Come aprire un blog di viaggi: i primi passi

In molti da quando ho deciso di creare un travel blog mi hanno chiesto “come aprire un blog e ad avere successo sul web?“. Ecco, vi dico subito che questa è una di quelle domande che si definirebbe da un milione di dollari. Non c’è una risposta certa, un manuale che spieghi come fare. Ci sono solo delle direzioni, delle linee guida ma nessuna certezza. Oggi siamo in tanti ad avere questo “sogno” e da quando nel 1997 nacque, ad opera di Jorn Barger, il primo web-log della storia in molti ci sono riusciti e sono diventati delle celebrità del mondo digitale prima e reale dopo. L’invasione dei blog sulla rete, però, ci costringe a ripensare a questa nuova forma di comunicazione, a cercare nuove e più originali strade per evitare di venirne travolti.

Come aprire un blog di viaggi

Dalla politica alla moda, dalla cucina ai viaggiin Italia i blog sono arrivati ad essere oltre due milioni! A crearli non sono solo appassionati di scrittura ma casalinghe desiderose di raccontare la loro vita ai fornelli, professionisti che parlano di se e del proprio lavoro, studenti che riportano le loro esperienze in giro per il mondo, tutti con l’obiettivo di condividere contenuti, informazioni, esperienze… se stessi. E in effetti aprire un travel blog non è difficile, possono farlo tutti. Ciò che è veramente impegnativo è riuscire a portarlo avanti, coltivarlo, dedicargli tempo ed energie anche quando non ce ne sono più e l’unica cosa che vorresti fare è una vera vacanza, di quelle che facevi quando un blog di viaggi non c’era, nemmeno nei tuoi pensieri.

Un po’ come quando arriva un figlio nella tua vita ed improvvisamente tutto attorno a te cambia, diventa di certo più bello e più magico ma anche più stancante ed impegnativo del solito. Per molti travel blogger credo che il proprio blog rappresenti una sorta di maternità/paternità digitale. Si inizia ad usare il computer per curiosità e poi ci si ritrova con un sito Internet, che richiede cure, attenzioni, responsabilità e la maggior parte della tua giornata.

Ogni tanto altri impegni potrebbero costringerti a sacrificarlo, a trascurarlo, a lasciarlo un po’ a se stesso ma i sensi di colpa non te lo permettono perché riconosci che la tua presenza è fondamentale affinché “lui”, soprattutto nella fase iniziale, cresca forte e sano. Perdonatemi il paragone, forse, esagerato ma per un blogger il proprio sito, a lungo andare, diventa come un figlio, fonte di felicità immensa ma anche di un impegno infinito e notti in bianco.

Come aprire un travel blog: i primi passi

Saper utilizzare WordPress

Nonostante la fatica e l’impegno che richiede, sempre più persone vogliono creare un blog di successo per farsi conoscere e acquisire credibilità, per diventare popolari e trasformare il loro diario in uno strumento redditizio e, in ultimo, in un lavoro. Solo pochi ci riescono e il motivo è semplice: quei pochi seguono una strada, una traiettoria ben precisa e, nel tempo, hanno imparato ad  utilizzare questi strumenti: Esistono diverse piattaforme di pubblicazione ma la più utilizzata è WordPress, la piattaforma preferita dai travel blogger. Con WordPress potete avere un blog gratuito con estensione .wordpress o comprare, per 18-25 $ all’anno, uno spazio vostro da costruire su misura. Se siete alle prime armi seguite la prima strada, così da familiarizzare con i vari strumenti e poi passate al blog personalizzato.

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Conoscere le basi della SEO

Il blog e qualche contenuto da solo non fanno molto. Per posizionarvi in modo ottimale tra i risultati dei motori di ricerca, dovete imparare la SEO e le sue tecniche. Queste vi consentiranno di creare contenuti altamente ottimizzati e di essere letteralmente trovati dagli utenti della rete. Per saperne di più potete iniziare da qualche ricerca sul web o un libro sul tema.

Sviluppare il proprio Storytelling

Raccontare è, forse, una delle parti più difficili da gestire quando si ha intenzione di creare un travel blog. La semplicità è sempre la strada migliore, comunque. Uno stile fluido, una sintassi facile e un tocco di personalità renderanno presto la vostra voce riconoscibile, permettendovi di sviluppare la cosiddetta “cerchia”, ovvero il vostro bacino di utenza, la vostra audience, in sintesi, il vostro pubblico.

