Il Natale è capace di scaldare i cuori di tutti e, da nord a sud dell’Italia, le tradizioni sono tante e molto interessanti, spesso anche insolite e curiose. Le tradizioni del Natale a Napoli, però, sicuramente si distinguono per originalità e varietà. Il Natale napoletano è un insieme di usanze, ricette e rituali, che si tramandano da secoli di famiglia in famiglia e che sono l’essenza dell’identità partenopea. Scoprire Napoli significa, infatti, entrare in contatto e familiarizzare con il suo vissuto, la sua quotidianità, fatta di gesti semplici ma densi di significato. E queste tradizioni del Natale a Napoli lo dimostrano!
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Tradizioni del Natale a Napoli
San Gregorio Armeno
Napoli è fra le città italiane più belle da visitare a Natale. L’aria gioiosa e magica di questa città ti entra dentro e ti trascina nelle tante iniziative, eventi e manifestazioni che si svolgono durante le festività. E tra una passeggiata e una sosta mangereccia, non può mancare la visita a San Gregorio Armeno, la via dei presepi, una delle strade più famose di Napoli. Qui si trovano, tra le caratteristiche botteghe, capolavori artigiani e statuine di pastori (nonché personaggi famosi riprodotti in versione presepiale) con cui, molte famiglie napoletane, arricchiscono di anno in anno il loro presepe.
Processione del Bambinello
La statua del Bambin Gesù non compare nel presepe napoletano fino allo scoccare della mezzanotte. Questa è la tradizione e viene rigorosamente rispettata. Solo allo scoccare della mezzanotte, infatti, la statuina viene presa e inserita nella mangiatoia, tra Giuseppe e Maria. Prima, però, il bambinello viene portato in processione per tutta la casa, al ritmo di “Tu scendi dalle stelle” e baciato da ogni membro della famiglia.
Passeggiata della Vigilia
La passeggiata il 24 dicembre non è propriamente una tradizione del Natale di Napoli. In quasi tutte le città d’Italia, è usanza uscire la Vigilia per dedicarsi agli ultimi acquisti, per incontrare qualche amico e fare qualche brindisi in compagnia. Rientra, tuttavia, tra le tradizioni di Natale a Napoli quella di pranzare a base di pizza fritta, per restare “leggeri” in vista del cenone. Dopotutto la pizza fritta a Napoli, che sia ripiena o al forno, con il pomodoro o la ricotta ed i cingoli, è sempre gradita e si trova ovunque, nei bar, nelle friggitorie, tra cui la friggitoria di Zia Esterina, in Piazza del Plebiscito. Potete arrivarci seguendo questo itinerario a piedi, ricco di luoghi storici ed interessanti da visitare.
Frittura di pesce al cenone
Tra le tradizioni del Natale a Napoli non possono mancare quelle culinarie. La tavola del cenone ha delle presenze fisse irrinunciabili. Prima su tutte la frittura di pesce, una delle tradizioni del Natale a Napoli più amate che vede come cibi principali il baccalà e il capitone. La maggior parte dei napoletani fa spese al mercato del pesce, aperto fino a tardi proprio per onorare questa tradizione, il giorno dell’antivigilia, nella notte fra il 23 ed il 24 dicembre, aperto proprio per questa tradizione. Ma perché questa tradizione del pesce fritto? Anticamente, il giorno prima del Natale, nella fede cristiana, era considerato “di magra”, quindi la carne era vietata. Per non rinunciare ai piaceri della tavola, allora, i napoletani iniziarono a cucinare e mangiare cibi a base di pesce, diffusi ancora oggi.
Dolci tipici del Natale
Passiamo ora al dessert. Tra le tradizioni del Natale a Napoli non possono mancare i dolci tipici, su tutti gli struffoli, piccole palline di pasta fritta, ricoperte di miele ricoperte da frutta candita e confettini colorati,i roccocò, ciambelline molto dure con mandorle all’interno, i susamielli, dolci a forma di “S” a base di farina, zucchero, mandorle e miele ed i mustaccioli, ormai diffusi anche nella versione mignon, ricoperti all’esterno da una glassa di cioccolato e ripieni di una pasta molto morbida. Io li adoro tutti, nessuno escluso. Ma il mio dolce napoletano natalizio preferito è il mustacciolo!
La tombola
L’elenco delle tradizioni del Natale a Napoli non sarebbe esaustivo senza parlare anche del gioco della tombola napoletana, meglio conosciuta come la Smorfia. Sopravvissute al cenone, le famiglie napoletane hanno anche un altro motivo per starsene sedute a tavola: giocare a tombola. Questo gioco antichissimo in realtà molte similitudini con il bingo, ma c’è qualcosa che lo distingue e lo rende più divertente: il significato dei numeri. Ogni numero, infatti, ha come un soprannome, simpatico, irriverente, e un po’ volgare, che viene letto ad alta voce, scatenando le risate di tutti i presenti. Un esempio? Andate a vedere i numeri, 16, 48 e 71. Tanto per farvi un’idea.