I cartelli stradali più strani e divertenti sulle strade e autostrade d’Italia

Cartelli stradali! Chi di voi non se li ricorda con terrore, ripensando al momento dell’esame per la patente, non è così? Detto questo, vi potreste chiedere cosa c’entri un argomento apparentemente noioso come la segnaletica stradale su un blog di viaggio come il mio… presto detto! Amo fare le valigie e prendere aerei, ma sono anche convinta che alcune volte per viaggiare non serva andare molto lontano, perché l’ambiente con cui siamo a contatto ogni giorno può riservarci sorprese ad ogni angolo.

Basta avere lo sguardo attento e cogliere quei piccoli particolari in grado di farti fantasticare e, in più di un caso, strapparti un sorriso… Ripensando ai vari viaggi on the road che mi hanno permesso di girare in lungo e in largo la nostra penisola, sono giunta alla conclusione che solo in Italia sappiamo prenderci così poco sul serio anche quando si parla di cartelli e segnali stradali assurdi, surreali, incomprensibili, o anche solo comicamente ridondanti…

Ce n’è per tutti i gusti. Iniziamo dal caso dei duri di comprendonio, ai quali le cose devono essere ripetute più di una volta…chissà cosa succede, ad esempio, all’ignaro automobilista che parcheggia in una strada dove ogni 10 metri un cartello gli ricorda il divieto di fermata? Nella prospettiva della foto, il rotondo cartello rossoblu sembra quasi un elemento di decoro urbano, collocato con sapiente maestria per rompere la monotonia del paesaggio.

Per rimanere in tema, e giacché è risaputo che a volte la forma conta più della sostanza, perché non alternare un cartello bianco (ospedale → ) con un verde (autostrada → ), poi ricominciare di nuovo con uno bianco (ospedale ←) e così via…? Al diavolo la confusione, le apparenze e la simmetria contano, eccome! Mi sono anche imbattuta, una volta, in un avviso di caduta massi sovrastato da un altro cartello con una mucca un po’ sorniona…mi sfugge ancora oggi il nesso tra le due cose, a voi è più chiaro?

E sempre a proposito di mucche, c’è una piazzola dove sembra proprio sia meglio non fermarsi, neanche per fare al volo i vostri bisogni, l’immagine che indica il pericolo è più che eloquente. Ah, a proposito di bisogni, che non vi venga in mente di portare con voi il vostro fedele amico a quattrozampe, per lui c’è uno spazio apposito (resto un po’ perplessa dalla mancanza di indicazioni dettagliate per noi signore…vabbè, andrò per intuizione….).

Anche cartelli come ‘pericolo catechismo’, ‘caduta frutti silvestri’ e ‘attraversamento rospi, adagio per cortesia!’ sono perle che mi è capitato di aver visto solo quando ero in giro per le strade del Belpaese. E a volte ci si mette anche la toponomastica, che può confondere e far sorridere (non necessariamente in quest’ordine…) con surreali acrobazie semantiche, come nel caso del bivio cruciale da cui si accede a ‘Vagli Sotto’ e ‘Vagli Sopra’, nei pressi di Lucca, o con l’esilarante giustapposizione dei cartelli per ‘Porto Fuori’ e ‘Marina di Ravenna’, sul litorale romagnolo.

Per ora mi fermo qui, ma l’invito è a mettervi in viaggio e ad aguzzare la vista. In Italia le sorprese si nascondono ad ogni cartello… buon viaggio!

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