Salerno, la mia meravigliosa città. Quante passeggiate, quante uscite da giovane, spesso ignara delle meraviglie che mi circondavano. Mi tornano alla mente tanti flash come cartoline di luoghi vissuti un po’ di fretta e che oggi, con la maturità e la consapevolezza di donna e mamma viaggiatrice, ho rivisto e ho potuto apprezzare davvero. Oltre alle attrazioni più famose e turistiche, infatti, c’è una Salerno segreta che pochi conoscono e che voglio svelarvi in questo post con questi 5 posti insoliti e particolari da visitare. Si tratta di luoghi che hanno tutti una storia importante da raccontare e sono sicura che se avrete voglia di leggerle, vi stupiranno e incanteranno per il loro fascino e la loro bellezza.
Indice dei contenuti
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Alla scoperta di Salerno segreta
5 posti insoliti e particolari da visitare
1. Giardino della Minerva
Al podio dei posti insoliti e particolari da visitare per scoprire una Salerno segreta c’è sicuramente lui, il Giardino della Minerva, uno dei primi orti botanici della storia, un posto meraviglioso nel cuore del centro storico di Salerno capace di rigenerare corpo e mente, eppure che in pochi conoscono. Creato nel XVIII secolo da Matteo Silvatico, un medico importante della famosa Scuola Medica Salernitana, la più antica università di medicina nel mondo, questo giardino era utilizzato dai medici per insegnare agli allievi a riconoscere le piante guaritive, capaci di curare le malattie.
Oggi, il Giardino della Minerva rappresenta uno dei più luoghi più importanti della città ed è una tappa imperdibile, anche se resta ancora una meta particolare e poco conosciuti di Salerno segreta. A collaborare per sostenere l’impresa di valorizzazione è proprio “Fondazione Scuola Medica Salernitana” che, in sinergia con altre associazioni, offre visite guidate, servizi di accoglienza e di ristoro culturale oltre che attività didattiche e scientifiche, per tenere vivo il giardino e farlo conoscere il più possibile, a partire dalle nuove generazioni.
Insomma, se state cercando di scoprire la vera Salerno segreta non potete mancare questo posto, davvero incantevole. Qui, troverete alcune piastrelle dipinte medievali, un punto ristoro, gestito da Nemus Association, specializzata nella preparazione di tisane con i prodotti locali e certificati e il Museo della Farmacia inaugurato nel 2008 e dedicato alla memoria di Rosario Mazzella che espone materiali d’epoca appartenenti al padre, un farmacista stimato.
2. Rione Fornelle
Uno dei luoghi più interessanti di Salerno segreta è sicuramente il Rione Fornelle, nel centro storico di Salerno, il quartiere in cui è nato ed è cresciuto Alfonso Gatto, il poeta che ha segnato la vita culturale della città nel secondo dopoguerra, oggi frutto di una originale e profonda riqualificazione. Il quartiere delle Fornelle nasce nel IX secolo e la sua nascita è legata al trasferimento degli amalfitani dal principe longobardo Sicardo. Qui sorge anche la Chiesa di Santa Trofimena, patrona di Minori, nucleo del quartiere e il suo nome deriverebbe dai forni che gli amalfitani costruirono per le ceramiche di cui erano grandi fabbricatori.
Nonostante la sua lunga storia, questo quartiere resta uno dei luoghi più insoliti e particolari di Salerno segreta, tanto da essere sconosciuto persino agli stessi salernitani. Eppure, dietro le case e i vicoletti, nasconde un tesoro incredibile: il progetto Muri d’autore, lanciato nel 2014, con l’obiettivo di recuperare il legame tra Alfonso Gatto e la sua città, attraverso la street art. Si è creato così un vero e proprio museo a cielo aperto con opere di vari artisti, sotto la tutela della Fondazione Alfonso Gatto, diretta da Filippo Trotta, nipote del poeta.
