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Santuario di Caravaggio: cosa sapere, cosa vedere e perché visitarlo

Secondo una ricerca dell’ISNART, l’Istituto nazionale ricerche turistiche, sono ben 5,6 milioni i turisti, di cui il 60% stranieri, che ogni anno investono il loro tempo e denaro nella visita di chiese, santuari e altri edifici religiosi in Italia, segno che il turismo religioso è sempre più diffuso e rappresenta una fonte di ricchezza importante per il nostro paese.

Per quanto mi riguarda non mi definirei una turista religiosa ma devo ammettere di contribuire anche io a questo bilancio, spinta dal desiderio di visitare quei luoghi religiosi e spirituali che mi suscitano curiosità e/o emozione.

È il caso del Santuario di Caravaggio, in provincia di Bergamo, una delle mete di pellegrinaggio in Italia più famose, che ho visitato da poco e di cui voglio parlarvi in questo post.

Visitare il Santuario di Caravaggio (Bergamo)

Santuario di Caravaggio: come arrivare

Il Santuario di Caravaggio, situato nella provincia di Bergamo e appartenente alla diocesi di Cremona, offre un’esperienza spirituale unica ed è facilmente accessibile da diverse direzioni. Per raggiungerlo dalla Statale 11 (Milano-Brescia), è consigliato percorrere la “Rivoltana” da Milano-Linate fino quasi all’innesto sulla Statale 11. Il santuario è nelle vicinanze di Treviglio, un importante centro ferroviario per le linee Milano-Bergamo e Milano-Brescia-Venezia, e si trova sulla linea ferroviaria Milano-Treviglio-Cremona.

Da varie autostrade, è possibile raggiungere agevolmente il Santuario di Caravaggio: dall’Autostrada A1, si consiglia di uscire a Lodi con direzione Brescia-Bergamo; dall’A35 BreBeMi, l’uscita a Caravaggio con successiva segnalazione verso il Santuario o Santa Maria del Fonte è ideale; per chi proviene dalla Serenissima, l’uscita a Rovato sulla Statale 11, direzione Milano, è indicata per chi viaggia da est; mentre chi arriva da ovest può optare per l’uscita a Trezzo d’Adda, seguendo le indicazioni verso Cassano – Treviglio.

Cosa sapere sul Santuario di Caravaggio

Il Santuario di Caravaggio è un immenso complesso eretto sul luogo di una miracolosa apparizione della Madonna ad una giovane contadina avvenuta il 26 maggio 1432 e seguita dalla comparsa dal prato di una sorgente d’acqua, ragion per cui il nome con cui è ufficialmente conosciuto è Santuario di Santa Maria del Fonte.

In realtà, a dimostrazione della sacralità del luogo, questo non fu l’unico miracolo compiuto dalla Vergine e altri ne seguirono, come la ghigliottina “inceppata” il momento dell’esecuzione di un brigante che si era pentito oppure del catenaccio del tempio “spezzato” per accorrere in aiuto di un pellegrino, che fuggiva da un suo persecutore.

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La costruzione del tempio come lo vediamo oggi risale al 1575 e fu voluta dall’allora arcivescovo Carlo Borromeo. A edificarlo fu chiamato l’architetto Pellegrino Tibaldi, detto il Pellegrini (Perugia 1527-Milano 1596). L’opera di costruzione continuò, non senza lunghi intervalli, fino ai primi decenni del Settecento.

Tuttavia, la pietra fondatrice venne posta l’anno stesso dell’Apparizione da Bonincontro De’ Secchi, vicario foraneo del Vescovo di Cremona e nel 1516 la piccola cappella è già una chiesa “veramente insigne, con edifizi adatti, ornamenti e pitture venerande“, come si legge nel privilegio concesso da papa leone X al Santuario.

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Cosa vedere nel Santuario di Caravaggio

Il Tempio del Santuario di Caravaggio

La prima cosa da vedere al Santuario di Caravaggio non può che essere il Tempio, che ha una forma particolare poiché è come diviso in due corpi. Uno, più grande dove si trovano le cappelle, quattro per lato, le cantorie e l’ingresso principale e l’altro, posteriore, più piccolo, con la discesa al Sacrario.

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Tutto il tempio è meravigliosamente decorato ma ad avermi colpito sono stati soprattutto la volta, opera del Cavenaghi, e ovviamente l’altare maggiore, rotondo, in marmo, progettato dall’architetto Filippo Juvara che si ispirò agli studi di Michelangelo per l’altare della Confessione della Basilica Vaticana, che rappresenta l’elemento monumentale più ricco e grandioso del Santuario.

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Il Sacro Fonte

Sotto il Tempio c’è un ingresso sotterraneo, chiamato “il Sacro Fonte”, al quale si accede dall’esterno. Si tratta di un grande corridoio lungo circa trenta metri, rivestito in mosaico dal pittore Mario Busini in cui si trova una fontana da cui è possibile attingere l’acqua. La scelta di porre qui la fontana non è affatto casuale.

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Secondo i documenti dell’epoca, infatti, sarebbe questo il punto in cui la giovane avrebbe ascoltato la Madonna e l’acqua sarebbe sgorgata dal terreno. Nel corridoio, tra le varie celle, si incontra anche una statua della Madonna in marmo che riporta in un’epigrafe, di sei esametri latini, le seguenti parole:

La terra di Caravaggio è stata recentemente resa davvero felice perché le apparve la Santissima Vergine nell’anno 1432 al tramonto del sesto giorno avanti le calende di giugno; ma Giovannetta è assai più felice di ogni altra persona perché meritò di vedere la gran Madre del Signore“.

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La piazza esterna

Il santuario di Caravaggio sorge in un ampio spazio, circondato da cortili, aree verdi e portici. Sempre all’esterno del tempio, si può vedere anche una lunga fontana di quasi 50 metri e un obelisco che ricorda i miracoli occorsi per intercessione della Madonna.

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Vale la pena anche passeggiare sotto i porticati, in particolare quelli ad ovest che custodiscono la Via Crucis realizzata nel 1942 e accolgono venti mosaici, opera del defunto mosaicista Italo Peresson, raffiguranti i misteri del Rosario. I mosaici risalgono al 2007 ma sono qui solo dal 2015, a causa dei lavori di restauro che hanno interessato questa ala del complesso mariano.

caravaggio mosaici Italo Peresson

Perché visitare il Santuario di Caravaggio

Oggi il Santuario di Caravaggio è uno dei più importanti santuari mariani esistenti in Italia nonché il più conosciuto in Lombardia e il più visitato dopo quello di Loreto, splendida cittadina immersa nella campagna marchigiana. A Loreto come qui a Caravaggio si recò in pellegrinaggio anche Papa Giovanni Paolo II, dal 19 al 21 giugno del 1992 e quello fu per gli abitanti di Caravaggio e, soprattutto per la comunità di credenti, uno degli avvenimenti più significativi della storia plurisecolare del santuario.

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Oggi il Santuario di Caravaggio, oltre a continuare a svolgere il suo compito di luogo di preghiera, dispone anche di un Centro d’accoglienza per pellegrini e ammalati, un Centro di consulenza familiare e un Centro di spiritualità, come a voler testimoniare l’importanza di aiutare concretamente chi è in difficoltà, oltre la liturgia.

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