Io sono nata viaggiando. Il primo sapore che ho conosciuto, e di cui conservo la memoria, è il sapore del viaggio. Un gusto di bagagli appena aperti: naftalina, lucido da scarpe e quel profumo che impregnava i vestiti di mia madre in cui affondavo la faccia con delizia.
Dacia Maraini
Mi sono imbattuta nel documentario su Dacia Maraini una sera per puro caso. Si era fatto tardi e stavo per spegnere la tv quando ho sentito una voce pronunciare queste parole “Io sono nata viaggiando. Il primo sapore che ho conosciuto, e di cui conservo la memoria, è il sapore del viaggio” che mi hanno letteralmente rapita. Tutto il sonno è svanito all’improvviso e ho iniziato a seguire incuriosita per capire di cosa si trattasse: era un documentario biografico sulla scrittrice fiorentina Dacia Maraini dal titolo “Io sono nata viaggiando”, realizzato nel 2013.
In realtà, guardandolo mi sono accorta che è ben più di un semplice documentario. I fotogrammi raccontano in modo commovente la vita della scrittrice, anche quella più intima, vissuta nella scoperta e nella ricerca, tra lo stupore e l’entusiasmo. L’infanzia in Giappone raggiunto dopo un mese di viaggio a bordo del transatlantico Conte Verde, la dura prigionia nel campo di concentramento, una mancata maternità, l’amore con Moravia, l’amicizia con Pasolini e con la Callas sono tutte tappe di un “viaggio” unico e indimenticabile.
La sua intensa ma anche difficile vita da nomade e tutte le difficoltà che è stata costretta ad affrontare per seguire la sua passione le hanno permesso di diventare testimone di alcune dei periodi più significativi del ‘900. Sostenitrice della rivoluzione culturale del ’68 che lei vedeva come un importante moto riformatore che avrebbe migliorato la situazione, Dacia Maraini credeva nell’azione, l’unica vera assunzione di responsabilità, secondo lei, e considerava il teatro un perfetto punto di partenza culturale.
Ma l’impegno sociale era sempre accompagnato dalla passione per i libri, che fin da quando aveva imparato a leggere, ha sempre divorato voracemente e quella per la scrittura che ha dato vita a numerosi capolavori da La vacanza, romanzo d’esordio pubblicato nel 1962 a La lunga vita di Marianna Ucrìa o ancora la raccolta di racconti Buio che le fece guadagnare il Premio Strega nel ’99. E poi c’erano loro, i viaggi, un altro grande amore che faceva coppia con quello per la scrittura, come lei stessa dichiara nel docufilm:
Viaggiare e scrivere – scrivere è un viaggio – un racconto è il viaggio del pensiero, scrivendo viaggi nelle zone inesplorate della nostra anima, si viaggia per conoscere, per capire, per confrontarsi, si affrontano dei rischi… Anche scrivendo si affronta il rischio di conoscere un te stesso che non conosci, può essere doloroso, ma mai inutile. Viaggiando e scrivendo si tenta di avvicinarsi ai confini del mondo come Ulisse per guardare all’al di là, ma forse un al di là non c’è.
Insomma, “Io sono nata viaggiando” è il ritratto di una grande scrittrice ma anche il racconto emozionante di storie e persone che hanno segnato la sua vita e quella di un’intera generazione e che hanno fatto la storia della cultura italiana. Un viaggio nel mondo di una vita speciale attraverso un documentario in prima persona che riesce a farci rivivere la storia di un’illustre testimone del XX Secolo, che del XX Secolo ha vissuto alcune delle tappe più significative in prima persona. Guardatelo e gustatevelo.
Io sono nata viaggiando e ho continuato a farlo fino ad ora senza mai fermarmi. Viaggiare è il mio modo di respirare.