La mia visita al Santuario del Getsemani, oasi di spiritualità nel Parco nazionale del Cilento

Il Santuario del Getsemani. Un’oasi di spiritualità nel Parco Nazionale del Cilento. Situato alle pendici del Monte Calpazio e frequentato da moltissimi fedeli, questo stupendo luogo di preghiera riesce a regalare, oltre all’atmosfera di pace e serenità, anche un magnifico panorama sulla pianura del Sele e sul Golfo di Salerno. E a prescindere dalla propria confessione religiosa e dal fatto di essere più o meno praticanti, questo spazio sacro immerso nella natura merita senz’altro una visita. 

Io ci sono andata una domenica mattina per la tipica “gita della domenica” insieme ai miei genitori. Avevamo in programma un pranzo in agriturismo e quale posto migliore del Cilento per assaporare una cucina gustosa e genuina. Il Santuario del Getsemani si trova a Capaccio poco distante dai famosi templi di Paestum ed è stato fondato nel 1959 dal prof. Luigi Gedda che, ispirato dalla natura qui presente e dalla magnifica vista che si può godere dalle colline del Cilento, dopo aver acquistato il bosco, ha iniziato la progettazione del santuario vero e proprio.

Durante la costruzione del Getsemani, su esplicito volere del prof. Gedda, non è stata in alcun modo danneggiata la vegetazione e in particolare le querce secolari, una delle presenze più importanti e caratteristiche di questo magico luogo e si è cercato piuttosto di sfruttare la parte pianeggiante posta più in alto rispetto ad alberi e piante. I lavori per la realizzazione del Santuario hanno coinvolto decine di muratori, falegnami ed elettricisti locali che ancora ricordano con orgoglio di aver preso parte ad un’opera davvero “unica” per questo territorio.

La prima cosa che si vede avvicinandosi al Santuario è il grande parco immerso tra querce e piante di ulivi e non potrebbe essere diversamente dato che il “vero” Getsemani è il piccolo oliveto che si trova nella città vecchia di Gerusalemme sul Monte degli Ulivi, noto anche come Orto degli Ulivi. Qui, secondo i vangeli, Gesù Cristo si ritirò dopo l’Ultima Cena prima di essere tradito da Giuda e arrestato ed il tentativo del Santuario è quello di onorare Gesù in un momento di profonda difficoltà e sacrificio.

In questo parco si sviluppa il percorso della Via Crucis e quello del Rosario e al suo interno si trova anche un moderno anfiteatro in pietra. Vale la pena fare una passeggiata prima o dopo la visita al Santuario perché è un luogo davvero rilassante e molto suggestivo. Io ne ho approfittato anche per ammirare la natura in tutta la sua bellezza e poeticità, che risaltano ancora di più nel silenzio circostante, invitando chi si trova ad procedere con calma e senza fretta per goderne pienamente.

Uscendo dal parco ci si ritrova proprio di fronte al Santuario che è quello a forma di cupola e passandoci davanti, non potrete non notare due elementi interessanti: la statua bronzea della Madonna della Luna, posta qui nel lontano 1970, poco dopo lo sbarco dei primi uomini sulla Luna e le macine di un frantoio. Perché proprio un frantoio? Beh non potrebbe mancare in un uliveto… e infatti la parola aramaica “Getsemani” significa proprio”frantoio”.

Il Santuario è diviso in due piani, uno superiore il cui soffitto coincide con quello della cupola con le sue bellissime vetrate policrome e uno inferiore, a cui si arriva, scendendo le scale, dove si trova la statua in marmo di Gesù in preghiera nel Getsemani. Qui sedetevi su una delle panche in legno e fermatevi un po’ ad osservare oppure percorrete la sala circolare dando un’occhiata qua e là alle pareti impreziosite da coloratissime ceramiche, raffiguranti i santi più venerati al sud Italia.

Non è necessario che siate cattolici e non importa nemmeno se siate religiosi o meno. Questa, come recita l’insegna all’ingresso, è una “casa di spiritualità” e sono tutti benvenuti. Ed è per questo che al suo interno troverete fedeli in preghiera ma anche semplici visitatori, che giungono qui incuriositi da questo insolito spazio sacro capace, come pochi, di stimolare la ricerca interiore con leggerezza, secondo i propri ritmi e senza condizionamenti.

Se non ci siete ancora stati, vi consiglio di farci un salto!

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