C’è un gran bella novità per chi è in prima linea contro lo sfruttamento animale e questa novità riguarda TriAdvisor, un colosso del turismo internazionale, ormai noto a tutti i viaggiatori, che si è impegnato a firmare un importante accordo con TripAdvisor con PETA, la celebre organizzazione no-profit a sostegno dei diritti animali per dire “basta” già a partire dal 2017 a tutti quei viaggi all’insegna dello sfruttamento animale. Un presa di posizione ammirevole da parte di uno dei siti turistici più visitati del mondo, pronto a ridurre gli incassi per una buona causa.
Dal 2017, infatti, TripAdvisor smetterà di pubblicizzare e vendere attraverso la sua piattaforma tutti i biglietti per eventi, viaggi e attrazioni che ricorrono allo sfruttamento animale, dalle cavalcate sugli elefanti ai bagni con i delfini o altre attività del genere. Il merito di questa decisione deve essere dato alle tante associazioni animaliste internazionali e al loro appassionato lavoro di sensibilizzazione svolto con grande determinazione negli ultimi anni. Prima tra tutte, merita un “grazie” l’associazione PETA che ha portatato TripAdvisor alla firma nero su bianco di questo accordo.
Questa azione si era ormai resa necessaria visto l’aumento vertiginoso di attività turistiche poco rispettose verso le centinaia di migliaia di animali che venivano sfruttati e, purtroppo, continuano ad essere sfruttati solo per un tornaconto economico. Molti non si rendono conto, purtroppo, che non è solo la dignità a venir lesa ma anche e soprattutto la loro salute viste le condizioni in cui spesso versano questi poveri animali, a maggior ragione se sono selvatici e, dunque, nati liberi e poi rinchiusi.
Vi sarà sicuramente capitato di trovare sul web o nella bacheca di qualche vostro contatto, ad esempio, uno o più selfie con tigri e leoni e avrà attirato la vostra attenzione perché vi sarete chiesti “com’è possibile?”. Beh, l’amara verità è che questi animali notoriamente “feroci” vengono resi mansueti attraverso la somministrazione di sedativi, anche molto pesanti, così da consentire ai turisti di scattare foto senza correre il minimo rischio. Se vi sembra una cosa normale…
E per fortuna anche al di fuori di Internet, nel mondo reale, qualcosa sta pian piano cambiando. A proposito di tigri, qualcuno di voi avrà forse letto del tristemente famoso “Tempio delle tigri” in Thailandia, considerato per lungo tempo un luogo sacro, una sorta di santuario per questi splendidi animali dove in realtà erano tenuti legati alle catene, rinchiusi in gabbie piccolissime o appunto sedati e messi a disposizione dei turisti (a volte inconsapevoli, a volte stupidi) per permettere loro di scattare una foto ricordo o accarezzarli.
Per fortuna questo “tempio” ha chiuso i battenti nel 2015 e tutti i 146 esemplari presenti nella struttura sono stati trasferiti dagli operatori del Dipartimento dei Parchi Naturali e per la salvaguardia degli animali selvatici ma tanti sono ancora gli animali vittime di un turismo moderno incapace di vivere la natura in modo rispettoso e compassionevole e il cui scopo principale è, spesso, quello di collezionare trofei fotografici da pubblicare sui social, con l’illusione di aver fatto qualcosa di “troppo figo”.