regno unito post brexit cosa cambia

Regno Unito dopo la Brexit: cosa cambia per chi viaggia

Dopo oltre tre anni dal referendum sulla Brexit e la vittoria del conservatore Boris Johnson alle elezioni del 2019, il divorzio del Regno Unito dall’Unione europea è ormai ufficiale. Dal 31 gennaio 2020 inizia un periodo di transizione che potrebbe portare cambiamenti importanti a partire dalle modalità di ingresso nel paese e in tanti, anche in vista di un semplice weekend a Londra, iniziano a preoccuparsi su cosa succederà. Comprensibile. Chi viaggia, per piacere o per lavoro non fa differenza, avvertirà per primo, seppure non nell’immediato, le conseguenze finali della Brexit, che si verificheranno dal 1° gennaio 2021, quando l’uscita del Regno Unito dall’UE sarà completa.

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Regno Unito dopo la Brexit

CI o passaporto?

Per tutto il 2020 la carta di identità sarà ancora valida, quindi, almeno per il primo anno non ci saranno variazioni sostanziali a quella che è la situazione attuale. Le cose cambieranno dal 1° gennaio 2021, data in cui, a seguito dell’uscita definitiva del Regno Unito dall’Unione Europea, per entrare nel paese, sarà necessario il passaporto. Se non sei ancora titolare di un passaporto, ti invito a leggere questo post su come richiedere il passaporto ordinario per trovare tutte le informazioni utili sull’argomento.

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Visto per tutti

La vera novità riguardante l’ingresso nel Regno Unito dopo la Brexit riguarderà il visto che, fino a questo momento, non è mai stato richiesto. Dopo la Brexit, infatti, sempre dal 2021, tutti i turisti provenienti da paesi europei, quindi anche dall’Italia, che intendono viaggiare nel Regno Unito, dovranno presentarsi muniti di visto elettronico. Per ottenere questo visto di ingresso obbligatorio la procedura da seguire è molto simile alla procedura per ottenere l’ESTA negli Stati Uniti. In ogni caso, pur essendo in possesso di un visto, ogni turista, una volta registrato, potrà fermarsi per un periodo non superiore ai 3 mesi, a meno che non abbia un permesso di lavoro.

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Assicurazione sanitaria

Per tutto il 2020, per usufruire di assistenza sanitaria potranno essere ancora utilizzate le normali tessere sanitarie, di cui siamo già titolari. Queste, però, non saranno più valide a partire dal 1° gennaio 2021 per cui i cittadini europei non potranno più ricevere cure e assistenza di base negli ospedali del Regno Unito, a meno che non si decida di optare per assicurazione di viaggio privata, eventualità che bisognerà prendere in considerazione. In un futuro molto prossimo, infatti, soprattutto per una permanenza più lunga, attivare un’assicurazione sanitaria, così come per i viaggi negli Stati Uniti, potrebbe diventare indispensabile.

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Patente di guida

Anche per ciò che concerne la guida nel Regno Unito, così come la carta d’identità e la tessera sanitaria, anche le patenti europee, continueranno ad essere valide, almeno fino al 2021, anno in cui, in assenza di nuovo accordo tra Regno Unito e UE, il riconoscimento reciproco delle patenti di guida potrebbe cessare. Fino ad allora, comunque, per mettersi alla guida basterà portare con sé la normale patente, in corso di validità, e i documenti dell’assicurazione per poter dimostrare, in caso di controlli, la presenza di una copertura RC auto obbligatoria.

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Roaming telefonico

Infine, altro tasto dolente: il roaming telefonico. Dal 15 giugno del 2017 è stato finalmente abolito in Europa, per cui i cittadini italiani che vivono in altri paesi dell’UE possono telefonare in Italia senza dover più pagare nessuna commissione. Dopo la Brexit, se non verranno trovati nuovi accordi, dal 1° gennaio 2021, il roaming potrebbe essere reintrodotto nel Regno Unito ed, in tal caso, i cittadini europei, in possesso di sim straniere, che vivono o che viaggiano nel paese, dovranno informarsi con il proprio operatore circa gli addebiti.

Per info aggiornate:

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