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5 progetti fotografici più originali di sempre

Chi è appassionato di immagini non può che andare a caccia di progetti fotografici originali e sopra le righe perché in effetti la fantasia e la creatività di molti fotografi, oltre che nell’abilità di immortale momenti e dettagli davvero unici, sta anche nella capacità di inventarsi e reinventarsi continuamente mettendosi alla prova in progetti di volta in volta più insoliti.

Nella sezione “Fotografia e dintorni” vi raccontiamo spesso di progetti fotografici originali e creativi e in quest’articolo troverete i 5 che più hanno lasciato il segno e hanno attirato la curiosità dei nostri utenti e dell’opinione pubblica. Da semplici fotoprogetti sono così diventati fonti di riflessione e strumenti di interpretazione della società, dall’arte alla cucina, dallo sport al sesso, dal mondo del lavoro a quello della moda.

Insomma c’è l’imbarazzo della scelta. Qual è il vostro preferito?

1. Paris Abstract, i tetti di Parigi negli scatti urbani di Michael Wolf

Paris Abstract è il progetto  di Michael Wolf, il fotografo tedesco specializzato in fotografia urbana, che nei suoi scatti cattura il paesaggio parigino sotto un altro punto di vista, non quello usuale all’ombra della Tour Eiffel a cui nulla si toglie, ma da un occhio diretto e concentrato a racchiudere in un click la bellezza e la densità architettonica del paesaggio francese direttamente dai tetti di Parigi.

Michael Wolf è nato a Monaco di Baviera nel 1954 ed è cresciuto tra Europa, America e Asia. Ha conseguito la laurea in Fotografia presso l’Università di Essen, come allievo di Otto Steinert. Ha iniziato la sua carriera come fotogiornalista per la rivista Stern. Tra i numerosi riconoscimenti i World Press Photo Awards nel 2005 e nel 2010, e il Prix Prictet del 2010, dove Wolf era tra i finalisti.

Paris Abstract, come i diversi progetti di Wolf, tra cui Architecture of Density, dedicata ai palazzi “alveari” di Hong Kong , ritrae una Parigi totalmente diversa. Qui, le prospettive geometriche e l’architettura urbana tipica di una metropoli, offrono all’occhio dello spettatore,  il volto “ri-visto” e denso di carica prospettica della capitale francese. I tetti di Parigi stretti e racchiusi, ma ugualmente carichi di un “romanticismo” tutto nuovo. Il progetto Paris Abstract è stato, inoltre, oggetto di un’esposizione alla Koch Gallery di San Francisco, gli scorsi Luglio e Agosto.

Ecco per voi una serie di scatti estratti da Paris Abstract!

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2. Same hill different day: una collina sempre diversa

Paul Octavious è un giovane fotografo freelance ventisettenne, che da circa 4 anni si cimenta in un progetto di fotografie nel tempo che pubblica sulla sua pagina Instagram tramite l’hashtag #samehilldifferentday. Questo suo lavoro consiste, infatti, nel fotografare la stessa collina in diversi momenti della giornata e dell’anno, in modo da farci vedere le molteplici sfaccettature che un semplice elemento quale una collina può rivelare: una splendida distesa verde e tranquilla, un’altra volta popolata da centinaia di aquiloni, un luogo sociale per le proiezioni all’aperto o fuochi d’artificio, campo giochi per ragazzi o una bella discesa innevata invernale.

La collina in questione si chiama Cricket Hill e sebbene non sia di formazione naturale, poiché nata dove prima sorgeva un campo di cricket (da qui il nome), grazie allo spostamento di un cumulo di terra, rappresenta l’archetipo della collina perfetta, con altezza e pendenza giuste per godersi una piacevole sosta o per l’organizzazione di eventi, come avviene ogni anno. Octavious viene a conoscenza del posto per caso, quando trasferitosi da poco a Chicago per lavoro vede spesso dei bambini recarsi lì per giocare e passare i pomeriggi assieme: chiaramente è stato amore a prima vista.

Una volta scoperta quella che considera “la collina perfetta”, come quelle che lui stesso disegnava da piccolo esattamente come Cricket Hill appare, inizia a recarvisi un paio di volte alla settimana e a fotografare i momenti di vita che si susseguono sulla collina, in modo del tutto casuale e non impostato, per poi pubblicare la serie di scatti anche sul suo profilo social.

Esistono altri progetti simili riguardanti le fotografie nel tempo: quello di Noah Kalina intitolato “Noah K. Everyday”, che per ben 14 anni si è scattato diversi selfies che ora è possibile vedere in una veloce sequenza sicuramente originale, quello di Debra Dolinski, che immortala la stessa porzione di cielo in situazioni differenti, chiamato non a caso “Sky Diary”, oppure ancora quello di un papà fotografo, Toyozaku Nagano, che propone scatti giocosi e divertenti con la figlia sulla solita strada dove gioca, nella semplicità di “My daughter Kanna”.

Queste interazioni con lo stesso soggetto confermano l’importante ruolo della fotografia nella registrazione e documentazione della realtà e soprattutto, così come Paul Octavious afferma che il suo lavoro di fotografo ha giovato del progetto, di quanto l’occhio umano possa essere positivamente influenzato da una maggiore attenzione nella visione delle cose e dei cambiamenti circostanti.