Disporre di foto e video di qualità

Un racconto di viaggio non è completo senza foto e video. E’ probabile che anche il vostro miglior articolo, senza una foto decente o addirittura brutta, venga completamente snobbato. Dotatevi di un buon smartphone e di una buona fotocamera digitale e siate creativi, originali e artistici ma attenti a non strafare con le app ed i programmi di fotoritocco!

Essere presenti sui social media

Un blog con un buon racconto e tante belle foto ha bisogno dei social network per incrementare la loro visibilità. Da Instagram a Twitter, da Facebook a Google+, ciò che conta è essere presenti sui social parlando di noi, dei nostri progetti di viaggio presenti e futuri. Condividere è fondamentale per parlare a chi ci legge in modo più diretto e per farci conoscere per come siamo anche fuori dal blog.

Impegno, tenacia, costanza

“Tutto qua” direte voi? No, assolutamente! Aprire un travel blog ma soprattutto seguirlo è, infatti, un’impresa difficilissima. Ci vuole motivazione, tenacia e senso del dovere. Io, se non riesco a scrivere niente per una settimana, divento pensierosa e mi intristisco perché la verità è che inizia a mancarmi e… mi manca scrivere. Ho tanti interessi e, oltre a fare la travel blogger, sono una traduttrice e content writer freelance (lavoro che mi soddisfa e mi rende felice) ma con il mio travel blog, lo ammetto, ho un rapporto speciale, un legame ogni giorno più forte che mi “obbliga” ad occuparmi di lui, a non abbandonarlo.

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E riconosco che questo rapporto speciale, a volte, mi pesa. Sento una responsabilità nel dover portare avanti questo sito, che è, poi, molto più di un blog di viaggi perché dentro ci trovate pezzi di vita, ricordi, emozioni. Perché non si tratta solo di scrivere. Avere un travel blog su cui poter scrivere e condividere i propri viaggi è fare un viaggio nel proprio mondo interiore, un’esperienza unica e gratificante che, forse, dopotutto, vale il coinvolgimento fisico ed emozionale.

Perciò, sebbene venga da domandarsi di tanto in tanto “chi me l’ha fatto fare di aprire un blog di viaggi?”, la risposta non potrebbe essere più semplice. L’ho fatto perché ne avevo bisogno, perché le difficoltà si possono superare e la fatica la senti di meno, se fai qualcosa che ti piace, perché essere blogger oggi non vuol dire soltanto scrivere ma ti offre la grande possibilità di parlare agli altri e con gli altri, condividendo informazioni ma soprattutto sentimenti, emozioni e vita.

Ve lo siete mai chiesti? Io sì, qualche giorno fa, dopo l’ennesima nottata passata a scrivere, a riguardare le foto, a selezionarle, a cercare nuovi spunti e nuove idee, a pensare non a quanto sia difficile aprire un travel blog ma portarlo avanti, coltivarlo, dedicargli tempo ed energie anche quando non ce ne sono più e l’unica cosa che vorresti fare è una vera vacanza, di quelle che facevi quando un blog di viaggi non c’era, nemmeno nei tuoi pensieri.

Un po’ come quando arriva un figlio nella tua vita ed improvvisamente tutto attorno a te cambia, diventa di certo più bello e più magico ma anche più stancante ed impegnativo del solito. Per molti travel blogger credo che il proprio blog rappresenti una sorta di maternità/paternità digitale. Si inizia ad usare il computer per curiosità e poi ci si ritrova con un sito Internet, che richiede cure, attenzioni, responsabilità e la maggior parte della tua giornata.

Ogni tanto altri impegni potrebbero costringerti a sacrificarlo, a trascurarlo, a lasciarlo un po’ a se stesso ma i sensi di colpa non te lo permettono perché riconosci che la tua presenza è fondamentale affinché “lui”, soprattutto nella fase iniziale, cresca forte e sano. Perdonatemi il paragone, forse, esagerato ma per un blogger il proprio sito, a lungo andare, diventa come un figlio, fonte di felicità immensa ma anche di infiniti sacrifici e notti in bianco.

1 commento su “Come aprire un blog di viaggi: i primi passi”

  1. Capisco cosa intendi. Non ho un blog di viaggi ma di cucina e devo ammettere che inizare è stato semplice. A distanza di un anno quello che pesa oggi, a volte, è proprio riuscire a tenere il ritmo e a non mollare. Io cisto provando!!! Grazie per le tue parole incoraggianti…
    Fiorella

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