5 motivi per cui (a volte) odio i musei

Si parla spesso dell’importanza di visitare i musei, di portarci familiari, amici, i bambini considerandoli ambienti molto formativi ma raramente vengono denunciate con la stessa convinzione alcune loro evidenti carenze che possono rendere la visita poco piacevole, noiosa o addirittura inutile. Purtroppo quando si critica un museo si corre il rischio di essere fraintesi e di innescare senza volerlo una polemica sterile con chi i musei li difende a spada tratta e non vuole sentire ragioni. 

Per questo meglio precisare prima di proseguire che il seguente articolo non è stato realizzato per disincentivare le persone a visitare i musei ma un po’ come ha fatto provocatoriamente il giornalista Oliver Smith in questo articolo del Telegraph per riflettere sulla situazione delle strutture museali ed espositive, spesso restie a cambiare look nonostante il progresso tecnologico lo richieda. 

1. Non seguono un filo logico

Tranne in casi particolari secondo me il filo logico è fondamentale in un museo, soprattutto se non si è esperti di arte e scultura o se non si è neanche tanto appassionati. La mia idea di filo logico non è quella di creare un itinerario rigido di visita ma un percorso lineare che abbia un senso e che consenta al visitatore di passare da una sala all’altra consapevole di ciò che sta vedendo e perché. Mi è capitato di entrare in alcuni musei dove questo non avveniva e vi assicuro che stanchezza e confusione hanno preso il sopravvento dopo pochi minuti.

2. Sono troppo caldi e affollati

Visitare un museo d’inverno o quando piove (diciamocelo) offre anche la possibilità di ritemprarsi e fare una pausa al calduccio. Quando però il museo in questione è molto gettonato e c’è una grande affluenza di visitatori, dal clima mite si passa facilmente ad un clima equatoriale con la conseguenza che viene a mancare l’aria ed è una vera sofferenza. Caldo e folla sono infatti un mix letale per chi visita un museo. Da un lato non riesci a respirare dall’altro non riesci proprio a muoverti. Se poi capiti pure nel giorno di apertura gratuito sarà molto difficile anche semplicemente avvicinarsi ad un dipinto e osservarlo senza essere travolti (come è successo a me al Museo MoMa di New York).

3. Sono noiosi e ripetitivi

I tempi cambiano per tutti e secondo me anche i musei  dovrebbero adattarsi ai tempi e agli interessi dei visitatori, che cambiano anch’essi. Il problema è che spesso mi ritrovo nel solito mausoleo con miliardi di oggetti e reperti tutti esposti nelle loro belle teche descritti da minuscoli cartellini. Non un video, non una spiegazione coinvolgente o interattiva o altre modalità di fruizione più moderne anche quando ci sarebbero tutte le potenzialità per realizzare qualcosa di diverso. Visitare un museo di questo tipo è uno spreco di tempo e difficilmente ricorderete in futuro quel poco che credete di avete imparato.

4. Ci sono troppe cose da leggere

Avete presente quei musei che appena entrati, vi costringono a leggere scritte su scritte, infiniti pannelli di spiegazioni e dettagliate schede plastificate? Scommetto che a neanche metà della visita, vorreste già darvela a gambe!  Beh, credetemi farei lo stesso anch’io. Dopotutto, se devo leggere così tanto, prendo un libro e me lo studio comodamente a casa. Un museo dovrebbe offrire un’esperienza diversa, non solo didattica e cercare di veicolare l’arte e far conoscere la storia ai visitatori (che quasi sempre non sono esperti del settore) in modo più creativo e “smart”, non vi pare?

5. Manca la traduzione in inglese

Ci sono musei bellissimi in cui non vedi l’ora di entrare per scoprire, conoscere, capire. Poi entri e devi tristemente constatare che non solo mancano brochure e spiegazioni in lingue diverse da quella locale ma manca addirittura la traduzione in lingua inglese! Mi è capitato al Museo della stampa di Magonza dove purtroppo era scritto quasi tutto in tedesco e non ho potuto fare altro che guardare e cercare di capire attraverso le sole immagini. Un vero peccato considerando che Magonza è la città di Gutenberg e che questo museo rappresenta una delle principali attrazioni da visitare.

E voi che mi dite, ci sono musei che vi hanno deluso e perché?

6 commenti su “5 motivi per cui (a volte) odio i musei”

  1. Orietta Bartoccini

    Premetto che sono una grande frequentatrice di musei e di mostre temporanee, molto di quello che dici è vero però non mi scoraggia dall’andare a visitarli ma scelgo potendo, giorni e orari particolari…non ho fatto la fila neanche per i musei vaticani o gli Uffizi!! E poi spesso i meno conosciuti sono quelli che mi hanno affascinato di più.. vedi Museo dello sbarco di Anzio, il Museo civico archeologico di Chianciano o il museo all’aperto di Pitigliano…fantastici, quest’ultimo in particolare piace tantissimo ai bambini per il suo percorso nei canyon..etruschi..

  2. Ho condiviso gran parte delle tue affermazioni; in particolare il quarto punto. Sul quinto non mi esprimo xké di fronte a lingue a me sconosciute…”piango” X la tristezza. Brava Mary.

  3. Mi ritrovo appieno in tutti i punti! Certe volte preferisco vivere la città o godermi un bel panorama piuttosto che chiudermi in un museo imbalsamato. Sarebbe bello se li rendessero un po’ più interattivi; ad esempio quello di Casa Batllò a Barcellona è davvero bello.

  4. Sono d’accordo…sono in un museo d’arte ora e mi sto annoiando a morte. Non ho mai studiato arte in vita mia e qui non sto imparando nulla…le scritte sui cartelloni non mi danno abbastanza informazione. Per cercarmi l’info online sarei rimasta a casa…

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