Qui, circondati da murales, poesie disegnate sui muri, uso del dialetto e ritratti di artisti come Pino Daniele, Totò, Massimo Troisi, si può ritrovare e riscoprire l’identità della vecchia Salerno, una Salerno segreta che, piano piano, sta diventando (per fortuna) sempre meno segreta. Oltre alle opere del quartiere Fornelle, ne trovate altre anche nel Centro Storico, come quella in Vicolo della Neve, dove c’è una storica pizzeria frequentata da Alfonso Gatto. Insomma, un posto di Salerno tutto da visitare, prima di tutto con gli occhi.
3. Chiesa di San Felice in Felline
Mia madre mi ha sempre parlato della Chiesa di San Felice in Felline. Era il posto dove lei giocava da piccola dove è cresciuta, dove si è sposata e dove ha portato me per fare la prima comunione. Probabilmente è da allora che non la visitavo e avevo quasi dimenticato quanto fosse bella. Così quando ci sono tornata qualche giorno fa per il matrimonio di mio cugino, mi sono tornati in mente tutti i ricordi. La chiesa di San Felice in Felline si trova in una delle zone più belle di Salerno Sala Abbagnano, da dove il panorama sulla città è favoloso. In realtà San Felice in Felline è molto più di una semplice Chiesa. Autentica testimonianza del passaggio della dominazione longobarda, questa chiesa è uno dei monumenti storici più importanti della città di Salerno.
Storia a parte, comunque, la chiesa di San Felice in Felline è anche un luogo meravigliosamente rilassante circondato com’è da acacie, cipressi e querce. A renderla particolarmente suggestiva sono poi le sue origini che vanno fatte risalire al IX – X secolo. Ne è la prova la cappella rivolta a mezzogiorno che comprende una piccola sagrestia, costruita con piccole pietre di fiume alternate a mattoni. Ovunque si ritrovano tracce di affreschi, da quelli della scuola salernitana sul portale esterno agli affreschi della navata maggiore che raffigurano: l’Eterno Padre, la Madonna della Misericordia, opera del grande pittore salernitano Andrea Sabatini, e San Felice.
Insomma, all’importanza storica della chiesa di San Felice in Felline si aggiunge inevitabilmente quella artistica. Ma c’è un altro aspetto particolarmente interessante della storia della chiesa di San Felice in Felline di Salerno che ci riporta al tempo della sua costruzione. La chiesa non è stata commissionata dall’alto ma è il frutto della volontà e della partecipazione collettiva di artigiani locali che hanno condiviso dalla ricerca dei fondi alla costruzione pratica, fino anche alle scelte architettoniche. Se vi capita, fateci un salto. Ne vale davvero la pena!
4. Porticciolo di Pastena
Uno dei luoghi sicuramente più belli e più caratteristici e, per me, personalmente, più significativi, che ho frequentato spesso da giovane e a cui sono molto legata è, poi, il Porticciolo di Pastena, uno dei luoghi insoliti e meno conosciuti del quartiere Pastena e in generale di tutta la città di Salerno. Qui, infatti, ci si può rifugiare dal caos e dal traffico per godersi un po’ di pace e silenzio e, soprattutto, il rumore del mare. Ma c’è di più. Da qui si può guardare un panorama pazzesco, uno dei pochi che regala la visione delle due costiere, Cilentana e Amalfitana.
Quest’angolo di Salerno è un luogo molto suggestivo, attorniato da una cortina di case molto pittoresche che affacciano direttamente sul mare dove in ogni angolo si trovano imbarcazioni da pesca e da diporto che contribuiscono ad accentuare l’aspetto marinaro del posto. La piazzetta, le barche a mare, la spiaggetta sono diventate negli anni un luogo di aggregazione, non solo per i pensionati, ma anche per molti giovani dove ci si ritrova piacevolmente nelle belle giornate e soprattutto nelle fresche serate estive.
Il Porticciolo di Pastena è da vedere a tutte le ore del giorno, non c’è un momento più bello di un altro ma sicuramente al tramonto e di sera tutto si tinge di luce e colori e diventa una vera e propria cartolina, sedersi sulle panchine e ammirare il mare in quell’angolo nascosto che sembra un piccolo borgo di pescatori risparmiato da una cementificazione aggressiva è sempre piacevole. Prendetevi dieci minuti ed andate a scoprirlo!
