Cosa mangiare in Lombardia

Cosa mangiare in Lombardia: 10 piatti tipici lombardi e milanesi

Amo conoscere e scoprire i cibi tipici di un luogo. Credo che la cucina sia una componente essenziale nei viaggi. Da quando ho deciso di andare a vivere in Lombardia di piatti tipici e specialità di Milano e dintorni ne ho assaggiati tanti e devo dire che la cucina tradizionale lombarda è un mix di sapori davvero speciali, diversi tra loro ma al tempo stesso unita da somiglianze e materie prime frutto del suo territorio. Alcuni dei cibi lombardi, poi, sebbene si tratti di cibi regionali, sono entrati a far parte dei classici della cucina italiana, come il risotto alla milanese, a base di zafferano, e la cotoletta, piatti famosi in tutto il mondo. Se state pensando di pensando di fare un viaggio a Milano, ecco cosa mangiare in Lombardia. Per voi 10 piatti tipici lombardi che dovete assolutamente mangiare.

Cosa mangiare in Lombardia: 10 piatti tipici lombardi e milanesi

1. Risotto alla milanese

Iniziamo da uno dei piatti tipici di Milano in assoluto più buono e famoso, il risotto alla milanese, che non può mancare se fate un viaggio in Lombardia. L’ingrediente protagonista di questo piatto è senza dubbio lo zafferano, cui viene aggiunto burro e formaggiomidollo di bue. Può essere servito anche come contorno dell’ossobuco, altro piatto tipico milanese.

Le origini del risotto alla milanese

La sua origine pare essere legata al Duomo di Milano. Durante la realizzazione delle vetrate l’artista Valerio di Fiandra, aveva come aiutante un certo Zafferano, così soprannominato per la sua abitudine a utilizzare spesso questa spezia nei colori. “Finirai per metterlo pure nel cibo” gli diceva il maestro. E lui, per “vendicarsi” dello sfottò ce lo mise davvero! Un pizzico che fu gradito a tal punto da diffondersi sulle tavole di tutta Italia.

Risotto alla milanese

2. Cotoletta alla milanese

Un altro dei piatti tipici lombardi è, poi, la deliziosa cotoletta milanese, anche conosciuta come “cotoletta a orecchia di elefante” per via della sua forma e della sua grandezza. Non si tratta, infatti, di una semplice cotoletta come ci verrebbe da pensare in automatico ma di una specialità lombarda da provare nella sua versione più autentica. A base di carne di vitello tagliata spessa con osso, la cotoletta alla milanese per diventare tale viene prima passata nell’uovo, nel pangrattato e fritta non in olio, come accade normalmente, ma con burro chiarificato.

Le origini della Cotoletta alla milanese

Le origini della cotoletta alla milanese furono offerte per la prima volta dall’Abate della Basilica di Sant’Ambrogio ai canonici religiosi a Milano, nel lontano 17 settembre 1134. In realtà, la parola “cotoletta” deriva dal dialetto milanese “cutelèta”, preso in prestito dal francese côtelette, che vuol dire “costoletta”. Ed è proprio di costoletta che si trattava,non di maiale ma di vitello. Oggi la troviamo spesso anche nella versione con la carne di pollo, accompagnata dalle patatine fritte, una vera delizia anche per i bambini.

Cotoletta alla milanese

3. Cassoeula brianzola

Ho sentito parlare di cassoeùla, a pieno titolo fra i piatti tipici milanesi da mangiare assolutamente, in un blog tour in Brianza e devo dire che inizialmente sono rimasta un po’ perplessa. Questo piatto invernale, cucinato sia a casa che nelle trattorie tipiche milanesi viene, infatti, preparato utilizzando le parti meno nobili dell’animale: costine, piedi, coda, cotenne, frattaglie, la verza, le costine e spezie varie. Insomma, per palati (e stomaci) forti!

Le origini della cassoeùla

Per scoprire le origini della cassoeùla dobbiamo tornare indietro nel tempo a quando la cucina era fatta di cibi poveri e non c’era il consumismo di oggi. Per alcuni pare che il termine derivi dalla parola cassoeu, che nel dialetto indica il mestolo. Ma sono in tanti a credere che si riferisca, invece, alla casseruola in cui viene cotta la carne. La teoria più accreditata, però, fa ricondurre il nome alla cazzuola, in riferimento allo strumento usato per mescolare il preparato durante la cottura.

Cassoeula brianzola

4. Pizzoccheri della Valtellina

Se vuoi conoscere ancora cosa mangiare in Lombardia, ti segnalo anche i famosi pizzoccheri, piatto tradizionale lombardo, nato a Teglio, in provincia di Sondrio, nella regione della Valtellina. Si tratta di una pasta simile alle tagliatelle, ma di colore grigio. Il motivo di questa colorazione sta negli ingredienti utilizzati, in particolare la farina di grano saraceno che conferisce proprio questa colorazione grigiastra.

Le origini dei Pizzoccheri

Come si spiega sul sito dell’Accademia del Pizzocchero, “l’origine del piatto dei pizzoccheri non è testimoniata da una data o un evento precisi, ma da una serie di riferimenti culinari riportati da H.L. Lehmann, nella seconda parte della sua opera Die Republik Graubündeni”. L’autore li definisce “Perzockel” descrivendoli come una sorta di tagliatelle fatte di saraceno e di due uova. Prima di lui, ne troviamo traccia solo nel 1548, all’intero del “Catalo dell’inventario delle cose che si mangiano” di Ortensio Landi dove si parla di” una tale “Meluzza comasca” a cui si deve l’invenzione di “formentini, lasagnuole, pinzocheri, vivarmolo”.

