Le Cinque Terre sono un valido esempio di quando si dice che non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo per meravigliarsi. Spesso le cose più belle sono vicino casa nostra. E anche se per me, che vivo a Milano, la Liguria non è proprio dietro l’angolo, vale la pena fare due ore di viaggio con la certezza che si verrà ripagati da tanta bellezza. Monterosso al mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore: sono le località che fanno parte di questo patrimonio nazionale e mondiale inserite, nel 1997 dall’Unesco nella lista dei beni patrimonio dell’umanità.
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Cosa vedere a Monterosso al mare in un giorno
Finalmente due mesi fa ho avuto la possibilità di visitare Monterosso al mare in occasione di un viaggio sulla Riviera del Levante e non me la sono fatta scappare. Ci sono stata per il Ponte del 1 novembre in un weekend d’autunno davvero caldo, ideale per visitare le Cinque Terre. Il primo borgo che decidiamo di vedere è Monterosso al mare e a quanto pare non siamo gli unici perché di turisti se ne vedono tantissimi. Decidiamo di visitare le Cinque Terre in treno per comodità ed ecco che appena usciti dalla stazione ferroviaria di Monterosso restiamo letteralmente incantati di fronte alla vista a 360° del mar Ligure e del paese.
Cosa vedere a Monterosso al mare
Spiaggia di Figina
Arrivare nelle Cinque Terre mi ha immediatamente ricordato una similitudine con il sentiero degli Dei della mia Costiera Amalfitana. Anche qui il mare azzurrissimo che si fonde con il cielo, le coste frastagliate e selvagge che pur custodiscono la vita di piccoli borghi, i panorami da favola che sembra di poterli toccare con un dito sono spettacolari. Monterosso è soprattutto una località di mare, apprezzata per la sua spiaggia di Fegina, l’unica di sabbia delle Cinque Terre, ampia e adatta alle famiglie, situata proprio all’uscita dalla stazione e facilmente raggiungibile. È una cartolina ricordo da portar via e custodire gelosamente.
Centro storico
Lascio questo splendido panorama e proseguo verso sinistra, attraverso Via Fegina ed eccomi all’ingresso del centro storico. La grande piazza con la fontana al centro e la Chiesa di S. Giovanni Battista sullo sfondo mi danno il benvenuto nel cuore del paese: costeggio la Parrocchia e mi sembra di trovarmi in un piccolo caruggio, molto simile a quelli che si possono ammirare a Genova, reso ancora più piccolo dai tavolinetti di un ristorante.
Torre Aurora
Prima di tornare indietro verso la stazione e riprendere il viaggio attraverso le Cinque Terre, ci si può fermare a Torre Aurora per avere un incredibile colpo d’occhio sul golfo e su Monterosso al mare, decisamente non male come inizio! Davanti a me i colori della natura, resi ancora più accesi dalla luce del sole primaverile, e le tipiche casette colorate a ridosso del mare, incastonate tra le colline e la spiaggia.
Chiesa di San Francesco
Giusto il tempo di camminare ancora un po’ e prendendo un sentiero che sale leggermente si arriva a quello che è probabilmente il punto panoramico più famoso e suggestivo della zona. Qui si trova la piccola Chiesa di S. Francesco e la statua bronzea di San Francesco e il Lupo.
Convento dei Cappuccini
Da vedere, oltre la Chiesa, c’è il Convento dei Cappuccini ed una targa commemorativa dedicata ad Eugenio Montale, cittadino illustre di Monterosso al mare per diversi anni. Qui la pace ed il silenzio sono assicurati perché non c’è nessuno, il luogo è abbastanza fuori dal circolo turistico: l’unico rumore che si avverte in lontananza è quello delle onde che si infrangono sugli scogli.
Statua del Gigante
È ora di tornare in stazione ma non prima di aver fotografato l’ultima tappa di questa visita a Monterosso al mare: la curiosa Statua del Gigante (chiamata anche di Nettuno). Qui mi godo un’ultima volta lo spettacolo di Monterosso. Raggiungo il treno ripensando alle tante bellezze viste in poche ore e mi riprometto di farvi presto ritorno!
Dopo aver ammirato tutte le bellezze di Monterosso, qualche momento di riflessione è d’obbligo. Mentre li ascolto rifletto sull’immenso patrimonio che l’Italia possiede e che la stragrande maggioranza degli altri paesi può solo sognare, un “primato” che dovrebbe farci meditare e pensare su come poterlo valorizzare e preservare al meglio, due aspetti su cui purtroppo c’è molto da imparare.
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