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Secondo figlio: differenze con il primo dalla gravidanza alla nascita

Ma le differenze tra primo e secondo figlio esistono davvero? Uhm… sono una mamma di due maschietti. I miei bambini hanno appena 16 mesi di differenza, sono nati nel 2019 il primo e nel 2020 il secondo. Quindi, attualmente hanno 3 anni e 1 anno e mezzo esatto. Mi occupo di loro fin da quando sono nati senza aiuti (avendo le nostre famiglie entrambe lontane) e credo di essermi fatta un’idea ormai al riguardo. E voglio dirvela, subito senza troppi giri di parole: per me di differenze tra primo e secondo figlio non ce ne sono. Eppure, allo stesso tempo, diventare mamma per la seconda volta non è uguale alla prima. Vi spiego cosa intendo dire in questo mio personale resoconto.

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Differenze tra primo e secondo figlio

Sicuramente aspettare il primo bambino è un’esperienza e un’emozione particolare. Il primo figlio è il figlio delle prime volte e qualunque cosa con lui diventa speciale. La prima volta al mare, la prima volta in montagna, i primi viaggi, i primi giocattoli, i primi dentini e potrei continuare all’infinito. Sono tutte prime volte nuove per lui ma anche per noi e siamo così affascinati e presi da tutto quello che fa da perdere quasi il senso della realtà (in senso buono ovviamente). Con il secondo figlio questo non accade. O meglio accade ma non con la stessa intensità. E non perché ci siano differenze tra i figli ma perché è naturale che sia così. Abbiamo già vissuto le prime volte di quelle esperienze e non si può cancellare il fatto che quell’esperienza ci sia già stata per noi. Un po’ come quando torniamo in un posto che amiamo da impazzire. La seconda volta non potrà mai essere come la prima perché in quel posto ci siamo già stati. Ciò non toglie però che le esperienze si possano rivivere e infondere in noi nuove emozioni. Io ho vissuto con la stessa gioia e trasporto le prime volte di entrambi i miei bambini e il fatto di esserci già passata non ha reso meno importanti i traguardi del mio secondogenito. Anzi, a guardar bene il secondo ha quasi più foto e video del primo. Perché, ho voluto ricordare di lui il più possibile del suo primo anno di vita, per immortalare ogni passaggio significativo (a cui magari con il primo non avevo pensato).

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Principali differenze tra primo e secondo figlio

Fattore tempo

Per me, insomma, non sono state le sensazioni, le emozione, il trasporto a cambiare. Le differenze tra primo e secondo figlio non sono tanto psicologiche per quanto mi riguarda ma piuttosto pratiche. Dover gestire molte più cose in così poco tempo inizialmente è stato difficile. Quando ero incinta di Gabriel, il mio primo figlio, le mie giornate erano sicuramente diverse. Riposavo, guardavo la tv, mi rilassavo. Non avevo nessuno a cui badare, tranne mio marito che tornava tardi da lavoro e del mio gatto. Già con la gravidanza del secondo figlio è stato diverso. Avevo un piccolo di 10 mesi di cui prendermi cura  e il Covid di mezzo e i momenti di pausa erano davvero pochissimi. E questo sicuramente ha contribuito ad ingrandire il secolo fattore: la stanchezza.

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Fattore stanchezza

Quando nasce mio figlio Dennis, il secondo, succede in un clima molto particolare (seconda ondata Covid) a cui si aggiungono le ansie e le stanchezze di una gravidanza vissuta con paure in più per via della situazione. Va da sé che mi sentivo già molto stanca e avevo davanti a me notti in bianco, allattamento e compagnia bella. La stanchezza profonda che ho dovuto affrontare è stata sicuramente un fattore discriminante. Le differenze tra primo e secondo figlio in questo senso erano evidenti ma ancora una volta non perché provassi emozioni differenti. E la stanchezza, purtroppo, anche essendo lontani dalle famiglie, é stata un elemento che mi ha accompagnata per tutti i primi mesi. Ma non solo. Ha avuto delle conseguenze anche dopo, costringendomi, insieme alla mancanza di tempo a non poter fare con il secondo le stesse cose che avevo fatto con il primo. Gabriel, infatti, a differenza di Dennis, aveva un tempo che potrei definire esclusivo. Ero tutta per lui in qualsiasi momento. Insieme facevamo un sacco di cose ed era esposto continuamente a stimoli e attività ludiche da parte mia. Avevo molta energia e non mi pesava. Cosa che è successa con Dennis, forse anche per via dell’isolamento forzato, ma non riuscivo ad essere concentrata e presente nello stesso modo. E non perché non volessi ma ero proprio bloccata dalle infinite cose da fare e le notti in bianco pesavano molto di più. Sicuramente la poca differenza si età tra i bambini all’inizio ha inciso abbastanza. Ora, per fortuna, le cose vanno meglio. Giocano e crescono insieme ed è più facile gestire la situazione.

