Artisti“, un lungomare straordinario costellato da oltre 20 pannelli in mosaico di pasta vitrea colorata, realizzati tra gli anni ’50 e ’60 da rinomati artisti dell’epoca, che danno vita ad un vero e proprio percorso pedonale artistico.

Nel Museo Manlio Trucco, situato in corso Ferrari 193, è rappresentata la storia della ceramica albisolese dal XX al XV secolo e trovate in esposizione una splendida collezione di ceramiche d’epoca, oltre a mobili, pitture e ceramiche di Manlio Trucco, grazie al cui lascito il museo ha visto la nascita.

Lungomare Passeggiata degli Artisti - Liguria

2. Bassano del Grappa (Veneto)

Non mi aspettavo di trovare anche a Bassano del Grappa una città della ceramica e invece, durante il dominio della Serenissima, è diventata un importante centro manifatturiero per la ceramica, oltre che per il ferro, il rame, la tessitura di lana e seta e l’oreficeria. In questo periodo, la ceramica si fa notare per la raffinatezza dell’impasto, la ricchezza dei decori e la vivacità dello smalto.

Grazie alla collaborazione con esperti provenienti da Lodi e Faenza, la fabbrica dà vita a un’ampia gamma di maioliche, che comprende vasi, boccali, scodelle, calamari, bottiglie, “sorbetti”, “pignati”, piatti da “capon”, sottocoppe, “squelin da caffè” e orinali.

Da non perdere il Museo della Ceramica Giuseppe Roi, ospitato al piano nobile del Palazzo Sturm. Il museo accoglie le preziose collezioni cittadine, organizzate secondo criteri cronologici a partire dal XVI secolo. I materiali esposti sono suddivisi in diversi periodi storici e provenienze manifatturiere.

Museo della Ceramica Giuseppe Roi - Bassano del Grappa

3. Montelupo Fiorentino (Toscana)

Montelupo Fiorentino emerge come un gioiello nella storia della ceramica italiana. Sin dal 1300, questo borgo rinascimentale, situato a breve distanza da Firenze, è stato uno dei centri più vitali e creativi nella produzione di ceramiche.

Durante il Rinascimento, Montelupo Fiorentino si distinse non solo per la creazione di suppellettili quotidiane, ma anche per opere di lusso come la zaffera a rilievo. I maestri artigiani, ispirati dalle influenze delle produzioni arabe provenienti dalla Spagna, diedero vita a oggetti con motivi rinascimentali distintivi: fiori gotici, l’occhio della penna di pavone e la palmetta persiana.

Il Seicento portò un’evoluzione nella produzione ceramica, dando origine ai celebri “Arlecchini” e ad una rappresentazione più popolare della vita quotidiana. Tutto questo è raccontato nel Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino, recentemente riallestito all’interno del MMAB (Montelupo, Museo, Archivo, Biblioteca).

Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino - Toscana

4. Faenza (Emilia-Romagna)

Faenza è celebre in tutto il mondo come una delle principali città della ceramica in Italia. La sua storia ceramica ha radici antiche, risalendo a epoche medievali e rinascimentali. La produzione di Faenza è conosciuta per la sua maiolica, caratterizzata da colori vivaci come il blu, il verde, il giallo e l’arancione, spesso adornata da disegni geometrici o motivi floreali intricati.

Una volta raggiunto il caratteristico centro storico, con le sue stradine ricche di colori e negozietti di souvenir artigianali, tutto vi parlerà di ceramica. Insomma, il “peso” di questa tradizione e passione dei ceramisti locali si percepisce ad ogni angolo del paese.

Da non perdere il Museo Internazionale della Ceramica che testimonia la ricchezza e la varietà delle produzioni ceramiche di Faenza nel corso dei secoli e raccoglie pezzi di ogni epoca e provenienti da tutto il mondo.

Museo Internazionale della Ceramica - Faenza Emilia Romagna

5. Deruta (Umbria)

Deruta è una rinomata località umbra nota per la sua straordinaria tradizione ceramica. Le sue origini affondano nel Medioevo e nel Rinascimento, e la produzione ceramica è stata una parte essenziale dell’identità culturale e artistica della città per secoli. La ceramica di Deruta è famosa per i suoi intricati disegni e colori vivaci.

