filosofie di viaggio cliché

5 tipologie di viaggiatori che non sopporto

I gusti sono gusti e non si discutono ma alcuni hanno comportamenti di viaggio alquanto discutibili, insomma. Non sono proprio una che segue le mode per cui se una cosa non mi piace, non me la farò di certo piacere solo perché tutti gli altri ne vanno matti.

Noto invece, che spesso si tende a seguire quello che viene imposto dalla massa o dalle regole sociali, a partire dal modo di pensare che, a volte, da lodevole diventa stucchevole. Eccovi allora 5 tipologie di viaggiatori che non sopporto e che con le loro filosofie, diciamocelo, hanno ormai stufato. Ditemi che non ne fate parte, vi prego!

5 tipologie di viaggiatori che non sopporto

1. Quelli che “no, troppo turistico”

Comunque non è di sapori che voglio parlare. Voglio parlare della fissazione che hanno in molti per i viaggi sostenibili, eco-friendly e solidale. Ok, abbiamo capito sono perfetti ma che gliene frega a loro se uno vuole farsi una foto davanti alla Torre Eiffel a Parigi o sul ponte di Brooklyn? Che poi, alla fine nel momento stesso in cui visiti un posto, fosse pure il più sperduto, significa che è comunque visitabile e quindi turistico, o no? A volte non sono solo i luoghi ad essere mainstream ma pure certi comportamenti.

2. Quelli che vogliono viaggiare sempre in solitaria

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Sono bravi, sono ganzi, sono tosti, viaggiano da soli ed affrontano pericoli, ostacoli ed imprevisti sempre e comunque da soli.  Sono una forza della natura, non hanno paura di niente e non si fermano davanti a niente ma (e c’è un ma) hanno un po’ rotto. Il mio primo viaggio in solitaria è stato oltre 10 anni fa (quando di social neanche se ne parlava) per cui direi che la filosofia “solo travel” non è, poi, questa gran novità. Relax people!

3. Quelli che mangiano solo “local food”

Un’altra categoria è servita: quelli che devono mangiare per forza mangiare cibo locale, a tutti i costi! Che poi sono gli stessi che in Italia sono in fissa con il sushi. Certo impensabile andare dall’altra parte del mondo senza assaggiare minimamente qualcosa di tipico. Ho visto persone in Thailandia dopo 2 giorni andare in astinenza di pizza e spaghetti e rifugiarsi disperati dal primo Mc Donald’s e Starbucks e lo trovo assurdo. Ma anche ostentare di essere dei grandi sperimentatori di cibi stranieri senza paura e di mangiare solo le pietanze del paese che si visita mi sembra esagerato. Per loro mangiare una pizza all’estero è sacrilegio. E mamma mia, che sarà mai! La pizza ormai è un piatto internazionale, bon ve ne siete accorti?

4. Quelli che “non turista, ma viaggiatore”

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Basta anche con questa storia del Turista vs Viaggiatore. Già ci si era messa l’infografica Holidify tempo fa a sollevare un’inutile e stupida polemica mirata a far sentire dei fighi i viaggiatori e degli emeriti cretini i turisti ma non bastava. Così in tanti tra i blogger, su questa scia, ne hanno approfittato per autocelebrarsi buttando fango sui poveri turisti che devono sempre apparire come dei ricconi ignoranti e sfaticati. Ma la vogliamo finire con queste fastidiosissime etichette?

5. Quelli che viaggiano low low low cost

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Questa storia del “viaggiare “aggratis” è diventata un tormentone.  Ma lo vogliamo capire una volta per tutte che viaggiare gratis è mera fantascienza? Nel momento stesso in cui si esce di casa per andare in aeroporto partono i primi dindini, che sia per la benzina della macchina, il parcheggio o per il trasporto in bus/taxi. E l’hotel bisognerà pur pagarlo, no? E per visitare, mangiare, spostarsi, qualcosa bisognerà pure spenderla, o sbaglio? Quindi, no, non si può viaggiare gratis. Al massimo si può risparmiare e trovare offerte di viaggio molto convenienti ma per quanto convenienti non saranno mai… gratis.

E voi avete iniziato a detestare qualcosa da quando è diventata troppo mainstream?

6 commenti su “5 tipologie di viaggiatori che non sopporto”

  1. Ciao Mari! Concordo… sopratutto sul viaggiare da soli! Se uno ha voglia viaggia da solo, se no viaggia come vuole! A me a volte viene proprio la voglia di andare in alcuni posti con meno gente possibile, perchè sono così, ma altre volte (o per alcune mete, soprattutto) non mi muoverei se non in coppia o in gruppo! Ogni viaggio e ogni carattere si “incontrano” come è giusto. Secondo me oggi se ne parla tanto perchè coi social si può parlare tanto e di tutto, che è un bene ma anche un male. E quindi una cosa che c’è sempre stata ma in sordina oggi può diventare gigante. Ecco, una cosa che rompe a me, è il rumore generale da social network.
    I macarons no, non mi stancherei mai di vederli e mangiarli e guardare le foto che non so perchè mi rilassano… ^_^”

    1. Marianna Norillo

      Sì hai ragione Sele, per la serie “much ado about nothing” e cose normali vengono fatte passare per eccezionali. Ah, ma quindi sei una macarons addicted, nooooo!!! Però ammetto che son carucci! 🙂

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