Come diventare travel blogger: tutto quello che c’è da sapere

Riuscire a vivere e guadagnare viaggiando è forse uno dei sogni più belli e difficili che ci siano al mondo. La bellezza di sentirsi liberi e di avvertire quella leggera adrenalina che solo l’emozione della partenza sa dare sono già di per sé sensazioni impagabili e se poi, a queste ci aggiungiamo la scelta di una destinazione che abbiamo da tempo nel cuore, il viaggio non può che diventare “l’esperienza”.

Il massimo, però, sarebbe vivere e guadagnare viaggiando. Sembra un sogno impossibile ma può diventare realtà. Ecco qualche consiglio per avvicinarti alla professione del travel blogger e, perché no, diventarlo anche tu. In rete se ne leggono tante di definizioni di travel blogger, questa misteriosa figura metà viaggiatore e metà scrittore, che affascina, incuriosisce, disorienta, a volte.

Ma come si fa a diventare travel blogger? Io non credo che ci sia un’unica risposta e strada corretta da seguire. Siamo tutti diversi noi travel blogger, ognuno con la sua storia ed esperienza. Di sicuro però ci sono conoscenze, competenze e requisiti essenziali per aprire un travel blog. Vediamoli insieme! 

Come diventare travel blogger: tutto quello che c’è da sapere

Lavorare come travel blogger non è affatto facile. Il più delle volte, poi, la prima cosa a cui si aspira è quella di diventare travel blogger famosi quando invece bisognerebbe preoccuparsi di diventare bravi. Ogni giorno c’è qualcuno che vuole aprire un nuovo blog con la speranza di creare un travel blog di successo ma poi questo il più delle volte non avviene.

E il motivo è semplice: si bruciano le tappe pensando di poter ottenere tutto velocemente, senza troppi sforzi. Ma quello del travel blogger è un lavoro a tutti gli effetti. E poco importa se non esiste una qualifica, se non c’è un albo di riferimento e se, a volte, può sembrare poco o per nulla retribuito.ù

Scrivere è un lavoro e chi scrive dei propri viaggi non deve essere necessariamente un giovane alle prime armi e senza esperienza ma un vero professionista della parola e del racconto, capace di ispirare, informare e affascinare con le sue storie. Ed ecco tutto quello che c’è da sapere su questo affascinante lavoro, un sogno per chi è appassionato di viaggi e di scrittura!

Conoscere il tuo pubblico

Prima di scrivere post a raffica, bisognerebbe imparare a capire quello che i lettori vogliono leggere, analizzando i loro gusti e le loro esigenze.

Lavorare su titoli e contenuti

Scrivere un articolo significa anche lavorare su titoli e contenuti accattivanti ed interessanti originali, insoliti o anche provocatori a patto che catturino l’attenzione dei lettori nonché il loro interesse.

Scrivere sul proprio blog di viaggi è per molti, infatti, più di una semplice passione ma un impegno costante e faticoso che sì regala soddisfazioni ma richiede anche tanto tempo e risorse, come qualsiasi altro lavoro. Certo, essere un travel blogger significa investire in qualcosa che non è certo, che non ti dà garanzie ma oggi cosa ci rimane di sicuro? Qualsiasi settore lavorativo è in crisi e anche i corsi di laurea tradizionali non sono in grado di assicurarci un’occupazione stabile.

Ciò non vuol dire che studiare e conseguire una laurea non sia importante. La mia laurea in lingue e comunicazione mi ha dato davvero tanto e, tornando indietro, ripeterei la scelta di iscrivermi ad un corso di studi universitari e spendere 5 anni della mia vita dietro libri, esami, lezioni e professori. Ne è comunque valsa la pena anche se poi ho potuto contare solo su me stessa per costruire un appagante percorso professionale e una carriera, quella di traduttrice e writer, che svolgo con passione.

Essere preciso e costante

Essere costanti è decisivo. Non basta scrivere una tantum solo quando si ha voglia o quando si ha tempo. Bisogna scrivere sempre e almeno ogni giorno per costruire la propria presenza sul web. Un buon attacco e una buona chiusa fanno la differenza: iniziate e concludete il vostro scritto in modo vivace.

particolari rendono piacevole uno scritto: un colore, un gesto, una frase colta al volo valgono più di molte considerazioni generiche. Cercate nomi, volti, voci, parole. Siate precisi. Non scrivete “rosso” e basta: che rosso è, quello dei capelli degli Irlandesi?

