centro storico magonza germania

Magonza in un giorno: alla scoperta della città tedesca di Gutenberg

Sono stata a Mainz o Magonza come dir si voglia in un caldo weekend di fine agosto e ho scoperto una città tedesca davvero vibrante e dinamica. Magonza era l’ultima tappa di un viaggio alla scoperta della Valle del Reno, una zona particolare e suggestiva ma inspiegabilmente poco conosciuta e valorizzata. Dopo i primi giorni trascorsi a Coblenza, Magonza è stata per noi la ciliegina di una torta che non immaginavamo essere così buona.

Amo molto la Germania perché qui un po’ come in Italia, ogni regione ha qualcosa di unico da offrire al visitatore che arriva per la prima volta. Raggiungere Magonza da Coblenza è stato facilissimo, è bastato un treno di circa un’oretta ma il tempo è allietato dai bellissimi paesaggi che si vedono fuori dal finestrino e che svelano e rivelano la ricchezza della Valle del Reno e delle sue cittadine da ogni prospettiva. Arriviamo a Mainz di venerdì in tarda mattinata e il primo stop è all’hotel dove alloggiamo, situato di fronte alla stazione dei bus e dei treni.

hotel_magonza_stazione_ferrovia

Nonostante fosse un’area decisamente molto trafficata, l’hotel dotato di stanze insonorizzate ci ha permesso di dormire tranquillamente e dimenticarci del tutto del rumore proveniente dall’esterno. Dotato di aria condizionata, wi-fi e TV (che non abbiamo mai acceso!), è stato sicuramente un ottimo alloggio anche se soltanto per una notte. Finalmente diamo inizio alla scoperta di Magonza che ci porterà attraverso una passeggiata dalla città vecchia a quella nuova All’uscita dall’hotel, dopo aver percorso un po’ di strada, la prima cosa che incontriamo è una fontana abbastanza insolita: si chiama “Fastnachtsbrunnen” che significa “Fontana Del Carnevale“.

Questa gioiosa fontana rinascimentale ci riporta ad un evento molto atteso dai cittadini di Magonza, il Carnevale, una grande festa popolare che anima la città per ben quattro giorni. Il programma è sempre ricco di attrazioni ed iniziative per grandi e piccoli e coinvolge circa mezzo milione di turisti ogni anno, particolarmente affascinati dalla sfilata in maschera tra le strade della città durante il Rosenmontag, il lunedì grasso.

Schillerplatz_Fastnachtsbrunnen_Fontana_Carnevale_mainz_magonza

Questo monumento originale e spiritoso, situato in  Schillerplatz, una tra le più belle piazze di Magonza, si trova ad appena 10 minuti dal centro che è la nostra destinazione finale. Prima di raggiungerlo, però, ci fermiamo nella vicina Chiesa di Sankt Stefan che, con le sue splendide vetrate disegnate da Marc Chagall, è uno dei simboli della città. L’atmosfera di quiete che avvolge il quartiere è impressionante. Arrivati all’enorme portone della Chiesa siamo quasi colti da un senso di timore nel voler entrare in un luogo così incredibilmente silenzioso.

Ci facciamo coraggio ed entriamo e siamo come colti da un senso incredibile di gioia. La Chiesa di Santo Stefano di Magonza, in tedesco “Pfarrkirche Sankt Stephan” è davvero bellissima. Usciti dalla Chiesa, ci prepariamo ad immergerci nel centro storico di Magonza. Con i suoi café e negozietti, i suoi turisti, i suoi vicoli pittoreschi e le affascinanti case a graticcio in stile Tudor, riesce a catapultarci in un viaggio indietro nel tempo.

Chiesa_Sankt_Stefan_magonza_Marc_Chagall

Dopo un veloce spuntino ci dirigiamo verso una delle zone più caratteristiche del centro, il Kirschgarten il Giardino delle ciliegie. In questo piccolo e vivace cortile d’angolo, tuttavia, delle ciliegie non c’è traccia se non per un unico ceppo vicino al forno “Zum Beymberg”. Nelle immediate vicinanze sorge anche il meraviglioso Duomo di Magonza. Meglio conosciuto con il suo nome originale di Kaiserdom, questa grande cattedrale in stile romanico e barocco, risale al X secolo ed è considerata tra gli edifici sacri di maggiore importanza in Germania.

