Barcellona segreta: 3 quartieri alternativi da visitare

Barcellona, la vivace metropoli catalana, è celebre per la sua architettura modernista, le spiagge incontaminate e le vibranti strade della Rambla. Tuttavia, dietro il velo della sua fama turistica, si nasconde una Barcellona segreta e affascinante, pronta a essere scoperta.

Questo articolo esplorerà i quartieri alternativi di Barcellona, svelando i tesori nascosti e i luoghi meno conosciuti che conferiscono alla città un’atmosfera unica. Da Barri Gòtic, il suggestivo e antico quartiere del Gotico, a El Raval, noto per la sua vivacità culturale e artistica.

Preparatevi a immergervi nell’anima di Barcellona, esplorando le sue strade meno battute fino ai posti più insoliti di Barcellona per scoprire un lato della città che va al di là delle solite attrazioni turistiche e vivere il volto autentico di una Barcellona insolita e segreta.

Barcellona segreta: 3 quartieri alternativi da visitare

1. El Born, da mercato a sito archeologico

Dopo aver visitato La Boqueria, mi aveva incuriosito una fotografia del Centro Culturale El Born, nel quartiere de La Ribera: le due strutture avevano qualcosa in comune. Facendo qualche ricerca, ho scoperto che El Born, prima di essere un Centro Culturale, è stato un antico mercato rionale di Barcellona. In realtà, la storia di questo ex mercato è tanto articolata quanto interessante.

Centro_El Born_ex mercato_Barcellona

Nato con l’intento di accogliere le attività commerciali locali che, fino a quel momento, si erano svolte lungo le vie e le piazze pubbliche, il progetto del mercato El Born risale al 1873 e si ispira a quello di Victor Baltard per le Halles di Parigi. Purtroppo, una volta inaugurato e aperto, non è competitivo come sperato per cui verrà poi trasformato in un mercato all’ingrosso di frutta e verdura, che resta attivo fino al 1971.

Solo intorno al 1998 arriva la decisione di rendere l’ex mercato una Biblioteca Provinciale ma, durante le escavazioni del sottosuolo, riemergono i resti delle antiche case del quartiere Ribera, distrutte dall’attacco alla città da parte di Filippo V di Spagna del 1714 e sulle cui rovine sorge poi la Cittadella. A questo punto, quindi, nonostante diversi tentativi di integrazione, il progetto della Biblioteca viene abbandonato.

Centro_El Born_mercato_Barcellona_sito_archeologico

Data la valenza storico-documentale del giacimento, la municipalità decide, infatti, di conservarlo e rendere il Born un Centro Culturale cittadino dedicato alla loro contemplazione. I lavori sono durati oltre 10 anni e terminati a settembre 2013 per aprire ufficialmente le sue porte l’11 settembre 2013 come un centro espositivo barcellonese, incentrato sulla promozione di questi preziosi reperti archeologici settecenteschi.

Grazie alla collaborazione con l’Ente del Turismo di Barcellona ho avuto la possibilità di godere al meglio della visita grazie all’accesso alle esposizioni (una permanente, l’altra temporanea) e all’utilizzo di un particolare percorso audioguidato che racconta la storia di chi in queste antiche case della Ribera ci viveva e lavorava. È stato come essere catapultati nel passato, mi è piaciuto un sacco!

Centro_El Born_mercato_Barcellona

2. Raval, il volto multietnico di Barcellona

El Raval è pericoloso, una brutta zona, tra i quartieri di Barcellona da evitare” dicevano. Sarà che ci sono stata di giorno e che di giorno perde la sua atmosfera cupa e minacciosa eppure El Raval è uno dei quartieri di Barcellona che mi ha colpito di più. Lontano dal turismo di massa e dai monumenti simbolo del capoluogo catalano, El Raval è un mondo a se stante, vibrante, autentico, dalle mille personalità che può considerarsi il volto multietnico di Barcellona.

Considerato per anni un quartiere degradato, povero e pieno di delinquenza, El Raval era anche conosciuto con il soprannome di Barrio Chino. Il suo sovraffollamento, evidente a tutti, faceva pensare a quello delle città cinesi. Negli anni venti e trenta del Novecento, inoltre, tra le sue viuzze si erano diffuse case d’appuntamento e bordelli, chiusi, poi, negli anni Sessanta.

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Oggi El Raval è finalmente uscito dal suo periodo buio ma continua ad essere una zona molto caratteristica e controversa di Barcellona. La maggior parte dei residenti sono immigrati e l’aria che si respira passeggiando nel quartiere è davvero multiculturale. Dai negozi di cibo etnico ai passanti di varie nazionalità vestiti in abiti tradizionali, El Raval è sicuramente una location da vedere e rivedere più volte.