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Fattore cura

Spesso mi capita di imbattermi in immagini, post e video sui social che raccontano di come si diventi dopo il secondo figlio (o il terzo). L’intento è quello di mostrare come la cura e la precisione, magari anche un po’ l’eccessiva preoccupazione, manifestata con il primo figlio svanisca completamente con il secondo, rendendoci mamme meno attente, meno premurose e, diciamocelo, meno volenterose. Lo so spesso si tratta di contenuti ironici volutamente esagerati (queste vignette di Messycow mi hanno anche fatto sorridere) e le prendo con leggerezza ma l’idea è che la differenza tra il primo e secondo figlio sia nel cambio di atteggiamento. Io, sono sincera, mi ci rivedo ma solo in parte. Fin dal primo giorno l’ho curato e accudito esattamente come il primo, dandogli lo stesso amore ed attenzione. Mi è capitato, purtroppo, di dover fare le cose di fretta ogni tanto ma non ho mai pensato “vabbè, è il secondo, dovrà adeguarsi”. La mia esperienza è questa. Poppate, pannolini, vestitini, bagnetti, tutto è stato affrontato con la stessa dedizione. In primis perché non volevo che ci fossero differenze tra primo e secondo figlio e soprattutto non volevo che lui le percepisse in nessun modo. E poi perché il mio secondo figlio è un vero terremoto. La sua esuberanza non passa inosservata e non ci sta a essere messo in secondo piano. Le attenzioni le richiede, anzi le pretende e non accetterebbe di ricevere un trattamento diverso rispetto al fratello.

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Fattore viaggi

E arrivo ad uno dei punti che mi sta sempre molto a cuore: i viaggi. L’intenzione era quella di iniziare a viaggiare con i bambini fin da subito ma se con Gabriel questo è stato possibile con Dennis purtroppo a causa della pandemia non ci siamo riusciti. E quindi, lui nato ad ottobre si è ritrovato a dover trascorrere i suoi primi mesi in casa a parte qualche passeggiata per poi dover eliminare anche quelle per via di un bel lockdown natalizio che ci ha costretti a rinunciare a tutti i viaggi e a tutte le uscite. In questo la differenza tra il primo e il secondo figlio è stata determinante. Quando abbiamo ricominciato a viaggiare, infatti, il secondo rispetto al primo non era molto a suo agio. In macchina piangeva molto, il seggiolino non sembrava incontrare i suoi gusti e le vibrazioni dell’auto in corsa non erano per lui cosi piacevoli come tutti dicono. Ci è voluto un po’ per farlo abituare ai viaggi in auto, quindi. contestualmente poco prima che succedesse gli abbiamo preso un seggiolino nuovo, più confortevole, e tra prenderci l’abitudine e il seggioline, le cose finalmente sono tornate alla normalità. E abbiamo ricominciato a viaggiare con entrambi con più serenità e meno stress (anche per le nostre orecchie).

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Primo e secondo figlio: conclusioni

Esistono davvero differenze tra primo e secondo figlio?

Insomma, le differenze tra il primo e secondo figlio per me non ci sono state se intendiamo quelle della cura e dell’attenzione o del trasporto ma sicuramente ho vissuto i due figli in modo diverso per via dei fattori esterni che vi ho indicato. Probabilmente avendo qualche aiuto in più si sarebbero sentiti meno anche quelli ma ognuno ha la sua storia, il suo destino e il proprio percorso. Inutile metterci i se e i forse. Ad oggi, sono felice della strada che ho percorso. I miei figli crescono sereni, felici e nonostante qualche mancanza dovuta al poco tempo e alla stanchezza, il secondo è sveglio, curioso, entusiasta, socievole, intelligente proprio come il primo. Segnale che comunque i bambini non hanno bisogno di vite e genitori perfetti (che non esistono!) ma di amore ed attenzioni sincere. Il resto lo fa il loro spirito di adattamento!

Tu che ne pensi, trovi differenze tra primo e secondo figlio e se sì, quali?

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