viaggiare in gravidanza cosa sapere

Viaggiare in gravidanza si può ma ci sono alcune cose che dovresti sapere

Aspettare un bambino è una cosa meravigliosa e scoprirlo dovrebbe essere solo fonte di gioia ed entusiasmo, non di preoccupazioni. Spesso, infatti, le paure prendono il sopravvento e iniziamo a farci ogni tipo di domanda. Una delle più comuni è: si può viaggiare in gravidanza? Beh, la risposta non può che essere positiva. Questo non significa che si può fare qualsiasi tipo di viaggio, però. Bisognerà necessariamente stare attenti a scegliere la destinazione giusta e ad organizzare il viaggio in modo corretto, a partire dal mezzo di trasporto utilizzato, per non incorrere inutilmente in preoccupazioni e rischi. In questo post troverete una piccola guida su quello che c’è da sapere per viaggiare in gravidanza senza rischi: dove andare e quali posti evitare, se preferire la macchina oppure l’aereo; se si può prendere il treno; quanto contano la durata del viaggio e il tipo di spostamenti.

Viaggiare in gravidanza: cosa sapere

Cosa sente il bebè nel pancione

Partiamo da un semplice quanto importante dato scientifico: il feto nel pancione sente tutto e di più. Secondo studi scientifici ormai consolidati, infatti, può iniziare a sentire le carezze di mamma e papà al pancione già dopo le 20 settimane, dopo la ventiseiesima settimana di vita, può vedere la luce e dalla trentesima può sentire e ascoltare voci e suoni, visto che l’udito, il gusto e il tatto sono completamente sviluppati. Intorno alla 35ma settimana, poi, il feto avrà delle percezioni uditive normali e sarà in grado di reagire ad alcuni stimoli sonori e verrà esposto a tutta una serie di stimoli acustici.  Meglio evitare, ad esempio, ambienti troppo rumorosi e caotici dove gli stimoli sonori sono troppo intensi (mi viene da pensare a viaggi in luoghi pieni di gente e di traffico).

Non tanto per il rischio di danni al sistema uditivo che pure potrebbero sopraggiungere se i i rumori sono insistenti e continuativi ma per il disturbo che questi stimoli procurano al feto. Alcuni studi evidenziano come già dalle 26-28 settimane un rumore brusco o forte provoca un’accelerazione dei battiti cardiaci e dei movimenti fetali, mentre una musica melodiosa lo rilassa. Anche il controllo dell’equilibrio è una delle fasi importanti nello sviluppo del bambino nel pancione che inizia nell’ottava settimana e si completa nel sesto mese. Pur non essendo ancora chiaro agli studiosi come il feto percepisca realmente la sua posizione all’interno dell’utero è chiaro che si serve di quella della mamma per fare pratica.

Ad esempio, se lei cammina, il bebè di solito resta fermo mentre se si sdraia oppure è seduta, ne approfitta per muoversi e cercare l’equilibrio. Tra i sensi, quello che più ci fa credere che il feto possa in qualche modo viaggiare insieme alla sua mamma è la vista. Dopo le 26 settimane infatti percepisce la luce che filtra nel pancione e la percepisce tanto più se questa luce è particolarmente forte. La vista del bambino, insomma, si sviluppa già nel pancione e il bambino è già in grado di riconoscere alcune immagini, ad esempio i contorni del volto della mamma. Viaggiare in gravidanza può perciò essere un’esperienza eccitante anche per lui, vissuta con modalità diverse ma ugualmente intensa.

Viaggiare in gravidanza: auto, treno, nave o aereo?

Se hai deciso di viaggiare in gravidanza, è fondamentale scegliere con attenzione il mezzo di trasporto da utilizzare in modo da affrontare gli spostamenti al meglio e senza rischi. Tra tutti i mezzi, di sicuro quello meno consigliato è l’auto e i motivi sono molteplici. Non solo per l’alto rischio d’incidenti ma anche per il poco comfort, l’automobile non garantisce un viaggio in sicurezza. La libertà di movimento è, infatti, molto ridotta e le vibrazioni del manto stradale possono favorire il sopraggiungere delle contrazioni. Molto meglio il treno che non causa sobbalzi e, soprattutto, ci si può muovere molto più agevolmente e si può anche andare in bagno e camminare per riattivare la circolazione, se necessario.