5. Ponte del Diavolo
Molti salernitani e non solo passano sotto l’antico acquedotto medievale di Salerno ogni giorno ma pochi sanno che è un vero e proprio pezzo di storia, conosciuto come il Ponte dei Diavoli e situato sotto la collina Bonadies ai piedi del Castello Arechi. Il Ponte dei Diavoli a Salerno fu costruito nel IX secolo per portare acqua dalle colline circostanti la città fino al Monastero di San Benedetto e via Arce a Salerno, prende il nome proprio dagli “archi” dell’acquedotto.
Ma c’è anche una leggenda dietro questa antica costruzione, la più famosa è quella che la sua costruzione sia merito di un patto tra il mago e alchimista salernitano Pietro Barliario e il Diavolo, per questo fino a non molti anni fa veniva visto come un luogo da cui stare alla larga, soprattutto nelle ore notturne, perché sotto quei misteriosi archi si correva il rischio di incontrare demoni e spiriti maligni.
In una notte di tempesta, quattro medici l’arabo Adela, il greco Ponto, l’ebreo Elino e il latino Salernum si ritrovarono sotto gli archi per ripararsi dalla pioggia, e da quell’incontro nacque la Scuola Medica Salernitana. Nonostante oggi restano le leggende e il fascino di ciò che rappresentava allora, potrebbe essere comunque interessante da vedere, sia perché si raggiunge con una bella passeggiata da corso Vittorio Emanuele e poi, visto che si dice che sotto gli archi di notte si incontrino diavoli e altri spiriti malvagi, se qualcuno vuole provare poi racconterà l’esperienza.
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Da ragazzo andavo con gli amici a San Felice in Felline a scoprire le meraviglie di quei posti. All’ epoca era tutta campagna con una folta vegetazione. Un giorno per puro caso scoprimmo questa chiesetta che era in uno stato di abbandono nascosta da una fitta vegetazione. Fu una scoperta sensazionale per noi ragazzi quando riuscimmo ad intravedere degli affreschi all’ interno della piccola cappella! Ne parlammo al parroco della chiesa di S.Croce, don Giovanni Pirone, che prese a cuore la scoperta e nel corso degli anni, con enorme difficoltà, fu rivalutata e portata a conoscenza della cittadinanza. Parlo dei primi anni sessanta agli anni settanta. …..che bei tempi!
Grazie, che bel racconto! Mi ha fatto davvero pensare a come deve essere stata magica questa scoperta. Un posto incantevole!
Sono stata proprio sta sera alla Chiesa di San Felice in Felline, per chiedere al parroco don Gaetano se poteva celebrare il nostro matrimonio, lui ci ha risposto che nn Celebrano matrimoni se uno dei due sposi nn è residente nella zona…. io sono di Salerno e in quella chiesa c’è tutta la storia della mia famiglia… in particolare ho l’immagine dei miei nonni impressa nella mente che siedono di fianco a me per celebrare i 25 anni di matrimonio dei miei genitori, quello è un ricordo molto importante per me e se potessi avere la possibilità di celebrare il mio matrimonio in quella chiesa e come se loro ancora per una volta fossero lì seduti accanto a me… nel giorno più importante… ma purtroppo mi hanno detto che non è possibile. Mi domando quella è casa di Dio ? Nn credo che Dio mia evrebbe chiuso le porte della su dimora. Come possono accadere queste cose
Anch’io nel 1982 mi sono sposato a San Felice in Felline con una bella cerimonia, invitai Padre Giacomo Saccone Padre Francescano che aveva sposato i miei genitori, come lo seppe Don Luigi Zoccola disse a Padre Giacomo tu hai sposato i genitori e tu li sposerai. Questo sicuramente fu il regalo più bello del mio matrimonio. Poi ho fatto il battesimo dei miei figli e la prima comunione di Andrea. Poi non so il motivo la chiesa è stata riservata solo ai residenti. Posso solo dire grazie a Don Luigi Zoccola che ci hai dato questi giorni belli:
Dimenticavo il 9 giugno 2007 le Nozze D’argento sempre con il compianto Don Luigi Zoccola.