Il tuo cuore è un gabbiano che vola libero nei cieli della vita. Lascialo andare senza paura, ti saprà condurre alla felicità.
Sergio Bambarén
Se prima di partire per il Galles mi avessero detto di guardarmi bene dai gabbiani non ci avrei creduto. Che male potrebbero fare questi simpaticissimi volatili? “Le solite leggende metropolitane“, mi sarei detta ma, col senno di poi, avrebbero avuto ragione. Per ben quattro mesi del 2007 ho vissuto in una carinissima cittadina del North Wales che si chiama Bangor.
Qui ho avolto un tirocinio come docente di italiano presso la Bangor University e tra i primi incontri che ho avuto c’è stato proprio quello con i gabbiani. I gabbiani in Galles sono ovunque e non hanno paura di nessuno. Non come quei fifoni dei loro cugini italiani che se ti va bene li vedi da lontano o mentre ti volano sulla testa. I gabbiani gallesi sono spietati e pericolosi e avrei dovuto già capirlo quella mattina in cui ho sentito bussare vigorosamente alla porta.
No, non erano loro ma quasi. Sono andata subito ad aprire, pur essendo non proprio presentabile (era prestissimo ed ero in pigiama) e dietro la porta ho trovato un energumeno di due metri che mi urlava contro “Seagulls, seagulls, seagulls” che in inglese significa “Gabbiani”. Ora, diciamocelo, la pronuncia inglese dei gallesi non è delle più comprensibili ve lo assicuro.
Per chi non lo sapesse, i gallesi come gli irlandesi sono molto condizionati dalla loro altra lingua, il gallese anche conosciuto come cimrico. Galles in gallico si dice, infatti, Cymru. Questo spiega il motivo per cui io non avessi la più pallida idea di quello che il tipo stesse blaterando ma lo vedevo molto agitato e preoccupato, soprattutto perché probabilmente si era accorto della mia difficoltà di comprensione.
Ha iniziato allora ad indicare animatamente il cestino dei rifiuti lì vicino. Il coperchio del cestino era completamente sollevato e le buste di immondizia che avevamo chiuso la sera prima aperte, bucate in più punti e molti dei rifiuti erano finiti in strada. Ho pensato che si stesse lamentando con noi di qualcosa ma non capivo di cosa e ho continuato a guardarlo senza parlare per interminabili secondi.
Fino a quando un gabbiano arrivando a velocità sostenuta sul cestino ha iniziato a beccare la busta e prelevare per portarseli via i resti commestibili dei nostri rifiuti. L’uomo che, poi, ho capito essere un operatore ecologico si riferiva al loro!!! The seagulls, i gabbiani, avevano banchettato parecchio fino a quel momento e a lui toccava sistemare le cose.
Io e le mie coinquiline avevamo commesso un errore: non avevamo chiuso bene il cestino e i gabbiani avevano approfittato di quel piccolo spazio per inserire il becco e aprirlo del tutto per poi cibarsi indisturbati. “Please be careful next time” mi dice mentre porta via i sacchetti di spazzatura “the lid must be fully closed!”. “Okay, got it“, gli rispondo, “I’m sorry“.
E questo è stato il mio primo incontro con i meravigliosi gabbiani gallesi! Il secondo ve lo racconto un’altra volta…
Molto interessante! Brava Mary e grazie per le speciali storielle, brevi, ma complete e accattivanti. Anny
Grazieeee… un piacere per me raccontarle!