Viaggiare in gravidanza è fattibile anche in nave. Peraltro una crociera rappresenta oltre che una bella esperienza anche un viaggio molto rilassante e sicuro, essendo sempre presente a bordo un medico. Prima di salpare, però, bisogna solo avere il consenso del ginecologo ed essere a conoscenza dei regolamenti delle compagnie di navigazione perché le condizioni non sono tutte uguali. Ad esempio Costa Crociere, MSC e Royal Caribbean non consentono ad una donna di imbarcarsi se ha superato la 24esima settimana di gravidanza e richiedono, fin dalla prenotazione, un certificato medico con l’indicazione della data presunta del parto.

E l’aereo? Anche prendere l’aereo in gravidanza è una buona soluzione per viaggiare sicure. Tuttavia, molte compagnie aeree, non consentono di viaggiare a ridosso del parto e possono richiedere un certificato di “idoneità di volo” dall’ottavo mese in poi o anche prima. Molte donne si preoccupano della pressione atmosferica ma a meno che non si soffra di problemi cardiocircolatori, non ci sono problemi. L’ideale comunque è scegliere un posto accanto al corridoio sia per distendere le gambe, che per camminare un po’  se si sente il bisogno di farlo, che per arrivare più agevolmente alla toilette. L’altro aspetto positivo del viaggiare in gravidanza a bordo di un aereo è, poi, il fatto di poter accorciare notevolmente la durata del viaggio rispetto all’auto ma anche rispetto al treno.

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Quali destinazioni scegliere e quali evitare

Viaggiare in gravidanza deve essere un momento da vivere con serenità e la serenità passa anche dal tipo di viaggio o la destinazione scelta. Ad esempio, un viaggio al mare è molto benefico grazie all’aria ricca di iodio che stimola il metabolismo. Unica avvertenza: il troppo sole che può causare spiacevoli macchie cutanee, in particolare sul viso. Meglio non esporsi, dunque, nelle ore più calde (dalle 11 alle 16) ed usare un alto fattore protettivo (superiore a 30) anti Uvb e Uva. Anche andare in montagna è molto salubre grazie all’aria pulita che si respira. L’importante è evitare percorsi con un eccessivo dislivello e non superare i 2.000 metri di altitudine a causa del ridotto apporto di di ossigeno nell’aria.

Ottimi anche i viaggi culturali per visitare città e capitali a patto che siano passeggiate e che non si trasformino in tour de force. Meglio evitare, comunque, città troppo affollate, soprattutto nelle giornate più calde perché la folla e il caldo possono essere fonte di stress e creare qualche disagio. Per quanto riguarda mete lontane oppure esotiche, l’ideale è chiedere consiglio al proprio ginecologo perché ogni situazione è diversa da un’altra. In particolare, negli ultimi tre mesi non è consigliabile allontanarsi troppo da casa, con il rischio di dover saltare cure o di non potersi far assistere nel modo migliore.

Infine, meglio non viaggiare in paesi dove non sussistono buone condizioni igieniche, dove insetti ed altri animali possono causare malattie e dove serve una profilassi vaccinale specifica che potrebbe rivelarsi dannosa per la salute del feto, in particolare le zone caraibiche o equatoriali, come Centro e Sud America, alcuni Paesi dell’Asia, dell’Africa e del Pacifico dove, purtroppo, si possono contrarre pericolosi virus, come il virus Zyka, che viene trasmesso dalle zanzare. Contro questo virus non è possibile difendersi poiché non esiste un vaccino e, sebbene i sintomi appaiano lievi e durino 2-7 giorni, in gravidanza possono causare gravi anomalie cerebrali, inclusa la microcefalia, o altri difetti congeniti, oppure altre patologie, come l’aborto spontaneo.

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