Il mondo degli animali in 5 progetti fotografici

Che meraviglioso il mondo degli animali, a volte così tenero altre così misterioso ed inspiegabile. Queste creature speciali ci accompagnano e ci donano il loro amore incondizionato con estrema purezza  e spontaneità, la stessa che i fotografi di questi 5 progetti fotografici hanno dimostrato focalizzandosi sul mondo degli animali e sul loro rapporto con l’uomo. Un rapporto sì spesso di crudeltà come leggiamo in alcune notizie ma anche di profonda amicizia e condivisione.

Dagli scatti onirici di Katerina Plotnikova e Wild Boy di Elena Shumilova ai Pastel deaths di Emir Özşahin e i Selfies From Nature, la campagna pubblicitaria di NatGeo fino ad The house in the woods di Kai Fagerström, tutti questi progetti fotografici sugli animali vogliono trasmettere un unico messaggio: esseri umani e animali sono profondamente legati gli uni agli altri nella vita e dopo la morte. C’è qualcosa che li tiene insieme nonostante la loro diversità sanno cos’è l’amore e lo esprimono gli uni verso gli altri.

1. Katerina Plotnikova: scatti onirici di donne e animali

Katerina Plotnikova, giovane fotografa russa, non si sarebbe aspettata, con ogni probabilità, che la sua arte avesse un successo così immediato: solamente la sua pagina Facebook conta quasi 500.000 like. E se il discorso sul fatto che la fotografia possa o no essere considerata un’arte sia ancora aperto, gli eccezionali scatti della fotografa russa non danno molta possibilità di scelta.

Che sia l’atmosfera fiabesca, le ambientazioni naturali e bucoliche, il sapiente contrasto di colori e luce, la presenza di animali insoliti o semplicemente la bellezza principesca delle modelle, fatto sta che gli scatti di Katerina Plotnikova rimangono impressi nella mente. Effettivamente è proprio quest’ultima contrapposizione l’elemento vincente, in grado di suscitare interesse ed opinioni contrastanti.

Le modelle non hanno corso alcun pericolo, perché naturalmente prima della posa finale sono state affiancate da esperti (comunque sempre presenti nel backstage), che con le migliori tecniche di addestramento, hanno assicurato l’incolumità delle ragazze e della troupe.

D’altra parte, affiora inevitabilmente la questione dell’impiego di animali selvatici: probabilmente si tratta di animali nati e cresciuti in cattività, ma per gli animalisti è difficile accettare la loro presenza in composizioni artificiose, in quello che effettivamente non sarebbe il loro posto. Nonostante si tratti di ispirazione artistica e si ottenga un risultato meraviglioso.

Tralasciando un dibattito su cui ognuno ha la libertà di espressione, oggettivamente le fotografie di Katerina Plotnikova non possono che catturare attenzione ed ammirazione. L’eccentricità della composizione vede il contrasto tra fiaba e realtà, tra la delicatezza femminile e la forza della natura, in scene surreali che sembrano uscite dal mondo onirico, e che proprio per questo, incantano.

2. Wild Boy di Elena Shumilova: amicizia tra bambini e animali

Metti Elena Shumilova (fotografa e mamma), i suoi due figli, una fattoria in Russia e tanti animali. Nasce un profondo legame di amicizia tra i bambini e questi teneri cuccioli che dà vita al progetto fotografico “Wild Boy“.

Fotografa e artista russa, Elena Shumilova vive in una fattoria ad Andreapol (Russia) con i suoi due bambini e tanti cani, gatti, conigli e altri animali. Due anni fa, con una Canon Eos 5D, ha iniziato ad immortalare in splendidi scatti il legame intimo che si è creato tra i suoi piccoli e i cuccioli di animali.

Le immagini che compongono il progetto fotografico “Wild Boy” sembrano saltar fuori da una bellissima fiaba. La luce e i momenti che Elena Shumilova è riuscita a catturare nei suoi scatti conferiscono ad ogni immagine qualcosa di magico e, al tempo stesso, emozionano per la naturalezza del legame che raccontano e del paesaggio circostante.

Due bellissimi bambini biondi giocano dentro casa con dei teneri conigli, li stringono forte al petto seduti nel prato fuori casa mentre si appoggiano ad una torre di paglia, abbracciano grandi cuccioli di cane guardando insieme il panorama all’orizzonte, camminano nel bosco insieme a delle piccole paperelle e spazzano via la neve in compagnia di dolci gattini.

Con “Wild Boy” Elena Shumilova ha dimostrato e raccontato al mondo i benefici di vivere e far crescere dei bambini lontano dal traffico cittadino, immersi nella natura e a contatto con gli animali, in un pezzo di mondo in cui il tempo sembra essersi fermato, dove tutto è ancora incontaminato.

