blog tour evitare da incubo

Educational tour: cosa sono, come organizzarli, errori da non fare

Tempo fa vi ho parlato dei blog tour, cosa sono e come funzionano. In quell’occasione vi avevo raccontato che i blog tour in realtà rientrano nella categoria più ampia degli educational tour, viaggi che offrono un’opportunità unica per approfondire la conoscenza di una destinazione o di un’offerta turistica.

In questo articolo, esploreremo cosa sono gli educational tour, come organizzarli con successo e quali errori evitare per massimizzare l’impatto di queste esperienze educative.

Preparatevi a scoprire come trasformare un semplice viaggio in un’occasione straordinaria per imparare, condividere e ispirare.

Educational tour: cosa sono

Gli educational tour sono viaggi organizzati con l’obiettivo di fornire conoscenze specifiche e approfondite su una destinazione, un settore o un’offerta turistica a un gruppo selezionato di partecipanti. Questo tipo di tour è progettato principalmente per professionisti del settore turistico, come giornalisti specializzati, responsabili della programmazione dei Tour Operator, operatori di agenzie di viaggio e, più recentemente, anche travel blogger.

L’idea alla base degli educational tour è quella di offrire ai partecipanti un’esperienza pratica e dettagliata per comprendere meglio i servizi, le strutture e i prodotti offerti dalla destinazione turistica o da un particolare fornitore. Questi tour mirano a fornire informazioni approfondite che possano essere utilizzate successivamente nella promozione e commercializzazione della destinazione o dell’offerta turistica.

Durante un educational tour, i partecipanti possono visitare luoghi di interesse, strutture turistiche, attrazioni locali e partecipare a presentazioni, dimostrazioni o workshop. L’obiettivo è consentire ai partecipanti di ottenere una comprensione approfondita degli aspetti chiave della destinazione o del prodotto turistico, in modo che possano successivamente condividere queste conoscenze nei loro rispettivi ruoli professionali.

Questi tour sono spesso organizzati da enti turistici, associazioni di settore o operatori turistici che desiderano promuovere attivamente una destinazione specifica o evidenziare particolari aspetti del settore turistico. Gli educational tour sono preziosi strumenti di marketing che contribuiscono a costruire relazioni, generare interesse e influenzare positivamente la promozione della destinazione o del prodotto turistico presso il pubblico di riferimento.

Educational tour: come organizzarli

Gli Educational Tour rappresentano una strategia vincente per promuovere una destinazione o un’offerta turistica attraverso l’coinvolgimento diretto di giornalisti, responsabili della programmazione dei Tour Operator e operatori di agenzie di viaggio. Questi viaggi organizzati offrono un’opportunità unica di presentare in modo approfondito nuovi servizi, strutture e prodotti, con l’obiettivo di catturare l’attenzione dei professionisti del settore e stimolarli a promuovere attivamente la destinazione o il servizio presso il loro pubblico.

Identificare gli obiettivi

Definire chiaramente gli obiettivi dell’educational tour, che potrebbero includere la presentazione di nuovi servizi, la valorizzazione di risorse locali e la creazione di legami solidi con gli operatori del settore.

Costruire il programma con cura

Creare un programma di viaggio dettagliato e attinente agli interessi dei partecipanti. Assicurarsi che ogni attività programmata contribuisca all’obiettivo educativo del tour.

Selezionare con attenzione i partecipanti

Selezionare con cura i partecipanti, compresi giornalisti del settore, responsabili della programmazione dei Tour Operator e operatori di agenzie di viaggio. Includere anche travel blogger, riconoscendo l’importanza crescente della loro influenza nel panorama turistico contemporaneo.

Spiegare bene le modalità di promozione

Dare istruzioni chiare ai partecipanti sulla modalità di promozione delle attività visitate durante il tour. Specificare le richieste, come la condivisione sui social media o la creazione di contenuti specifici.

Creare un ambiente interattivo

Favorire l’interazione tra i partecipanti e gli ospiti locali, incoraggiando domande, discussioni e la condivisione di esperienze attraverso i canali social media.

Raccogliere feedback e valutazioni

Raccogliere feedback durante e dopo l’educational tour. Questo non solo fornisce informazioni preziose per migliorare futuri tour, ma anche per valutare l’impegno e l’apprendimento dei partecipanti.