Evitate i termini abusati: panorama mozzafiato, incantevole, delizioso, intrico di viuzze, castello arroccato, mare cristallino, piazzetta appartata…

Cura al massimo lo stile

Anche le esperienze più intense svaniscono dalla memoria se non le fermiamo subito. E dunque prendete appunti già in viaggio, senza paura di perdere qualche ora per le visite. Immaginate di scrivere per un certo giornale, per esempio di raccontare nome destinazione per il quotidiano che leggete abitualmente. Vi aiuterà a mantenere uno stile omogeneo e un punto di vista per scegliere cosa raccontare e cosa no.

Siate brevi e non cercate di raccontare tutto: c’è già la guida per questo! Scrivete solo quello che vi ha colpito e che vi ha davvero interessato: un dialogo, un imprevisto, un’opera d’arte… Niente vanità: cercate piuttosto di mettervi nei panni del lettore, di raccontare qualcosa che potrebbe interessare chi vi legge. È a lui che vi rivolgete, è lui che dovete coinvolgere, è lui che si deve emozionare alle vostre parole.

Di regola raccontate in terza persona, come se prestaste i vostri occhi agli altri. Usate la prima persona solo se quel che raccontate vi ha coinvolto personalmente, per esempio un incontro. La riscrittura di una frase la rende quasi sempre migliore: non abbiate paura di ritoccare i vostri testi! Eliminate soprattutto gli aggettivi inutili.

Interagire con i tuoi lettori

Scrivere bene e scrivere tanto non basta. Un blogger deve saper interagire con i lettori e stimolare il dibattito, il confronto e l’interazione, altrimenti il suo contributo si esaurisce nella pubblicazione di un post. Il blog è importante ma lo sono anche i social. Se vuoi intraprendere la professione di travel blogger essere presente sui social network ti aiuterà tantissimo, in primis a farti conoscere ad un pubblico più vasto, dando visibilità ai tuoi contenuti testuali ma non solo. Sui social contano tanto anche le foto e i video per cui tanta importanza andrà data anche a quello. Apri, dunque, una pagina Facebook, un profilo Instagram e inizia ad arricchirlo di contenuti, senza dimenticare di analizzare spesso gli “Insights”, ossia le statistiche che ti consentiranno di seguire l’andamento dei post.

Intercettare nuovi fenomeni e trend

Capire le esigenze dei propri lettori è già molto importante ma serve anche essere in grado di capire i nuovi trends, analizzarli, parlarne prima degli altri e dimostrare di avere un punto di vista fuori dagli schemi. Arriviamo al punto per molti più interessante e che desta maggiore curiosità probabilmente: come e quanto guadagna un travel blogger? Inizio con il dire che i modi per guadagnare con un blog di viaggi sono tanti e diversi e non bisogna avere migliaia di visite necessariamente per poterne usufruire, anche se un buon numero di visitatori mensili è fondamentale per poter essere coinvolto in progetti turistici o compagne promesse da brand o da enti del turismo. A parte i contatti diretti, comunque, ci sono opportunità di guadagno interessanti per tutti, tra queste la pubblicità sul blog, gli articoli sponsorizzati, la scrittura di articoli per altri siti web, ad esempio. In ogni caso, dotarsi di un mediakit
che contenga tutti i dati statistici e le informazioni principali sul tuo blog è sicuramente necessario.

Targettizzare il traffico del sito

Targettizzare il traffico: ovvero imparare a comprendere metriche e parametri attraverso cui indirizzare verso il nostro sito web gli utenti internet “interessati” agli argomenti trattati. Due cose sono fondamentali per iniziare la professione di travel blogger: scegliere il nome del blog di viaggi e la propria nicchia. Se la scelta del nome per quanto difficile può essere con il tempo e facendo varie valutazioni tutto sommato fattibile, più complicata risulta la scelta della nicchia. Perché può sembrare facile trovare la nicchia a cui rivolgersi, in realtà, non è affatto. E potresti trovarti indeciso tra viaggi in solitaria, viaggi di coppia, viaggi con i bambini, ecc… Ok, non è la fine del mondo se ti ritroverai a parlare di più argomenti, ma sarebbe meglio avere quanto più chiaro possibile in mente la mission principale del nostro blog.

Studiare e tenersi aggiornati

Leggere di tutto di più, senza sosta e non solo altri travel blog o diari e reportage di viaggio. Leggere è fondamentale per arricchire il proprio vocabolario di nuove parole e nuove espressioni. Non smettere mai di studiare, aggiornarsi, imparare.