Di fronte al duomo si trovano la piazza Marktplatz che il martedì, il venerdì e il sabato si anima con il colorato e amatissimo mercato settimanale. A proposito, se vi interessa un alloggio da queste parti per vivere il vero cuore di Magonza andate a dare un’occhiata a Hundredrooms.it. Al centro del mercato si erge una colonna di Heunen, alta 6,40 metri e il celebre Museo della stampa dedicato a Johannes Gutenberg, figlio di Magonza e inventore della stampa a caratteri mobili.

Kirschgarten_Giardino_ciliegie_magonza_germania

Il museo offre un interessante viaggio nel mondo dei manoscritti medioevali e di questa storica invenzione. L’unica pecca  è che tutte le spiegazioni sono scritte principalmente in tedesco, il che rende la visita difficoltosa e poco istruttiva se non si conosce questa lingua.

Marktplatz_mercato_settimanale_magonza_mainz

Lasciato il mercato settimanale di Marketplatz, ci siamo diretti al centro commerciale “Römerpassage” per dare un’occhiata ma siamo rimasti subito ammaliati dalle tante prelibatezze dell’Eiscafe Florenza e ci siamo fermati per una sosta golosa. In realtà questo non è un semplice centro commerciale o meglio non solo.

Römerpassage_mainz_shopping_mall_Eiscafe_Florenz

Durante la sua costruzione nel 1999, infatti,  è stato riportato alla luce un santuario di Iside e della Magna Mater della città romana di Mogontiacum, capitale della provincia romana della Germania superiore (l’attuale Magonza), risalente ad un periodo tra il I-III secolo. Nella galleria commerciale è stato, quindi, allestito un piccolo museo, che ospita i resti archeologici del santuario ed i reperti rinvenuti negli scavi ed è arricchito da una ricostruzione multimediale del santuario.

Pausa terminata, usciamo dal Römerpassage e ci rimettiamo in cammino verso la Nuova Sinagoga di Magonza ma sulla nostra strada ci imbattiamo nell’Haus der Jugend, la Casa della gioventù di Magonza, un centro culturale attivo dal 2008. Con i suoi oltre 120 eventi l’anno e la collaborazione con numerose associazioni e iniziative, questo centro è diventato noto ben oltre i confini della città e rappresenta un punto di riferimento importanti per i giovani di Magonza e non solo.

All’Haus der Jugend chiediamo qualche indicazione per raggiungere la Sinagoga e si riparte verso questo edificio di culto molto caratteristico. Nel tragitto, però, facciamo un altro “incontro” e ci ritroviamo di fronte alla Christuskirche che non ha niente da invidiare alle imponenti chiese con cupola nelle grandi capitali europee: introversa e un po’ snob, questa chiesa si allontana di poco dal fermento intorno al Duomo e impressiona per la sua luminosità quando il cielo è color dell’acqua.

Christuskirche_magonza_germania

Intesa come efficace antitesi nei confronti della Cattedrale, la cupola della chiesa del Sacro Cuore, alta 80 m, svetta tra le chiese del centro città. La storia di questa chiesa è strettamente legata a quella del Protestantesimo a Magonza, per il quale essa rappresenta un simbolo della propria autonomia. A progettarla è stato l’architetto cittadino Eduard Kreyssig che ha volutamente richiamato lo stile Rinascimentale della basilica romana. Sicuramente una bella sorpresa per noi che avevamo deciso di perderci e viverla un po’ all’avventura. La direzione è giusta comunque: la Sinagoga è a 700 metri da noi!

E dato che siamo molto vicini al fiume Reno, decidiamo di fare una piccola deviazione per andare a vederlo. La prima cosa che noto è che l’area intorno al lungofiume è abbastanza diversa da quella di Coblenza. Il panorama è sempre bellissimo e il percorso è ugualmente utilizzato dai locali per andare in bici, per leggere un libro o portare a spasso il cane ma l’impressione che mi trasmette un senso di trascuratezza. Il tempo di scattare una foto e di aver soddisfatto la curiosità e finalmente la Sinagoga è ad un passo.

mainz_magonza_lungofiume_river_reno_rhine

Ci separa da lei solo la Frauenlobplatz, piazza inaugurata il 27 dicembre 1893 e intitolata al poeta Heinrich von Meißen, soprannominato anche Frauenlob. In questa piazza il giovedì viene allestito il mercato settimanale mentre tutti gli altri giorni è un principalmente un parco giochi molto ben organizzato con scivoli, altalene e tante panchine. Attraversata la piazza e percorrendo Forsterstraße verso destra, ci ritroviamo, dopo essere entrati Josefsstraße di fronte ad uno stranissimo edificio.