Gli artigiani locali sono maestri nell’arte di creare maioliche, piatti, vasi, piastrelle e oggetti d’arte decorati con motivi floreali, geometrici e figurativi. Le tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione si mescolano con innovazioni contemporanee, mantenendo così viva e vibrante l’arte ceramica di Deruta.

Da visitare il Museo Regionale della Ceramica con una lunga la lista di capolavori tra esemplari greci, etruschi, romani fino a diverse opere contemporanee: ben seimila pezzi per tutti i gusti.

Museo Regionale della Ceramica - Deruda Umbria

6. Civita Castellana (Lazio)

Continuiamo con il Lazio. Qui il centro più famoso per la produzione della ceramica è Civita Castellana, in provincia di Viterbo, che vanta una tradizione ceramica ricca di storia e arte. Questa città è un centro importante per la produzione ceramica, offrendo manufatti unici e distintivi nel corso dei secoli.

La presenza di risorse naturali di qualità e la continua evoluzione delle tecniche di lavorazione hanno contribuito al successo dei prodotti ceramici, tanto apprezzati sia a livello nazionale che internazionale, facendole conquistare il suo posto tra le città della ceramica in Italia.

Anche qui trovate un museo dedicato alla ceramica, il Museo della Ceramica di Civita Castellana, allestito all’interno dell’ex Chiesa San Giorgio, che documenta l’attività ceramica civitonica dalla fine del ‘700 fino al periodo maturo della produzione industriale degli anni ’70.

Museo della Ceramica di Civita Castellana

7. Vietri sul Mare (Campania)

Vietri sul mare è un pittoresco paese costiero situato sulla Costiera Amalfitana in Italia. La produzione di ceramiche artigianali in questo luogo ha radici antiche, risalenti a secoli fa, ed è rinomata per la sua bellezza, qualità e artigianalità distintiva e si caratterizza per paesaggi marini, agricoltura, elementi floreali e geometrie.

Questa tradizione secolare mi ha sempre affascinato della Costiera Amalfitana, la tradizione della ceramica, un simbolo ormai internazionale di questo incantevole tratto di costa campana, e in particolare di Vietri. Queste ceramiche sono molto richieste come souvenir e oggetti d’arredo in tutto il mondo.

Ceramiche di Vietri sul Mare - Campania

I primi dati disponibili che testimoniano un’intensa e fiorente attività risalgono già al XIV secolo, periodo storico in cui aumenta la richiesta di tegole e mattonelle da parte dei maestri fabbricatori di Cava il cui interesse era essenzialmente legato all’attività edilizia.

Per avere qualche informazione più sicura sulle origini e la storia della tradizione ceramica di Vietri bisogna attendere il XVI secolo, periodo in cui cresce a livelli mai visti prima la domanda di cotto per la realizzazione di contenitori, utensili da cucina e manufatti di uso domestico come scodelle, piatti e vasetti di varia grandezza per conservare spezie ed altri generi coloniali. Il momento di massimo splendore di questa tradizione è stato, però, nel XVII e c’è una spiegazione per questo.

Ceramiche tradizionali a Vietri sul Mare

Risale a questo periodo storico, infatti, l’arrivo a Vietri e zone limitrofe di molti artigiani provenienti da Abruzzo ed Irpinia che avevano deciso di trasferirsi in pianta stabile sul territorio campano arricchendo la ceramica vietrese di altre forme e decorazioni artistiche.

A questo periodo sono databili, in particolare, oggetti a tema religioso come le acquasantiere, le piastrelle maiolicate ed i pannelli votivi tuttora visibili tra vicoli e stradine. Tutte cose che si possono ammirare fin da subito, entrando nel comune di Vietri sul Mare, peraltro ottimo punto di partenza per esplorare i tanti meravigliosi borghi della Costiera Amalfitana.

Ceramica a Vietri sul Mare nel centro storico

Il Duomo stesso, risalente al X secolo e posto all’ingresso della città, ad esempio, con la sua inconfondibile cupola maiolicata così come la bella sirena, opera del maestro Luigi Manzo, realizzata interamente in ceramica, danno il benvenuto a tutti i visitatori. Da non perdere, per approfondire, il Museo Provinciale della Ceramica, a Villa Guariglia, nella frazione di Raito.

