Storia del viaggio: dal Seicento ad oggi (Parte 3)

Il ‘600 segna l’apertura a nuovi scenari e grandi innovazioni nel campo dei viaggi; nei primi anni del secolo si diffonde il Grand tour: iniziativa di giovani inglesi di buona famiglia che, terminati gli studi partivano per lunghi viaggi conoscitivi: scrivevano diari e racconti, imparavano lingue e tradizioni dei popoli visitati ed acquistavano opere d’arte da riportare a casa.

Michel de Montaigne

Durata del viaggio da pochi mesi fino ad 8 anni. Il precursore del grand tour fu sicuramente Michel de Montaigne, un ricco francese che viaggiò in Europa scrivendo una sorta di guida con le indicazioni dei posti da visitare e alberghi dove pernottare. Tutti i partecipanti di questo tour visitavano le stesse cose, ritenute fondamentali ed obbligatorie. In Italia, passando per il Brennero, visitarono tutte le grandi città, partecipando anche al Carnevale di Venezia.

Per i viaggi di breve durata utilizzavano valigie di cuoio, con all’interno calze, cartine geografiche, l’occorrente per disegnare, una borsa di stoffa, libri e strumenti scientifici; per i viaggi lunghi erano necessari i bauli in legno. Si viaggiava in carrozza privata o con quelle postali. Dei vetturini organizzavano viaggi tutto compreso a 27 sterline da Parigi a Roma.

Il viaggio nel Settecento

Nel 1700 cambiano i motivi dei viaggi: dalle malsane città inglesi partivano alla volta della Liguria per curarsi di tubercolosi. I romani invece si curavano al caldo d’Egitto. Nasce una nuova tendenza, cioè le cure termali. Anche i bagni al mare divennero di gran moda. Chi si faceva il bagno nell’acqua gelida era considerato un selvaggio.  A fine secolo invece, si sviluppa anche il turismo montano, legato alle prime scalate alpine dello studioso Horace de Saussure.

Il viaggio nell’Ottocento

I tentativo di scalare il Monte Bianco fallisce, ma dopo due anni ripeté nell’impresa riuscendoci. Il viaggio nel 1800 aumenta d’intensità, grazie all’industrializzazione, ma sono ancora pochi quelli che ne approfittano a causa delle guerre napoleoniche. Con l’avvento del Romanticismo cambiano anche gli scopi del viaggio alpino: non più scalare le montagne ma osservare per poi raccontare. Si cercano quindi  i migliori panorami e belvederi.

L’arrivo delle guide turistiche

Nella seconda metà dell’800, le guide turistiche fanno il loro ingresso nel mondo delle borghesia; cosi come la nascita della prima agenzia di viaggio, dove il pioniere fu Thomas Cook.  Il suo principale intento era quello di offrire al cliente un viaggio di svago. La diffusione rapidissima del turismo fu favorita dal miglioramento dei mezzi di trasporto e da una maggiore economicità sociale.

Il viaggio ai giorni nostri

Dunque, il concetto di viaggio prosegue nel suo continuo cambiamento assumendo, con il tempo, un numero sempre maggiore di sfaccettature. La differenza tra ieri ed oggi sta nel fatto che nella nostra epoca ci si sposta facilmente, gli uomini del passato conducevano una vita molto più sedentaria. Si muovevano per ragioni ben determinate: interessi commerciali, spedizioni militari, motivi religiosi. I viaggi duravano anni e durante il tragitto si incontravano altri uomini.

Spesso si imparava un’altra lingua e si comunicava direttamente; comunque si aveva il tempo di parlare a lungo, di conoscere a fondo gli usi e i costumi dei popoli che si incontravano nel corso del cammino. Le forme di viaggio rappresentano, dunque, il periodo storico nel quale si inseriscono, sono in costante evoluzione e questi continui cambiamenti impediscono una classificazione ben precisa.

INDICE STORIA DEL VIAGGIO

Introduzione: il senso del viaggio

Storia del viaggio: dai primi viaggi all’epoca romana (Parte 1)

Storia del viaggio: dal Medioevo al Cinquecento (Parte 2)

Storia del viaggio: dal Seicento ad oggi (Parte 3)

Scritto da Fabio Sansone

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