singapore cosa vedere 3 giorni

Cosa vedere 3 giorni a Singapore

Finalmente l’ho vista Singapore e me la sono goduta fino all’ultimo minuto! Nel mio viaggio nel sud est asiatico, tre giorni erano dedicati completamente a lei e sono bastati per farmene innamorare subito, fin dall’arrivo nel suo spettacolare aeroporto, davvero immenso, considerato il più bello del mondo. Singapore è molto di più di quanto potessi immaginare, una metropoli unica, organizzatissima, in cui si respira un’atmosfera tutta particolare e dove comunità etniche e religiose convivono in totale armonia.

Una città grande Singapore ma talmente ordinata e funzionale che le distanze non pesano e ci si muove da un posto all’altro facilmente ed in poco tempo. Devo ammettere che i miei 3 giorni a Singapore sono stati comunque abbastanza impegnativi perché volevo visitare il più possibile e grazie ad una pianificazione attenta sono riuscita a far entrare nel mio itinerario anche l’isola di Sentosa. Arriviamo a Singapore in serata e dopo un rapido spostamento dall’aeroporto in metro, raggiungiamo il nostro hotel e, visto il lungo viaggio intercontinentale, ce ne andiamo a letto presto.

Cosa vedere a Singapore in 3 giorni

Giorno 1: Chinatown, Quays e Marina Bay

Durante le prime ore del primo vero giorno a Singapore abbiamo deciso di visitare Chinatown, Boat e Clarke Quay dividendoci tra templi cinesi, bancarelle, street food, lungofiume e locali chic per poi raggiungere Marina Bay… non potevamo resistere al fascino e al richiamo del Marina Bay Sands che, pur essendo semplicemente un hotel, è diventato per la sua forma ed altezza, nonché per la bellissima infinity pool con vistauno dei simboli più amati e più conosciuti di Singapore.

E poiché non potevamo permettercelo per la notte abbiamo ammirato la baia da un punto panoramico alternativo, la Singapore Flyer, la seconda ruota panoramica più alta del mondo. Eh si, un altro dei tanti primati di questa favolosa città. La prima giornata si è conclusa al Food Trail, un moderno hawker centre realizzato in stile anni ’60, nei pressi della ruota, dove ho mangiato un piatto di nasi goreng tra i piu buoni di tutto il mio viaggio in un’atmosfera d’altri tempi.

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Giorno 2: Kampong Glam e Little india

L’idea era quella di visitare Sentosa il secondo giorno per godersi l’ultimo a Singapore città ma alla fine abbiamo preferito posticipare le spiagge e dedicare questa giornata alla visita dei coloratissimi quartieri di Kampong Glam e Little india per poi concludere la giornata con una passeggiata lungo Orchard Road. E dato che in questa famosa via dello shopping non abbiamo trovato nulla da mangiare a prezzi accessibili, ci siamo spostati verso Bugis dove, però, ormai di locali aperti neanche l’ombra (a Singapore i ristoranti chiudono alle 22!).

L’ultima chance era incamminarsi verso casa e sperare di trovare ancora aperto Foodclique, il piccolo food court sotto il nostro hotel che avevamo adocchiato la prima sera. Arrivati all’ingresso notiamo che quasi tutti chioschetti sono chiusi e di clienti se ne contano solo un paio, locali. Proviamo il giapponese, l’unico ancora aperto e per la prima volta mangio un piatto giapponese vegetariano, mushroom don, riso e funghi, non male anche se troppo dolce per il mio palato.

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Giorno 3: l’isola di Sentosa e Gardens by the bay

Colazione (quasi 20 euro in due) e poi di corsa verso la metro, destinazione Bayfront, da qui in 15 minuti percorrendo il Sentosa boardwalk si raggiunge gratuitamente Sentosa. Tutti gli altri modi sono a pagamento. Per chi non conoscesse quest’isola una piccola premessa è necessaria, (per saperne di più leggi questo post su Sentosa), trattandosi di un luogo abbastanza singolare. Il piccolo atollo a largo di Singapore non è, infatti, il paradiso naturale e marino che ci si aspetta, piuttosto un grande parco divertimenti a cielo aperto con un numero infinito di attrazioni diverse, accessibili a costi non proprio contenuti.

Tra le più famose, gli Universal Studio e l’Acquario più grande del mondo (a proposito di primati) dopo quello cinese di Chimelong Ocean Kingdom. Noi abbiamo deciso di dare solo un’occhiata in giro, di visitare le spiagge e raggiungere il punto più a sud del continente asiatico, un’isoletta di fronte Palawan beach raggiungibile percorrendo un suggestivo ponticello sospeso. Bellissimo, non sembrava neanche di essere a Singapore. Restiamo qui un’oretta e poi torniamo verso la strada, (riuscendo fortunatamente ad evitare la folla dei migliaia di partecipanti alla maratona di Sponge Bob, anche stavolta la prima in Asia) per riprendere la metro.

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All’uscita dalla stazione Lavender veniamo accolti da una forte pioggia tropicale che per fortuna dura solo qualche minuto. Torniamo in hotel per una doccia veloce e dopo mezz’ora siamo di nuovo in giro… è la nostra ultima sera a Singapore e non vogliamo sprecare neanche un minuto! Con il buio che scende, la meta ideale non possono che essere i meravigliosi Gardens by the bay, che a detta di tutti sono imperdibili e, più mi avvicinavo, più ne avevo conferma.

Stupendi davvero e quando ad un certo punto è iniziata la Garden Rhapsody, una stupenda sinfonia di musica e colori ne siamo rimasti completamente rapiti. Lo show dei Supertree era davvero magnetico, a me è sembrato di tornare bambina e dalla felicità non sono riuscita a trattenere la commozione. Se passate per Singapore andateci, si tiene ogni giorno, dura una trentina di minuti ed è GRATIS! Il nostro viaggio in questa stupenda città si conclude  così e siamo pronti per raggiungere la prossima meta, l’isola di Bali.

Bye bye Singapore, see you next time, spero che questa prossima volta arrivi presto!

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