8. Grottaglie (Puglia)

Grottaglie, altro gioiello nell’universo della ceramica italiana, si distingue per la maestria artigianale tramandata di generazione in generazione. La sua tradizione ceramica, risalente a secoli fa, è nota con il nome di “bianchi di grottaglie” e si esprime attraverso la lavorazione della terracotta e l’uso sapiente della tecnica detta “a corda”, che consente di creare intricate trame decorative.

I manufatti grottagliesi spaziano dalle classiche “pignate“, pentole in terracotta, alle opere più raffinate come le ceramiche artistiche e le preziose “fischietti” dai colori vibranti e dalle forme vivaci. Tipici della produzione pugliese sono le tazze nuziali, i boccali, le bottiglie antropomorfe e la tipica “ciarla”, una giara con coperchio dalle grandi anse.

Da visitare il Museo della Ceramica di Grottaglie, sito nell’ala sud-orientale del Castello Episcopio, che racconta la storia della sua terra attraverso oggetti che hanno caratterizzato la quotidianità del lavoro e della festa nella tradizione locale.

Museo della Ceramica di Grottaglie

9. Caltagirone (Sicilia)

Caltagirone, rinomata città della ceramica in Italia, vanta una storia artigianale radicata nell’antichità. I manufatti locali sono distinti per l’uso sapiente della tecnica dello smalto policromo, arricchendo le creazioni con intricati disegni floreali e motivi geometrici. Di fondamentale importanza l’influenza araba su questa arte come sulla città, a partire dal nome: Qal’at al Ghiran, ovvero Rocca dei Vasi.

Le caratteristiche più iconiche includono le “teste di moro“, tradizionali vasi decorativi dalle sembianze di teste umane, e le “scale di Caltagirone“, una serie di scalinate ornate da maioliche colorate, celebri per la loro bellezza. Questa città continua a onorare la sua tradizione, combinando abilmente tecniche antiche con influenze contemporanee, mantenendo così viva la sua eredità artistica.

Anche qui è stato allestito un interessante museo a tema, il Museo regionale della ceramica di Caltagirone, specializzato nell’esposizione di reperti di ceramiche realizzate in Sicilia a partire dalla preistoria. Assieme al Museo di Faenza, è il più importante d’Italia per la documentazione dell’arte ceramica.

Museo regionale della ceramica di Caltagirone

10. Oristano (Sardegna)

Oristano, una città dall’antica tradizione ceramica, ha giocato un ruolo centrale nel panorama artistico dall’antichità al Medioevo. I manufatti esibiscono smalti vivaci, spesso decorati con la tecnica dello stangiu, una miscela di ingobbio e vetrina. La ceramica di Oristano si distingue per le tonalità verde e gialla, spesso sovrapposte all’ingobbio bianco, definendo così la famosa “brocca pintada”, simbolo distintivo di questa tradizione.

Tra le forme più emblematiche spiccano la raffinata “brocca della Sposa“, riservata ai benestanti con elaborate decorazioni, e “Su Cavalluccio“, elemento propiziatorio e rappresentativo posizionato sui tetti. Un’ulteriore peculiarità è rappresentata dal vaso per l’acqua dalle due anse verde e giallo.

Per approfondire la storia e lo sviluppo della ceramica di Oristano, vi consiglio la visita al Museo Archeologico Antiquarium Arborense, in piazzetta Corrias, per scoprire l’evoluzione della terracotta dal neolitico (IV millennio a.C) all’alto medioevo, attraversando il periodo nuragico (XVI – VI a.C), etrusco, greco fenicio-punico e romano.

Museo Archeologico Antiquarium Arborense - Sardegna

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2 commenti su “Città della ceramica in Italia: le 10 più famose”

  1. Complimenti per l’articolo, vorrei aggiungere che tutte le volte che mi trovo ad andare a Vietri ho un appuntamento fisso con il centro storico conservato molto bene… con le sue tradizioni e i suoi profumi di antichi sapori del luogo. Poi scendo alla marina di Vietri da dove si possono vedere i cosiddetti “Due fratelli”… sono due enormi scogli molto suggestivi. ci sonoa nche molti ristoranti che si affacciano sul mare, gelaterie olltre ai negozi che vendono la tradizionale ceramica vietrese di cui hai parlato tu. c’è un’ atmosfera magica a Vietri

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