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Capodanno a Bucarest: tutti in piazza Constitutiei a vedere i fuochi d’artificio

Lo scorso anno la notte di Capodanno a Bucarest ha toccato i -22 gradi sotto zero. Freddino eh? La metà di quelli che ci sono in Antartide, tanto per darvi un’idea anche se poi è difficile raccontarlo. Capire il freddo che ha fatto in Romania in inverno quest’anno è possibile solo dal vivo, sperimentando in prima persona il gelo che ti entra dappertutto nonostante mille vestiti. Ma inverno rigido a parte, il Capodanno a Bucarest è stato un bellissimo momento di festa  e, in base alla sopportazione del freddo, un’ora o dieci minuti prima della mezzanotte, tutti si affrettano per non perdersi lo spettacolo di luci e fuochi in Piazza Constitutiei, proprio di fronte al Palazzo del Parlamento rumeno.

Quest’anno c’ero anche io con i miei due pantaloni pesanti, due paia di calze, con le mie centinaia di maglie e magliette a festeggiare l’arrivo del nuovo anno insieme ad una folla emozionata di rumeni con le loro famiglie, tanti bambini, tanti ragazzi ma anche tanti adulti e tante coppie, pronti a stappare le loro bottiglie e a brindare insieme con l’augurio di un anno ricco di felicità, amore e soldi. Il mio Capodanno a Bucarest è stato bellissimo e per una girovaga come me trascorrerlo in viaggio è sempre il massimo. Se è vero quello che si dice che chi viaggia il primo dell’anno viaggia tutto l’anno, mi aspettano 365 giorni molto movimentati.

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Ma prima dei fuochi d’artificio, nonostante la neve, il pomeriggio del 31 siamo usciti per le vie del centro storico. Per il cenone eravamo invitati dai proprietari dell’hotel dove soggiornavamo, il Volo Hotel di Denisa e Catalin, a mangiare e festeggiare con loro e i loro amici, tra cui Roberto un simpaticissimo torinese che vive a Bucarest da oltre 26 anni. Siamo rimasti davvero contenti del loro invito e abbiamo accettato da subito perché tra noi si è creato fin dall’inizio un bel feeling e durante la nostra uscita ci siamo messi alla ricerca di qualcosa di buono da portare. Il centro di Bucarest era pieno di gente che passeggiava e faceva acquisti e regali.

Verso le 18 i negozi hanno iniziato ad avvertire i clienti dell’imminente chiusura ma la cosa sorprendente è che la gente continuava ad affollare i negozi e ad acquistare di tutto fino all’ultimo minuto. Noi che il messaggio non lo capivamo siamo stati avvisati dai commessi che dovevamo sbigarci a comprare perché i negozi stavano letteramente chiudendo. Così abbiamo preso una deliziosa torta alla frutta e un regalino per la figlia di Denisa e Catalin e ci siamo catapultati fuori dal negozio che in quel momento ha iniziato ad abbassare le saracinesche. Giusto in tempo e, di lì a poco, anche gli altri negozi piano piano hanno iniziato a chiudere.

Siamo riusciti a prendere qualcosa da mangiare e qualcosa di caldo da bere per poi riprendere la strada di casa o meglio dell’hotel che, però, intanto era diventato la nostra casa. I proprietari del Volo Hotel sono davvero simpaticissimi ed era molto piacevole chiacchierare con loro in un mix di italiano e inglese. Quando siamo tornati, il tempo di darci una rinfrescata e li abbiamo raggiunti in sala da pranzo per cenare insieme a loro. Roberto, il loro amico italiano, aveva cucinato un sacco di cose buone, tra cui la salata de boeuf che vedete qui sotto, nient’altro che la nostra insalata russa con l’aggiunta di pezzettini di carne di vitello bollita, un piatto che per i rumeni non può non esserci in tavola!

cenone_capodanno_bucarest_romania

Ma volete ridere? Il vino che abbiamo bevuto era italiano, anzi, campano! E non si trattava di una coincidenza. Il proprietario dell’hotel Catalin e Roberto che sono amici da vent’anni viaggiano di frequente tra la Romania e la Campania, in particolare Avellino, per acquistare i vini locali e portarli a Bucarest. Per questo ho potuto assaggiare un ottimo Aglianico, perfetto con il tacchino che Roberto aveva cucinato. La cucina non era solo italiana ma il tocco italiano di percepiva e poi il vino e l’immancabile tradizione dello zampone con le lenticchie hanno dato al cenone un “gusto” davvero familiare.

