Atlante dei luoghi letterari per viaggiare nella letteratura dall’Odissea a Tolkien

Esistono viaggi che sono fuori dal tempo e dallo spazio. Sono viaggi che nascono e muoiono nella fantasia di chi li racconta nei propri libri e di chi li legge dopo un anno o dopo 1.000 anni e perché no anche dopo 4.000. Questo è un po’ l’intento dell’Atlante dei luoghi letterari: non farci dimenticare la storia e i racconti che ci accompagnano da millenni e per consentirci di viaggiare anche con la nostra mente tornando a leggere e scoprire i classici della letteratura dall’Odissea a Tolkien.

L’Atlante infatti parte da un capolavoro della letteratura, l’Odissea e ripercorre in 99 luoghi, terre e mondi fantastici e mitologici passandoli in rassegna uno dopo l’altro fino al futuro di Io, Robot di Isaac Asimov, la Scuola di Hogwarts di Harry Potter e il regno degli Hobbit e degli Elfi dalle orecchie a punte di Tolkien. Autrice dell’Atlante è la studiosa Laura Miller, già autrice del best seller Usa ”The magician’s Book: A skeptic’s Last World” sulle Cronache di Narnia.

Sicuramente vi ricorderete di ”The magician’s Book: A skeptic’s Last World” e se non lo conoscete andate a dare un’occhiata (qui trovate la versione in inglese) perché può considerarsi la prima vera mappatura dei luoghi narrati, realizzata interpellando scrittori, critici e accademici di fama mondiale. Con l’Atlante dei luoghi letterari, l’autrice ci porta in un altro viaggio fantastico nella letteratura grazie ad un libro ricco di illustrazioni che presenta i migliori capolavori dall’antichità a oggi, tra terre leggendarie, scenari mitologici e nuovi fantastici universi.

L’Atlante dei luoghi letterari di Laura Miller si divide in cinque capitoli cronologici: Miti e leggende antiche (fino al 1700), dalla Scandinavia epica del Beowulf all’Oriente delle Mille e una notte; Scienza e romanticismo (1701-1900), tra Mille leghe sotto i mari di Jules Verne e il Mago di Oz di L. Frank Baum; L’epoca d’oro del fantastico (1901-1945), con un classico come Il piccolo principe di Antoine De Saint -Exupery; Il nuovo ordine del mondo (1946-1980) con Il pianeta delle scimmie di Pierre Boulle o Fahrenheit, fino a L’era digitale (1981-oggi) tra La torre nera di Stephen King e i sette regni del Trono di spade.

”Di tutti gli incantesimi di cui la narrativa è capace – spiega l’autrice – uno dei meno considerati è il suo saperci trasportare in un altro spazio e in un altro tempo. Molti avidi lettori hanno sperimentato la sensazione, dopo aver chiuso un libro, di doversi scrollare di dosso i panorami, gli odori e i suoni di un mondo in cui non sono stati davvero, e che probabilmente non esiste affatto: possiamo non aver mai visto la Londra vittoriana, e di certo non abbiamo attraversato la Terra di Mezzo, ma per milioni di lettori le opere di Arthur Conan Doyle e J. R. R. Tolkien hanno reso questi luoghi più reali delle città che possono effettivamente aver visitato”.

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