Imparare ad usare la piattaforma WordPress

Saper utilizzare gli strumenti giusti per un blog di viaggi è fondamentale. Uno di questi è la piattaforma WordPress che può essere utilizzata in versione gratuita oppure a pagamento. In questo secondo caso, con l’acquisto di un hosting avrai WordPress già caricato e dovrai solo scegliere  un tema che si adatti al tuo progetto. Diversamente, potrai acquistarne uno su siti di sviluppo temi come Themeforest, ad esempio. Per finire ti serviranno dei plugin, tra i principali: SEO by Yoast, Google Analytics, Akismet, tanto per citarne alcuni.

Metterci cuore e passione

Metterci passione è sicuramente l’elemento fondamentale che garantisce la continuità del lavoro, perché scrivere seguendo i nostri tempi e la nostra ispirazione non può che condurci ad un’elevata qualità dei contenuti.

Dunque, perché non unire a quelle mie competenze quella dei viaggi che reputo ugualmente una capacità. Sì è vero, oggi viaggiano tutti ma non tutti sono in grado o sono interessati a raccontare i propri viaggi e condividere le proprie esperienze. Il travel blogger, invece, mette il proprio tempo e la propria avventura a disposizione dei lettori in modo naturale, autentico, vero più di tante guide turistiche e spot commerciali. Beh certo di solo scrivere su un blog non si campa e potrebbe passare del tempo prima di monetizzare ma la determinazione paga.

Scrivere è e sarà sempre la mia passione e non c’è niente di più bello che averlo trasformato in lavoro, un lavoro complesso, difficile che impari giorno dopo giorno e per cui non esiste un manuale in grado di dirti cosa fare e cosa non fare. Opinioni, idee e punti di vista si perdono nella galassia di Internet e ci sarà sempre qualcuno che la vede in modo diametralmente opposto al tuo ma il mondo è bello perché è vario, no? Ognuno ha le sue idee e si comporta seguendo quello che le esperienze gli hanno insegnato.

Imparare ad utilizzare la SEO

Con la sola passione non si va lontano. Certo, puoi utilizzare i social per portare traffico al tuo blog ma è necessaria una buona conoscenza della SEO perché i tuoi contenuti possano essere considerati di valore.  La SEO (Search Engine Optimization)  è fondamentale per l’ottimizzazione sui motori di ricerca ovvero per fare i modo che i tuoi contenuti siano trovati dagli utenti. Una volta risolte le questioni tecniche, potrai iniziare a scrivere i tuoi primi articoli. Il mio consiglio, soprattutto per chi è all’inizio è di sperimentare tenendo d’occhio gli insight dei post attraverso la Console di Google. Perché non si può pretendere da chi è alle prime armi di scrivere un articolo perfetto. Tuttavia, all’improvvisazione bisogna comunque aggiungerci qualità dei contenuti. In questo senso, riuscire a scrivere articoli dettagliati ed esaustivi ma soprattutto ottimizzati con strategie SEO per il posizionamento sui motori di ricerca è sicuramente importante.

Partecipare ad eventi e progetti

Ci sono alcuni eventi per travel blogger e viaggiatori a cui potrebbe essere utile, oltre che interessante, partecipare. I più famosi sono il TTG di Rimini e la BIT di Milano, due appuntamenti importanti per entrare in contatto con eventuali clienti ma anche per conoscere colleghi e altri professionisti del settore. Dopotutto, il networking è da sempre fondamentale nella costruzione di relazioni e nella creazione di contatti che aiutano a farsi conoscere e a sviluppare la propria presenza e autorevolezza sul campo.

Non aver fretta di vedere i risultati

Per quanto mi riguarda, prima di ritrovarmi nella classifica dei migliori blog di viaggio del Corriere della Sera, ho dedicato moltissimo tempo al blog. Non ci sono state scorciatoie né raccomandazioni per arrivare dove sono arrivata. Certo, il fatto di aver iniziato tempo prima a lavorare come content writer mi ha agevolato ma l’impegno è stato ed è tuttora consistente. Perché diventare travel blogger famosi è importante ma non quanto diventare bravi.

Alcuni pensano che sia impossibile considerare quello del travel blogger un lavoro perché scrivere e viaggiare non sono un lavoro ma solo una passione; perché scrivere in modo genuino va in contrasto con le richieste, spesso, promozionali di un articolo; perché non si guadagna abbastanza da un blog ma questa è solo uno dei possibili scenari. Nessuna delle tre considerazioni può considerarsi totalmente vera perché con le passioni legate alle capacità si guadagna; si può aderire ad un’iniziativa commerciale mantenendo la propria etica; si può trasformare il blog in qualcosa di utile e al tempo stesso remunerativo, e non solo per chi ne è proprietario.

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