Io l’ho visitato l’ultimo giorno del mio viaggio a Barcellona, prima di partire alla volta della Costa Maresme e mi ha colpito molto. Inizialmente ero un po’ condizionata da quello che avevo letto su El Raval e mi aspettavo di trovare un clima molto più teso. In realtà, pur non essendo il quartiere più sicuro della città, il suo carattere mi ha conquistata e sono contenta di essere andata a visitarlo.

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Due stop da non mancare se vi trovate nel quartiere El Raval: il complesso della Biblioteca de Catalunya, la biblioteca nazionale della Catalogna, creata nel 1907 e aperta al pubblico nel 1914. Fuori dalla convenzionale idea di biblioteca, accadendo a questo chiostro sembra di entrare in un’altra dimensione. C’è un piccolo baretto, due scacchiere ricavate nei sottoscala e una piacevolissima aria bohèmien.

L’altro stop in cui sono capitata per caso è la Plaça del Pedró, un insieme eterogeneo di edifici di varie epoche, punto di riferimento per tutti i cristiani devoti a Santa Eulàlia, qui crocifissa nel quarto secolo a soli tredici anni ed, in seguito, venerata come santa e patrona di Barcellona. Nella piazza si trova anche la Chiesa de Sant Llàtzer utilizzata in passato come un lebbrosario e attualmente in fase di ristrutturazione.

Un’ultima considerazione per chi conosce Napoli. Osservate con attenzione gli stretti vicoli de El Raval, non vi sembra di trovare una certa somiglianza con i vicoli dei quartieri spagnoli?

3. Sarria Sant Gervasi, la Barcellona che non ti aspetti

Non sembra di trovarsi a Barcellona, scendendo dal Barcelona Turistic Bus nella zona antica del quartiere di Sarrià-Sant Gervasi, suggestivo e antico quartiere di Barcellona, nella parte alta della città. Il perché è facile capirlo dopo soli 5 minuti trascorsi passeggiando tra i suoi vicoli e andando a scavare nella sua storia: indipendente fino al 1921, è stato l’ultimo quartiere ad essere annesso, per nulla favorevolmente, a Barcellona.

Sarrià_Sant_Gervasi_Barcellona_catalogna

In effetti, questa sua “tardiva” annessione amministrativa ha permesso alla zona di conservare un aspetto più autentico e originale che gli conferiscono grande fascino e una personalità difficile da trovare negli altri quartieri barcellonesi. Passeggiare per Sarrià-Sant Gervasi a Barcellona è, quindi, molto piacevole e suggestivo, un salto indietro nella storia della Barcellona bene.

Qui, infatti, vivevano le classi benestanti ed è per questo che si respira un’aria rilassata, serena e molti degli edifici e delle strade sono in ottime condizioni, circondati da piazzette, giardini, parchi silenziosi e poco affollati che le danno un’atmosfera un po’ british. Insomma, Sarrià-Sant Gervasi è la Barcellona insolita, che non ti aspetti, lontana dal rumore e dalla calca.

Sarrià_Sant_Gervasi_quartiere_Barcellona

A dominare la Plaça de Sarrià è la Parròquia de Sant Vicenç de Sarrià, una chiesa neoclassica costruita nel 1781 da Josep Mas. Nella vicina piazza Consell de la Vila sorge anche l’antico edificio dell’Ayuntamiento de Sarriá, il comune de Sarriá, risalente al 1895. Dall’altra parte della strada, invece, attraversando Passeig de la Bonanova, si incontra il Mercat de Sarrià, le cui origini risalgono al 1900.

Nonostante gli interventi strutturali del 1967, è stato chiuso negli anni seguenti per altre ristrutturazioni e riaperto definitivamente solo nel 2007. Attualmente il mercato di Sarrià ha assunto una forma moderna e più spaziosa, tuttavia, conserva ancora i suoi caratteri originari e continua a rifornirne la comunità locale ancora oggi, come nel secolo scorso.

Sarrià_Sant_Gervasi_ Plaça_Sant Gaietà

Attenzione, perché ora vi svelo un luogo segreto e ancora più insolito proprio nei dintorni: sto parlando di Plaça de Sant Gaietà. Questa splendida piazza fiorita conserva un fascino davvero speciale e fuori dal tempo. Mi ci ha portato una simpatica signora catalana. residente nel quartiere di Sarrià, spiegandomi che, purtroppo, non la conosce nessuno ma che merita la visita. Perciò, andateci se vi capita!

Un ultimo suggerimento prima di lasciarvi alla visita di Sarrià-Sant Gervasi a Barcellona: il quartiere conta un gran numero di pasticcerie artigianali con torte davvero squisite. Concedetevi una pausa golosa, ne vale davvero la pena. Io mi sono fermata alla Pastisseria Foix de Sarrià, fondata nel 1886, dove, oltre alla grande varietà di torte e dolci, potrete assaggiare tartufi e cioccolatini multicolori.

Che faccio, vi tento giusto un altro po’? Allora guardate cosa abbiamo gustato noi!

Pastisseria_Foix_Sarrià_Sarrià_Sant_Gervasi_Barcellona

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