La convivenza tra uomo, o meglio, tra bambini e animali è possibile. Contro chi sostiene che far crescere dei piccoli “cuccioli” di uomo a contatto con cuccioli di animale può essere pericoloso o poco salutare, Elena Shumilova ci svela le bellezze, la magia e la poesia di un amore così profondo.

Un legame di tale simbiosi e intensità con gli animali permette ai nostri piccoli di sviluppare un senso di responsabilità, di sensibilità e di amore concreto e puro. Di certo questi bambini, come raccontano le immagini di Wild Boy di Elena Shumilova, godono di un’infanzia che la maggior parte dei bimbi neanche possono immaginare…

3. Pastel deaths di Emir Özşahin: elaborare il lutto animale

Tutti coloro che vivono a contatto con gli animali sanno quanto affetto e complicità è possibile instaurare nel nostro rapporto con loro, e quanto sia triste pensare che un giorno dovranno lasciarci. Un giovane artista turco, Emir Özşahin, ha avuto un’idea più unica che rara per affrontare un tema delicato come la dipartita del nostro caro amico, infatti nella sua serie di scatti “Pastel Deaths” immortala animali deceduti in pose serene e tranquille.

Perché lo fa? Perr esorcizzare il dolore della perdita ed assimilare il fatto che d’ora in poi i nostri amici animali riposeranno in pace. Özşahin vive ad Instanbul, dove studia fotografia e tecniche video, e molti dei suoi scatti sono presenti nei principali social network di fotocondivisione, come Flickr e DeviantArt, e spiega così la filosofia che sta dietro i suoi Pastel Deaths:

“Il mio obiettivo è quello di rappresentare la morte in modo ingenuo e positivo. Ho fotografato ed umanizzato gli animali come se stessero dormendo per sbarazzarmi di quel freddo senso di morte e della sensazione di perdita prima che ci colpisca duramente”.

I ritratti sono effettivamente di estrema bellezza sia nella composizione dell’immagine sia per quanto riguarda l’aspetto emotivo, perché gli animali delle Pastel Deaths sono posti in atteggiamenti o dotati di elementi che li hanno caratterizzati in vita; quindi vediamo il cagnolone assopito sotto la coperta leggendo un libro, il micio che si gode l’aria aperta ed il calore del sole, oppure il pavone ben ornato e il criceto immerso nei fiori di lavanda…

Ricordano in qualche modo i ritratti post-mortem di epoca vittoriana, quando le famiglie che non potevano permettersi un dipinto del proprio caro lo facevano immortalare tramite i primi processi fotografici a costi decisamente più accessibili, per avere per sempre un ricordo visivo della persona. Le Pastel Deaths sono anche questo, un ulteriore segno del valore di un nostro compagno di viaggio, ed in effetti hanno avuto origine dall’assimilazione della morte di un amico dello stesso Özşahin, che ha visto nella sua passione per foto e arte un modo per elaborare i lutti:

“Io non sono seriamente sicuro se questa sia una fuga o un’accettazione per me. Tutto quello che so è che le fotografie hanno un effetto positivo su di me.

4. Selfies From Nature: la campagna pubblicitaria di NatGeo

Selfies From Nature è la campagna pubblicitaria della National Geographic curata da Silvio Medeiros e Pedro Galdi dell’agenzia pubblicitaria brasiliana Heads di San Paolo, per promuovere la partnership tra NatGeo e l’agenzia fotografica brasiliana Diomeda. Ma non è l’unico motivo, infatti, ci sono voluti due mesi di lavoro per realizzare e diffondere un messaggio ironico sulla selfie mania. 

Come ci sono riusciti? “Mettendo in mano” ad alcuni animali, non proprio domestici, uno smartphone e ricreando gli ambienti dove l’autoscatto va di moda: bagni e camere da letto.L’agenzia Diomeda, inoltre, ha chiesto agli utenti di Instagram di partecipare alla campagna, utilizzando l’hashtag #thebestfromnature. Questo lo slogan: “There are lots of terrible animal pictures out there.”

Ecco per voi alcuni dei selfie più divertenti:

5. The house in the woods: una casa reclamata dalla natura

The house in the woods è l’originale progetto del pluripremiato fotografo naturalista Kai Fagerström, che nei boschi della sua Finlandia ha trovato dei vecchi cottage in stato di abbandono e popolati ora dagli animali selvatici. Quelli che dovevano essere pochi scatti personali, sono diventati un vero e proprio book fotografico, grazie al fascino della natura che reclama i propri spazi che erano, in sostanza, solo in prestito agli esseri umani.

Il progetto si rivela ancora più ambizioso considerando il fatto che Fagerström si è servito unicamente della luce naturale, senza l’utilizzo di flash, per offrire immagini vere e spontanee, appostandosi anche per ore in attesa che gli animali fossero nell’inquadratura ottimale. E così possiamo ammirare scoiattoli, volpi, tassi, topini e civette muoversi liberamente nella loro meravigliosa casa nel bosco.

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