Svegliarsi la mattina con una buona colazione è importante ma se la colazione è speciale può cambiarti la giornata e magari anche insegnarti qualcosa di nuovo. E così è successo nel nostro weekend a Cabras, organizzato in occasione del ponte del primo novembre e, in particolare della Festa dei morti. Una festa, questa, che in Sardegna assume delle connotazioni davvero uniche. Ne approfitto per condividere con voi le conoscenze apprese, sperando di soddisfare a la vostra curiosità. Per voi le origini e la storia della festa dei morti in Sardegna.
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Festa dei morti in Sardegna
Origini della festa dei morti in Sardegna
La festa dei morti in Sardegna è un momento particolare dell’anno così come nelle aree celtiche e anglosassoni del mondo. A differenza della festa dei morti in Sardegna, la tradizione di Halloween viene ricollegata all’antica celebrazione celtica chiamata Samahin, momento in cui la stagione della luce finiva e iniziava quella delle tenebre, una sorta di capodanno per questi popoli. Per loro l’anno iniziava infatti il primo novembre. Il mondo agricolo era strettamente legato a tempi naturali e ai ritmi biologici ed era questo il periodo in cui la stagione della luce finiva e iniziava quella del buio e del riposo.
Si riteneva che durante questa notte il confine tra il mondo dei vivi e quello delle anime si assottigliasse fino a scomparire. Per l’importanza che rappresentava nel mondo pagano, Gregorio IV istituì “Ognisanti” come festività cattolica, in inglese “all hallows even” poi diventato Halloween. A ben vedere, dunque, nessuna origine occulta per questa festa, ma rinnovata consapevolezza delle proprie radici.
Festa dei morti in Sardegna: tradizioni
La festività si rintraccia con varie denominazioni anche nelle tradizioni locali più antiche, come “su mortu mortu” o “is animeddas” in Sardegna. L’usanza anche qui è simile al nord Europa, i bambini girano per le case e chiedono dolci e a volte la tavola viene lasciata apparecchiata per l’anima di un defunto.
Dolci tipici: festa dei morti in Sardegna
Il mio viaggio a Cabras è iniziato proprio in concomitanza con la festa dei morti in Sardegna e mi ha lasciato tanti ricordi bellissimi. Uno dei più belli e anche più gustosi mi riporta ai papassini e alle pippias de zuccuru! Le pippias de zuccuru le ho provate per la prima volta a colazione a Cabras nel BB Da Elena dove ho soggiornato. Al risveglio siamo scesi al piano terra per fare colazione e ci aspettava una tavolata imbandita di dolci tipici sardi, pane e marmellata, succhi di frutta: tutto naturale e fatto a mano direttamente da Elena, secondo l’antica tradizione sarda. E svegliarsi la mattina con una colazione così è davvero il massimo per me!
La colazione, specialmente per un viaggiatore che resta in giro tutto il giorno, è fondamentale: deve essere abbondante, ricca e, soprattutto, genuina. Su richiesta, Elena ci ha messo a disposizione anche alcuni prodotti salati, come formaggio e prosciutto. Insomma, non potevamo chiedere di più. Era tutto squisito ma ad incantare le mie papille gustative sono stati soprattutto i papassini e le pippias de zuccuru che, tradotto letteralmente, significa “bambine di zucchero“, per la loro forma somigliante a quella di una bambola. B U O N I S S I M E, grazie Elena!