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Nell’inverno della Romania più freddo degli ultimi 50 anni: io c’ero

Non mi vanto di aver viaggiato ed essere tornata a casa con la febbre a 40 ma adesso che il pericolo di morte si sta allontanando posso dire di aver vissuto l’inverno della Romania più freddo degli ultimi 50 anni. E’ quello che dicevano i rumeni, che diceva la tv sia italiana che rumena ed è quello che dicevano tutti in quei giorni intorno al 31 dicembre, Capodanno, notte in cui si è registrata una temperatura di -22 gradi sotto lo zero.

Quando ci siamo allontanati dalla cena per andare a vedere i fuochi in Piazza Constitutii, di fronte al Palazzo del Parlamento, gli stessi locali ci hanno dato delle occhiate spaventate, per la serie: “siete proprio sicuri di voler andare?”. E noi siamo andati perché lo spettacolo dei fuochi è stato fantastico ma a poco è servita la lista di consigli che avevo preparato prima di partire sulle cose da portare e da indossare.

Nonostante i miei due pantaloni, due paia di calzini e le non so più quante maglie, magliette, maglioni indossati, nonostante una super sciarpa, cappello, cappotto, guanti, nonostante gli scarponcini, nonostante tutto, il freddo l’ho sentito e parecchio e credo che la dimostrazione di quanto si congelasse sia qui di fronte a voi: io, ancora malaticcia, a distanza di 10 giorni.

E che volete fare, anche questo è il prezzo da pagare per viaggiare e scoprire quanto si cela oltre i nostri confini geografici e mentali. Ora che sono tornata, nel caldo della mia bella Alghero che in questo momento segna 15 gradi ma dove il freddo e anche un po’ di neve sono comunque arrivati in quei giorni, ho tanta voglia di raccontarvi quello che ho visto e ho vissuto nel mio viaggio di Capodanno a Bucarest, una città bellissima che mi ha affascinato e che spero di rivedere, magari con un clima più mite.

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Il freddo e i malesseri ci hanno un po’ bloccato, il gelo è arrivato all’improvviso e non sono riuscita a vedere tutto quello che avrei voluto ma quello che ho visto mi è rimasto davvero impresso. Oltre ai momenti imponenti e alla neve che li ricopriva senza sosta, ai negozi sempre aperti ogni ora del giorno, oltre alle meravigliose luci di Natale e agli eventi di musica, ballo e gli stand culinari in ogni dove, mi hanno colpito le persone con la loro allegria, i loro sorrisi, la loro voglia di stare insieme e di divertirsi e la loro simpatia.

I rumeni sono davvero persone solari, a dispetto del loro rigidissimo inverno, amano chiacchierare e socializzare, sono molto aperti e disponibili e fanno di tutto per aiutarti sia che tu ne abbia bisogno o meno. Mi avevano detto che il clima influisce molto sul carattere di un popolo e che quando il clima è mite, si tende ad acquisire un’indole più socievole ed estroversa del solito ed che è per questo che noi italiani siamo come siamo.

Eppure, questa teoria non trova nel caso rumeno una corrispondenza esatta. Il freddo, la neve, i -20 grandi non fermano i rumeni dall’uscire e le strade e le piazze e i negozi sono pieni di gente anche nella giornata più fredda e tra di loro e con gli stranieri, i cittadini di Bucarest non perdono l’occasione per regalare un sorriso o dare un consiglio spassionato.

Ecco perché nell’inverno della Romania più freddo degli ultimi 50 anni, posso dire con estrema sincerità di aver trovato un calore incredibile negli sguardi dei rumeni, nella loro giovialità e convivialità, nella loro voglia di comunicare e di raccontare la storia di un paese che ormai si è ripreso, è tornato a vivere, forse con un po’ di nostalgia del passato per alcuni, ma un paese senz’altro diverso e migliore di quello di 10 anni fa, che oggi non ha proprio nulla da invidiare agli altri paesi europei, Italia compresa.

Inverno in Romania: come prepararsi al viaggio

Vi confesso che dicembre in Romania non era proprio quello che avrei voluto. Perché? Per il freddo! Questo Capodanno avrei voluto trascorrerlo al caldo, in qualche location esotica ma ahimè non sarà possibile per diversi motivi sia personali che per una scelta convinta: scoprire l’Europa dell’Est, una terra ancora poco conosciuta e inesplorata che, però, vanta una storia e una cultura davvero eccezionali.

Sono molto emozionata e non so bene cosa mi aspetta ma lo scoprirò viaggiando. A dicembre in Romania fa freddo! Un mio amico rumeno mi ha appena detto che nel suo paese in questo momento ci sono già 50 cm di neve e una temperatura che oscilla tra i meno 2 gradi e i 4 nel momento più caldo della giornata. In particolare nella capitale Bucarest il clima in inverno rimane anche abbastanza e umido e le ore di sole al giorno sono appena due.

Non ho paura del freddo e mi piacciono i paesaggi innevati, soprattutto nel periodo natalizio. Vivendo in una città costiera del nord Sardegna difficilmente si può assistere ad una suggestiva nevicata e, per quanto sia piacevole un inverno mite, non rende giustizia alla sua vera identità di mese freddo, senza neanche un fiocco di neve che cade.

In Polonia a Febbraio di qualche anno fa, alle stesse temperature, mi è venuta la febbre a 39 ma è anche vero che non ero adeguatamente coperta in una delle zone turistiche a livello sciistico più famose: la città di Zakopane. Vista l’incoscienza non posso usare l’esperienza polacca come termine di paragone ma è certo che mi abbia un po’ traumatizzato e, quindi, affrontare di nuovo un clima così rigido mi mette comunque in agitazione.

Capodanno è ancora lontano e non so ancora cosa porterò in valigia con me ma non è mai troppo presto per iniziare a pensarci. Del clima rumeno non c’è da fidarsi: ad aprile 2014 la Romania è passata dalla primavera all’inverno in 24 ore. Da un giorno all’altro, in gran parte del paese dove il clima era mite e con temperature intorno ai 17°C hanno dovuto rispolverare abiti pesanti e tipicamente invernali.

L’inverno è arrivato all’improvviso, spazzando via con prepotenza la stagione dei fiori. Le temperature sono precipitate e ci sono state fitte nevicate che hanno portato perfino alla comparsa di ghiaccio sulle strade. Quindi, oltre all’immancabile guida turistica e macchina fotografica + smartphone, ecco qualche altro oggetto a cui non si può proprio rinunciare a dicembre in Romania:

  • vestiti caldi;
  • maglione o pile;
  • piumino;
  • berretto di lana;
  • guanti e sciarpa di lana;
  • scarpe comode e asciutte;
  • impermeabile;
  • ombrello.

Per i più freddolosi suggerisco di prendere in considerazione anche calze spesse e/o calzamaglie da mettere sotto i pantaloni per tenere al caldo le gambe. Spero di non dimenticare nulla ma, forse, questo lo scoprirò solo una volta arrivata sul posto. Fino ad allora, posso solo cercare di organizzarmi al meglio e, onde evitare il rischio di congelamento, di partire preparata.

Questo era il mio piccolo elenco promemoria in vista di un rigidissimo dicembre in Romania. Qualcosa da aggiungere che potrebbe salvarmi la vita o almeno risparmiarmi un po’ di gelo?

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