Ho sempre pensato che partecipare ad un blog tour dovesse essere un’esperienza molto interessante, che ti permette di confrontarti con altri travel blogger, di condividere orizzonti e scoperte con persone molto simili a te e di viaggiare in modo diverso dal solito. Così quando sono arrivati i primi inviti, ero davvero entusiasta perché non vedevo l’ora di prenderne parte come protagonista e non solo spettatrice. Anche perché, dall’esterno, i blog tour non mi facevano una buona impressione.
Poi, un giorno per caso mi è stata offerta la possibilità di partecipare al mio primo blog tour e ne sono rimasta entusiasta. Anche perché non era proprio uno dei tanti ma il blog tour organizzato dall’Aism, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla in occasione di una conferenza sul Turismo Accessibile. Anche il team di blogger chiamato a partecipare era decisamente ben assortito e vario e ognuno di noi ha raccontato l’evento e il tour sul proprio blog e sui social in modo assolutamente personalizzato.
Cos’è un blog tour e come si svolge
Un tipo di viaggio di gruppo organizzato da enti del turismo, associazioni turistiche, pro loco, strutture alberghiere con il fine di offrire al blogger la possibilità di testare le eccellenze di un luogo o il comfort di un hotel o Bed&Breakfast cercando di dargli tutte le informazioni e tutti i benefici possibili per consentirgli di scriverne poi all’interno di un post promozionale sul suo blog. A questi “assaggi” vengono quasi sempre unite attività interessanti e coinvolgenti che lo aiutino ad avere un’idea più completa del luogo visitato.
Di solito al travel blogger viene inviato prima della partenza il programma della giornata con tutti gli orari e una volta sul posto la cartella stampa che contiene il programma in versione cartacea e anche un po’ di materiale sul territorio e qualche volta alcuni utili e/o simpatici gadget. Durante la giornata le visite e le varie attività sono abbastanza impegnative e sempre accompagnate da serie infinite di scatti (necessari per la realizzazione del post al rientro) e live posting sui vari canali social. Insomma, non vi aspettate una giornata di dolce far niente!
Vantaggi e svantaggi di un blog tour
Dopo aver ricevuto vari inviti e aver partecipato in più occasioni, ho ampliato la mia visione dei blog tour. Prendere parte ad un blog tour, infatti, mi ha consentito di vivere i luoghi che ho visitato in un modo nuovo, divertente e condiviso, di entrare maggiormente in contatto con il territorio e con chi sul territorio ci vive e ci lavora e di creare relazioni umane e professionali sia con blogger e altri partecipanti che enti turistici e operatori. Ma non è sempre tutto rose e fiori come potete leggere in quest’altro articolo sui blog tour da evitare.
A vantaggi e benefici si possono aggiungere problemi più o meno importanti durante il blog tour. Ad esempio, il programma è rigido e le tappe dell’itinerario scelte dall’ente organizzatore di rivelano di scarso interesse per il blogger; i tempi sono serrati e il blogger non ha lo spazio per approfondimenti personali, ci sono troppe cose da vedere una dietro l’altra senza poterle assaporare… e si è obbligati a tenere accesi i motori social h24 con la conseguenza che il piacere di condividere si trasforma in dovere di raccontare.
Blog tour e omologazione
Lidia Marongiu, esperta consulente in marketing e comunicazione, già nel 2012 in questa intervista affermava che in Italia “il blog tour rischia di morire se seguirà la strada dell’omologazione: stesso format, stessi blogger, stessi obiettivi” e in effetti i blog tour ancora oggi per come sono strutturati cadono spesso nella trappola dell’omologazione, riducendo al minimo le loro potenzialità e finendo per esaurire il proprio scopo in un mero cinguettio social. E in effetti non tutti i blog tour nascono con il buco!
Allora come oggi comunque format e partecipanti difficilmente cambiano e se ci avete fatto caso sono quasi sempre le stesse quattro facce che girano sui social e che ormai si fa fatica a distinguere perché sono delle fotocopie che vestono allo stesso modo, si truccano allo stesso modo, si fanno le stesse foto, scrivono le stesse frasi strappalacrime. Ma c’è una cosa che accomuna queste facce più di ogni altra: hanno numeri e visibilità o almeno così sembra a certe aziende per cui i numeri (pure se finti) vengono prima di tutto!
Ciao, d’accordissimo con te. La mia non è invidia, ci mancherebbe, ma alla fine troviamo sempre le stesse persone che raccontano e fotografano sempre le stesse cose. Può, e dico può, sembrare una vacanza a scrocco perchè ci vedo solo pubblicità, marketing e niente anima. Quando si racconta (in modo scritto o in fotografia) un viaggio, bisognerebbe farlo con il cuore, non limitandosi a fare un elenco di posti visitati (per quello ci sono migliaia di siti e pubblicazioni).
Un viaggiatore.
Ciao Sergio, grazie di essere passato. Infatti, molti siti non raccontano ma descrivono e c’è una differenza abissale tra le due modalità. Un bravo travel blogger sa prima di tutto raccontare, contando sulla forza evocativa delle sue parole, a volte, anche in barba a SEO e keywords!!!
Ciao Marianna,
hai affrontato un discorso a mio parere più complesso di quello che può sembrare, e ho letto con interesse il tuo post. Su alcuni punti sono decisamente d’accordo ma con alcune precisazioni.
Io ho un blog, e nel tempo ho partecipato a qualche blog tour; certo non faccio i numeri dei soliti noti, la mia è una piccola realtà, nonostante questo ho avuto la possibilità di fare tali esperienze. È corretto, a mio avviso, sostenere che ci sia il rischio di una omologazione dell’informazione e dei contenuti, perché il gruppo solitamente si muove compatto e racconta le stesse cose nello stesso momento, quanto è vero che sta nella capacità di chi organizza i blog tour di scegliere i blogger più “bravi”, ciò quelli che, nonostante la situazione imposta e non volontaria, possano comunque dare una prospettiva sempre personale e originale, la bravura non sta forse anche in questo? Magari in questo modo sarebbero coinvolti coloro che sanno veramente “raccontare” piuttosto che “fare numeri”. Credo che una parte importante della riflessione su questa tematica debba toccare proprio la capacità di organizzazione dei blog tour, se le agenzie/enti comprendono effettivamente la valenza di questa attività e il suo giusto utilizzo in favore di un’autentica promozione turistica.
Scusa mi sono dilungata un pochino, ma ci tenevo ad esprimere la mia opinione perché spesso mi pongo delle domande su questo argomento 🙂
Sara
Ciao Sara, grazie per le tue considerazioni. In effetti, anche io sono per la qualità anche a costo di un’apparente meno pubblicità perché, come te, sono convinta che la vera promozione la fanno quelli che sanno davvero raccontare con il cuore ed evidenziare aspetti di un luogo che, di solito, passano inosservati. Credo che la bravura di un blogger di viaggio sia soprattutto questa!