Mezz’ora prima della mezzanotte, però, ci siamo allontanati per correre a vedere i fuochi. Il freddo c’era e si sentiva tant’è che nessuno era intenzionato a seguirci e non a torto. Fuori c’erano -22 gradi e confesso che anche noi abbiamo avuto un po’ di esitazione ma poi ci siamo fatti prendere dall’atmosfera di festa e dalla curiosità di assistere ai fuochi d’artificio e ci siamo riversati in strada insieme a tantissime persone che, come noi, bloccati dalle temperature rigide, arrivavano solo in quel momento nonostante la festa in musica fosse iniziata già da diverse ore. Attraversiamo il Parcul Izvor quasi in fila indiana e dopo circa 500 metri raggiungiamo la piazza.

Qui troviamo musica dal vivo e un bel po’ di gente che ha iniziato a festeggiare molto prima di noi e troviamo anche chi ha già iniziato a divertirsi con i fuochi d’artificio prima di quelli ufficiali. In breve la piazza si riempie tutta e a 10 secondi dalla mezzanotte, i rumeni sono prontissimi a dare voce al loro countdown. Io mi ero un po’ esercitata con i numeri rumeni ma a metà del conto alla rovescia sono andata in confusione e ho proseguito in italiano. Che ridere, quest’anno un countdown rumeno-italiano! Tre, due, uno… e sono iniziati anche i fuochi.

Capodanno a Bucarest si riempie di luci, colori, suoni davvero fantastici e basterebbero i fuochi d’artificio organizzati dal comune per renderla una destinazione ideale per trascorrere l’ultima notte dell’anno. I fuochi sono durati ben 15 minuti ed erano bellissimi, colorati, pieni di sorprese e davvero sorprendenti. Non i soliti fuochi insomma che ti annoiano dopo 2 minuti. I fuochi del Capodanno a Bucarest non sono per niente ripetitivi e ti fanno venire voglia di guardarli senza distrarti, con la suspance che sta per arrivare qualcosa di ancora più bello.

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Noi abbiamo resistito fino alla fine ma buona parte delle persone è corsa via a metà dello spettacolo o alcuni minuti prima, probabilmente per evitare la folla che si sarebbe creata e in cui siamo finiti noi. Era divertente vedere tutti i rumeni scappare via dalla piazza per raggiungere le loro auto o la metropolitana e tornare a casa o qualche luogo al caldo il prima possibile. Non eravamo gli unici a soffrire il freddo a quanto pare! Uscendo dalla piazza, poi, ci siamo trovati di fronte un esercito di operatori ecologici speciali, pronti con le loro scope e palette a ripulire da cima a fondo le strade prima che venissero riaperte al traffico.

Tornati in hotel, ci siamo fatti gli auguri con i nostri nuovi amici e abbiamo raccontato della piazza, dei fuochi e di tutte le persone che erano lì a festeggiare il nuovo anno ed è lì che Roberto ha tirato fuori il piatto forte: i cannoli siciliani, preparati da lui con la ricotta rumena e la sfoglia dei cannoli che veniva direttamente dalla Sicilia. Buonissimi e con un cannolo alla siciliana gustato in buona compagnia si è concluso il mio bellissimo Capodanno a Bucarest. Chi l’avrebbe mai detto!

2 commenti su “Capodanno a Bucarest: tutti in piazza Constitutiei a vedere i fuochi d’artificio”

  1. Io ho trovato i -21 di Cluj molto più sopportabili di temperature sopra lo zero qui in Piemonte. Ho percepito un bassissimo tasso di umidità. Avevo addosso solo leggins e calze in cotone. Ma immagino che tu, dalla Sardegna, abbia vissuto la cosa in modo diverso, he he!

    1. si Greta, hai capito benissimo! Anche se questo dicembre ha fatto freddo anche qui sull’isola (mi hanno detto), le temperature restano comunque più miti. Prossimo viaggio, posto caldo 🙂

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