Avevamo letto che la Sinagoga era particolare ma non ci aspettavamo che lo fossi così tanto e non avendo avuto il tempo di vedere fotografie, all’inizio non eravamo sicuri di essere nel posto giusto. Le scritte in ebraico incise sulla porta, però, ci hanno tolto ogni dubbio. La Nuova Sinagoga di Magonza era proprio di fronte a noi, con la sua struttura insolita ed affascinante e il suo colore che abbiamo poi scoperto essere non nero ma verde bottiglia.

La forma della Sinagoga riproduce, in realtà, le cinque lettere della parola ebraica Kedushah (קדושה) che significa santità ed elevazione spirituale e rappresenta un riferimento simbolico alle sacre scritture, importante per la comunità ebraica. Ci permettono di entrare, nonostante il venerdì, giorno di preghiera per gli ebrei, non sia aperta al pubblico e, con la promessa di essere silenziosi e di non disturbare in alcun modo, ci viene concesso di assistere ad un tipico “servizio” ebraico.

magonza_nuova_sinagoga_ebrei_Kedushah

E’ stato molto toccante, una delle esperienze più belle a cui ho preso parte. Gli uomini indossavano la kippah (il copricapo) e, insieme alle donne, recitavano la Mincha, la preghiere pomeridiana. Ne abbiamo approfittato anche per fare un giro all’interno della Sinagoga e in una stanza abbiamo intravisto una lunga tavolata imbandita secondo la tradizione.

Questa  consiste nel mettere due pani coperti da una speciale tovaglietta, in ricordo della doppia razione di manna, che il venerdì, in prossimità dello shabbat, veniva coperta da uno strato di rugiada, in modo da preservarla ed evitare che si sporcasse. Prima di uscire ho voluto comprare delle cartoline, molto belle a dire il vero, della Sinagoga in versione by night, in ricordo di questa esperienza così emozionante!

magonza_germania_sinagoga

D’altronde, la sinagoga di Magonza non è un luogo di culto qualsiasi perché ha una storia molto bella da raccontare che inizia nel Medioevo quando la comunità ebraica in città contava almeno 3000 membri e Magonza rappresentava un importante centro della vita ebraica. Ha continuato ad esserlo per molti secoli fino alla seconda guerra mondiale e alle azioni repressive da parte dei nazisti che distrussero tutte le sinagoghe, compresa quella di Neustadt.

Nel 2010 per volere della città di Magonza la vecchia sinagoga è stata ricostruita integrando nella costruzione moderna l’unico elemento che si era salvato, il portale. Alla nuova sinagoga è stata data la forma particolare della parola ebraica Kedushah, קדושה, che significa santificazione ed elevazione spirituale, un alto riferimento simbolico all’importanza di ciò che è scritto nel Talmud, il testo classico dell’ebraismo. Vi consiglio di andarci e vi lascio QUI (solo in tedesco) il link per trovare maggiori informazioni.

Torniamo in hotel per riposare un po’ e, nonostante la giornata trascorsa a camminare non-stop decidiamo di sfruttare le nostre ultime ore in città per assaporare la vita notturna. Verso cena, torniamo al centro e decidiamo di mangiare in un ristorante tipico tedesco che avevo scelto basandomi sugli ottimi commenti di Tripadvisor e, nonostante quel che si dice sulla verosimiglianza delle recensioni, in questo ci siamo trovati benissimo. Ottimi prezzi, ottimo cibo e ottima accoglienza, insomma, il modo migliore e più “gustoso” per salutare Magonza.

6 commenti su “Magonza in un giorno: alla scoperta della città tedesca di Gutenberg”

  1. marta ViaggieSorrisi

    bellissimo articolo, mi hai fatto tornare indietro nel tempo….un viaggio in camper tra Germania e Svizzera, stupendo…grazie

    1. Marianna Norillo

      Grazie Erica, in effetti è uno di quei posti che, a distanza di tempo, ti lasciano un ricordo piacevolissimo e ti tornano in mente. Ti consiglio di visitare la zona del Reno perché merita davvero tanto!

  2. grazie per questa guida turistica su mainz molto interessante. Fra poco verrò per un viaggio e farò tesoro del tuo racconto particolareggiato.

  3. Grazie Marianna, bellissimo questo reportage su Magonza Non si trova quasi niente in rete di così dettagliato. Non vedo l’ora di andarci e sicuramente prenderò spunto da quanto hai scritto.

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