Storia del viaggio: dal Medioevo al Cinquecento (Parte 2)

Ad ogni epoca storica sono corrisposte diverse modalità di viaggiare. Forme differenti di viaggio si susseguono ed ogni tipologia rispecchia i problemi, i desideri, le paure degli uomini e dell’epoca in cui essi vivono. Iniziamo ad affrontare i cambiamenti nelle varie epoche. Nel medioevo, i primi viaggiatori furono soprattutto i commercianti, che per necessità virtù si spostavano da un posto all’altro per ragioni di vita; dopodiché si aggiunsero  pellegrini e monaci.

Pellegrinaggi nel Medioevo

I primi pellegrinaggi iniziarono sotto Costantino e proseguirono anche dopo la caduta dell’Impero. I luoghi più frequentati furono Roma, Santiago e Canterbury. Il pellegrino era solito viaggiare con l’immancabile bastone, un mantello per ripararsi dal freddo e dalle intemperie, una bisaccia in pelle ed un cappello; quest’ultimo molto importante perché al di sopra venivano segnati con piccole spille i luoghi visitati. Mentre l’occidente era chiuso dal feudalismo, in oriente iniziano i primi commerci a lungo raggio ad opera dei mercanti arabi attraverso due importanti vie: quella della seta (terrestre) e quella delle spezie (navale).

Proprio quest’ultima era favorita dall’introduzione di importanti novità nel campo navale, quali la bussola, l’astrolabio e mappe di ottima qualità. Dopo l’anno 1000, dove tutti si aspettavano la fine del mondo, ripresero i pellegrinaggi verso Gerusalemme, dove il passaggio era permesso attraverso il pagamento di un pedaggio. Grazie alla ripresa economica che furono costruite nuove strade sui vecchi tracciati romani, per favorire rapidi spostamenti.

I viaggi di Marco Polo

E’ In questo periodo che il grande esploratore veneziano Marco Polo scoprì l’Oriente, attraverso la via della seta. Da qui iniziarono i grandi Viaggi di Marco Polo insieme al suo compagno Nicolò. La maggior parte degli spostamenti avvenivano a piedi, mentre a cavallo piccoli tratti dato che non poteva essere caricato. Si partiva di buon mattino in modo da arrivare nelle città prima del tramonto ed evitare di dormire nel bel mezzo delle campagne.

La peste del 1347

Ovviamente dopo il boom dell’anno 1000, tutti questi spostamenti favoriscono anche l’avvento delle malattie; la più trasmessa fu la peste nell’anno 1347. Le conseguenze furono disastrose, in quanto le città si spopolarono ed i viaggi furono interrotti; nacque una sorta di diffidenza verso viaggi e viaggiatori. Terminata la malattia, riprendono i commerci ed insieme a loro anche i viaggi, per mare e per fiumi dove l’unico problema erano le tasse. Si viaggia sempre per dovere e non per piacere.

Il primo viaggio di piacere

Il primo viaggio di piacere, ufficiale e dichiarato, fu di un certo Ludovico di Varthema. Andò in India da solo nel 1400. Il fine secolo è l’anno dei grandi esploratori oceanici. Dopo la scoperta delle Americhe, attraversare l’Atlantico non costituisce più problema. Vengono organizzati viaggi anche in Brasile.

Pellegrinaggi nel Cinquecento

Nel corso del Cinquecento i pellegrini cominciarono a dimostrare nuovi interessi oltre a quelli religiosi e il viaggio comincia a trasformarsi da “travaglio” a piacere per la conoscenza e amore per la cultura. Purtroppo, però, dalla seconda metà del’500 calano clamorosamente a causa di guerre e divisioni religiose che impediscono ai pellegrini di recarsi verso Gerusalemme e Santiago. Le strade diventano ancora una volta insicure tanto da innalzare l’inflazione in Europa. La fine di questo secolo segna, dunque, un crocevia molto importante, tanto che, a partire dal secolo successivo, importanti novità scuotono l’ambiente dei viaggiatori.

INDICE STORIA DEL VIAGGIO

Introduzione: il senso del viaggio

Storia del viaggio: dai primi viaggi all’epoca romana (Parte 1)

Storia del viaggio: dal Medioevo al Cinquecento (Parte 2)

Storia del viaggio: dal Seicento ad oggi (Parte 3)

Scritto da Fabio Sansone

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