Dove andare e cosa fare a Capodanno nel nord Sardegna

C’è chi pensa che la Sardegna sia solo una meta estiva e non una destinazione interessante per trascorrere il Capodanno ma non è così e sono tanti gli eventi e le manifestazioni che si svolgeranno nelle principali piazze dell’isola, in attesa dell’anno nuovo. In questo articolo vi presento 5 città del nord Sardegna in cui andare a festeggiare il prossimo Capodanno, città dove sono stata e che mi sono piaciute moltissimo e che, San Silvestro a parte, sono tappe da prendere in considerazione anche per una visita culturale.

Capodanno in Sardegna: dove andare

1. Alghero, la piccola Barcellona

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La lista non potrebbe iniziare da Alghero, la piccola città catalana in cui vivo ormai da diversi anni. Il Capodanno di Alghero conosciuto da tutti come il Cap d’Any è considerato un Capodanno storico della Sardegna. Ogni anno il programma del Cap d’Any 2017, infatti, si riempie di eventi e culmina con gli immancabili fuochi d’artificio alla mezzanotte del 31 dicembre, seguiti da un concerto in piazza con ospiti, come sempre, prestigiosi che riescono a tenere svegli algheresi e turisti, regalando ore di puro divertimento.

2. Stintino, a due passi dall’Isola dell’Asinara

Un’ altra delle migliori località del nord Sardegna dove passare la notte di San Silvestro è senz’altro l’incantevole Stintino, oggi una delle mete turistiche della Sardegna più famose nel mondo grazie alla stupenda spiaggia della Pelosa che, in estate sempre affollatissima, si mostrerà a dicembre in tutt’altra veste se andrete voglia di farci un salto. Per Capodanno, allo scoccare della mezzanotte, si tiene un imperdibile spettacolo pirotecnico e si esibiscono in piazza gruppi musicali di successo.

3. Castelsardo, antico borgo medievale

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Nell’incantevole borgo di Castelsardo ci sono stata diverse volte e ogni volta la sua atmosfera medievale mi ha catturato. Questo luogo è, infatti, meraviglioso anche senza che ci siano eventi particolari ma i festeggiamenti di Capodanno lo rendono una destinazione ancora più magica che ogni anno ospita alcuni dei più famosi e amati cantautori del panorama musicale italiano. Come per Alghero e Stintino, nel Capodanno di Castelsardo, non mancano i fuochi d’artificio, sparati dalla suggestiva rocca dei Doria.

4. Olbia, porta di ingresso della Gallura

Il Capodanno a Olbia è una vera e propria festa che coinvolge tutti i bar, le pizzerie, i pub e i ristoranti del centro storico che restano aperti e affollati fino a tarda notte, accogliendo tantissima gente da tutta la Sardegna, dalla penisola e anche dall’estero. A dare un tocco di magia con le loro luci e colori sono, poi, i canonici fuochi d’artificio mentre sono vietati i botti di Capodanno (petardi, mortaretti e fuochi d’artificio) su suolo pubblico per un Capodanno vissuto nel rispetto e nella tutela di persone e animali.

5. Santa Teresa di Gallura, città della Sardegna romana

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La località di Santa Teresa di Gallura non è da meno quanto a festeggiamenti di Capodanno che iniziano dal giorno dell’Immacolata con la realizzazione e l’accensione dell’albero di Natale in piazzetta Padre Pio e durano tutto il mese, fino al 31 dicembre, alternando spettacoli teatrali e musicali ad allegri mercatini natalizi. La notte di San Silvestro, infine, regaleranno ai partecipanti una serata di musica dal vivo e gli immancabili fuochi pirotecnici a Torre di Longonsardo.

Insomma, le opzioni non mancano. Di sicuro un Capodanno in Sardegna non è come andare a Londra, Parigi o New York o come quelli di Roma, Napoli e Milano (tanto per restare in Italia), però, è l’ideale se siete in cerca di qualcosa di diverso dal solito “caos” di fine anno e preferite un tipo di festeggiamento più tranquillo in modo da abbinare divertimento, concerti, musica e brindisi ad una cena fuori e una passeggiata, in attesa dello spettacolo dei fuochi.

Voi siete mai stati in Sardegna per trascorrere il Capodanno e dove?

1 commento su “Dove andare e cosa fare a Capodanno nel nord Sardegna”

  1. Sempre piacevoli qst tuoi articoli, mia cara! Devo dire che la vostra presenza nei luoghi qui descritti rendeva i paesaggi ancora più “calorosi”. Complimenti.

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