Pizzoccheri della Valtellina

5. Polenta

Se vuoi conoscere altre cose da mangiare in Lombardia e a Milano, non perderti la polenta, un piatto tipicamente invernale ma che si può gustare tutto l’anno e diffuso in tutta la regione Lombardia (e non solo). Si tratta di un piatto nutriente e saporito, a base di farina di mais o grano saraceno, condita solitamente carne, salumi e anche il baccalà. La versione più amata resta, però, la polenta concia, con la fonduta di formaggio filante. Troppo buona!

Le origini della polenta

La polenta è un piatto molto antico, così antico che potremmo considerarlo persino uno dei primi impasti cotti dell’umanità. La sua origine, infatti, non è affatto recente ma se ne trova traccia già tra i sumeri e in Mesopotamia dove era preparata con miglio e segale. Anche i greci la mangiavano e per prepararla usavano la farina d’orzo. Ma di versioni ne esistono infinite sia in Africa che in Asia.

Polenta piatto Lombardia

8. Casoncelli bergamaschi

Ogni volta che faccio un giro a Bergamo e nella zona della bergamasca in generale, non posso fare a meno di ordinare un piatto di i casoncelli. In questi ultimi anni li ho provati in tanti posti diversi eppure devo dire che non mi hanno mai deluso! Questa pasta fresca ripiena, comune anche a Brescia. Assomiglia un po’ a dei ravioli ripiegati a mezza luna, a base di carne di maiale e vitello e conditi con burro salvia e formaggio grattugiato, con aggiunta di speck o pancetta in alcuni casi.

Le origini dei casoncelli

Come per la polenta, anche le origini del Casonsel sono molto antiche: pensate che risalgono addirittura al 1300. Ad attestarlo è, infatti un documento notarile del 13 maggio 1386 quando nella Città Alta, in occasione di una festa vennero offerti “taglieri ricolmi di artibotuli, altrimenti detti Casoncelli”. Nato dalla necessità di riutilizzare gli avanzi di carne bovina e suina, questo piatto andò modificandosi nel tempo e nell’800 nel ripieno fecero la loro comparsa amaretti, uva sultanina e scorza di limone.

Casoncelli bergamaschi

9. Mondeghili milanesi

La voce meno conosciuta di questo post su cosa mangiare in Lombardia sono sicuramente i mondeghili milanesi, un cibo frutto dell’influenza spagnola sulla cucina italiana. Si tratta nient’altro che di polpette, non le solite tondeggianti a cui siamo abituati, però, ma un po’ schiacciate e dalla forma leggermente allungata. La ricetta prevede l’utilizzo di carne di manzo lessata, salsiccia e mortadella di fegato cotta e pane raffermo bagnato nel latte, il tutto unito a grana padano, prezzemolo, uova, aglio, sale e pepe. Le polpettine milanesi a questo punto vengono passate nel pangrattato e, infine, fritte nel burro. Scommetto che vi è venuta l’acquolina in bocca!

Le origini dei mondeghili milanesi

Perché gli spagnoli e cosa c’entrano con l’introduzione dei mondeghili a Milano? La spiegazione è, come sempre, nella storia. Furono gli spagnoli a diffonderli a Milano, infatti, mentre dominavano la città, dal 1535 al 1706. La conferma arriva anche dal nome, dopotutto. “Mondeghili”, infatti, è la versione italiana mutuata dalla parola spagnola “albondigas”, le polpette di carne fritte mangiate in Spagna, a loro volta preparate dagli Arabi e chiamate “al-bundukc”.

Mondeghili milanesi

10. Panettone

Quando si pensa ai dolci natalizi italiani vengono subito in mente quelli delle regioni del sud ma lo sapevate che il dolce natalizio per eccellenza il panettone nasce proprio a Milano? Insieme al suo rivale, il Pandoro di Verona, con il quale si contende le tavole italiane, il panettone è diventato un simbolo del Natale. La sua ricetta tramandata da secoli e secoli, risalirebbe addirittura al 1500 e sarebbe legata al personaggio di Ludovico il Moro.

Le origini del Panettone

Secondo la leggenda, infatti, in occasione di un banchetto presso la sua corte, venne realizzato un dolce con gli avanzi della dispensa a base di uova, zucchero, farina, uvetta e canditi da un certo garzone di nome Tony. Questo dolce piacque a tutti e fu ribattezzato Pan de Tony. Se capitate nel capoluogo meneghino a dicembre, assaggiate il panettone nella storica pasticceria Cova, fondata nel 1817. E date anche un’occhiata a questo post su cosa fare a Milano tra Natale e Capodanno.

Panettone di Milano

Questi sono i principali piatti tipici lombardi da non perdere, in particolare se stai cercando cosa mangiare a Milano e dintorni. Dalla cotoletta, al risotto, alla polenta fino al panettone, ce n’è per tutti i gusti. Se state pensando ad un viaggio in terra lombarda, dovete assolutamente provarli!

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