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3. World in a lens: il progetto fotografico di Davide Carnevale

Catturare il mondo attraverso una lente: è questo il senso del progetto fotografico di Davide Carnevale che gira il mondo fotografando i posti più belli e più famosi del mondo attraverso con la sua piccola lente.“Da piccolo adoravo le città in miniatura dentro la palla di neve e oggi racchiudo i monumenti in una lente”. Così il 36enne romano Davide Carnevale, appassionato di fotografia e di viaggi, racconta di sè e di come, quasi per caso, è iniziata la sua avventura.

Nel Natale 2013 vagavo per la Capitale in cerca di uno scatto natalizio – racconta – mi cimentavo con una piccola lente acquistata qualche giorno prima per scattare con il telefono. Mentre pulivo la lente e la mettevo controluce per vedere se avessi tolto tutta la polvere, all’interno della lente ho visto il Colosseo in miniatura.Quello fu il primo scatto”.

L’autore di “World in a lens” (Il mondo in una lente) d’allora non ha mai smesso di collezionare queste particolarissime fotografie con la sua lente girando per il mondo, sempre a caccia di nuovi scatti. A lui si sono uniti altri appassionati che su Facebook e Instagram hanno voluto contribuire alla collezione, che accoglie alcune delle sette nuove meraviglie del mondo: dal Cristo Redentore di Rio de Janeiro al Machu Picchu, dal Taj Mahal al Colosseo.

Dal progetto fotografico al progetto di beneficienza il passo sarà stato breve. Le onlus interessate potranno stampare la serie in un libro ed il ricavato delle vendite andrà a loro. Tra queste ci sono già alcune associazioni come T’Immagini Onlus e Fiori di Loto India Onlus.

Ecco qualche immagine della serie!

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4. Fuori dalle righe: scatti ad alta quota

Chi ha detto che un esploratore debba riscoprire luoghi ameni e paesaggi incontaminati solo fuori dal mondo? La giovane artista britannica Lucinda Grange, 25 anni, temeraria giramondo, ha riscoperto l’inusuale proprio nel mondo, nei contesti urbani più vissuti, ma immortalandoli da prospettive fuori dalle righe. Negli ultimi sei anni, infatti, Lucinda ha viaggiato per scalare maestose altezze.

Luoghi che si ergono simbolici al di sopra delle luci delle grandi città, e per esplorare i resti di ciò che vi è nascosto al di sotto, nelle profondità buie di tunnel e fognature in disuso. Scatti che ha poi documentato nella raccolta fotografica “Outside the Lines”. Così, il Chrysler Building che sovrasta Times Square, il ponte di Manhattan, la Cattedrale di Notre Dame e il Carpe Diem Buiding su Parigi, la piramide di Cheope su Giza e sull’altro fronte, le stazioni sotterranee di New York, diventano l’espressione di una scoperta, che è piuttosto un ritrovamento.

Cattedrale di NOtre Dame Parigi 2012 e1394729602922

Ponte ferroviario a Queensferry Edimburgo 2013 e1394729741967

Sometimes is not about the shining lights of the city, or the security guard that chases you. Sometimes is about an unfamiliar environment, and what fun you can make of it

Di ciò che vissuto, di come è vissuto, di come tutta la frenesia del livello-strada si fermi, una volta raggiunta la vetta (o il fondo), in uno scatto mozzafiato. Tutto in chiave di un’appassionata ricerca dell’avventura, un riscoprirsi in grado di contemplare tra le righe ciò che è oltre le righe.  Viaggio -> Avventura -> Fotografia -> Storie. Oltre le luci, oltre le sovrastrutture, oltre tutto quello che avvertiamo inautentico ci sono luoghi dove si può essere altro. Questi luoghi sono intorno a noi.

Lucinda Grange

5. Legography: il mondo negli scatti del fotografo Lego

Da semplice gioco per bambini, le mitiche costruzioni Lego ne hanno fatta di strada! Approdati nei cinema con il film d’animazione “The Lego Movie“, i colorati mattoncini della Duplo sono diventati fondamentali per il progetto fotografico “Legography” di Andrew Whyte. Fotografo britannico dell’Hampshire, Andrew White ha realizzato una simpatica galleria composta da ben 111 scatti che ritraggono un piccolo ometto fatto di Lego, immortalato su sfondi e paesaggi diversi, mentre è intento a fotografare.

E’ la divertente storia di un mini fotografo di Lego (che potremmo definire il “Lego photographer“) che viene fotografato a sua volta in giro per il Regno Unito. Lo scatto di una macchina fotografica reale che riproduce quello di un obiettivo finto. La finzione sposa la realtà, come in ogni forma d’arte che si rispetti. Nelle curiose immagini che compongono “Legography” di Andrew White, questo mini fotografo è preso sempre dal basso.

Vediamo il mondo dalla sua prospettiva, dal suo punto di vista, che forse è ancora più mozzafiato di quello cui siamo abituati. Dal suo “livello” il Lego photographer ha una visuale immensa, che non esclude nessun dettaglio, neanche quello della strada. Ha una visione a tutto tondo di quello che lo circonda e, soprattutto, ci mostra quello a cui non facciamo caso, abituati come siamo a guardare sempre avanti a noi.

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1413280729 The Legographer di Andrew Whyte11

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