Educational tour: errori da non fare

Non coprire le spese di viaggio

Questo è il punto di partenza, la base da cui ogni blog tour dovrebbe partire: pagare le spese di viaggio al blogger invitato. Il motivo è a dir poco scontato e non dovrebbe esserci bisogno di spiegarlo ma pare che per molti organizzatori di blog tour non sia ancora molto chiaro. Ebbene, un travel blogger serio non è un perditempo sfaccendato ma un professionista che lavora con il suo blog ed il blog è uno strumento con il quale monetizza per cui non può investire il suo tempo e le sue competenze nella promozione di attività di terzi, senza essere retribuito, e per di più rimettendoci di tasca propria.

Trattare il blogger con superficialità

Per i motivi sopra esposti, se un blogger decide di accettare l’invito ad un blog tour, senza essere retribuito, bisognerebbe trattarlo con rispetto ed educazione e apprezzare il fatto che decida di investire il suo tempo e le sue competenze nella promozione di attività, prodotti o servizi altrui e non trattarlo come uno che tanto scrocca, che magna a sbafo e che vuole solo viaggiare gratis perché sarà vero per qualcuno ma non per tutti e per un blogger professionista può essere fastidioso anche solo avere l’impressione di essere visto in questo modo.

Mancanza di chiarezza sull’alloggio

Non mi interessa pernottare in un 5 stelle o di dormire nella suite imperiale mentre partecipo ad un blog tour ma quantomeno di conoscere il luogo dove alloggerò, per partire tranquilla ed essere a conoscenza di tutti i dettagli del viaggio. Purtroppo, però, recentemente ho dovuto constatare che non la pensano tutti in questo modo. E cosi, quando all’ennesima mail inviata per chiedere il nome, la location dell’alloggio e il tipo di sistemazione ho ricevuto dagli organizzatori del blog tour l’ennesima risposta vaga, ho preferito dire “no, grazie. Passo”. 

Comunicazione non fluida

Lo scambio di email/telefonate tra chi organizza un blog tour e chi è invitato deve essere facile, fluido, veloce. Mi è capitato di rispondere positivamente ad un invito e ritrovarmi tutto il viaggio organizzato in pochi giorni e invece di dover, in altri casi, aspettare anche settimane per ricevere una semplice risposta ad una mail, magari neanche troppo garbata. Mi dispiace, forse sarò un po’ drastica, ma per me una comunicazione efficace è il primo segnale di affidabilità. Quando viene a mancare questa, si inizia a perdere l’entusiasmo ancora prima di valutare la propria disponibilità.

Programma approssimativo

Lo ripeto. Un travel blogger serio è un professionista. Lo so, in tanti si improvvisano e si definiscono travel blogger dopo aver scritto due articoli, spesso vogliono solo approfittare dei vantaggi di essere travel blogger e si accontentano di qualsiasi cosa pur di viaggiare gratis ma chi lavora con serietà si aspetta organizzazione, correttezza e un programma di viaggio preciso e possibilmente attinente ai suoi interessi e al tipo di contenuti trattati dal blog. Questo non è solo importante per il blogger ma anche per chi organizza, se si vuole davvero ottenere il massimo profitto dall’esperienza di blog tour.

Richieste di lavoro eccessive

Invitare un travel blogger ad un blog tour non significa sfruttare le sue competenze per sempre. È giusto pretendere la sua collaborazione, il suo supporto, la sua presenza attiva per la promozione delle destinazioni e delle attività che visita e in cui viene coinvolto così come è giusto che una volta rientrato dall’esperienza di blog tour condivida le sue impressioni sul blog e i suoi canali. Tuttavia, a maggior ragione se non è prevista alcuna retribuzione, chiedergli di pubblicare e condividere post su ogni social media esistente per ogni cosa che si vede durante il tour o di pubblicare ulteriori materiali e fare promozione a titolo gratuito anche dopo mi sembrano francamente pretese eccessive.

Organizzare un educational tour richiede una pianificazione accurata e l’attenzione ai dettagli, ma i benefici a lungo termine nella promozione turistica possono essere significativi. La chiave del successo risiede nell’offrire un’esperienza coinvolgente e memorabile che stimoli l’entusiasmo degli operatori del settore e, di conseguenza, catturi l’interesse e la fiducia dei consumatori finali.

Vuoi coinvolgermi in un educational tour o magari ti serve una mano per organizzarlo? Allora scrivimi subito, sarò felice di mettere a tua disposizione le mie competenze!

1 commento su “Educational tour: cosa sono, come organizzarli, errori da non fare”

  1. Ciao marianna, sono d’accordissimo. Essendo alle prime armi non ho ancora partecipato ad un blog tour ma se sono queste le condizioni per farlo, sicuramente ne terrò conto e mi guarderò bene dall’accettare. Grazie per le riflessioni, per chi ha un blog da poco sono molto utili per capire come funziona questo mondo. Betta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.