Escursione al Parco della Giara tra gli ultimi cavalli selvaggi d’Europa

Immaginate di regalarvi un pomeriggio immerso nella natura incontaminata, lontana da inquinamento, caos e rumore, quale posto vi verrebbe in mente? A me il Parco della Giara, nella parte centrale della Sardegna, ad ovest del golfo di Oristano, che ho avuto il piacere di visitare in occasione del weekend #aroundTuili.

Dal 1995 l’altipiano della Giara (giara di Gesturi) è riconosciuto come area SIC (Sito di Interesse Comunitario). Tra tutti i mammiferi che vivono sulla Giara il Cavallino della Giara, Equus caballus giarae, è senza dubbio il più noto, introdotto probabilmente nel periodo nuragico o nel periodo punico.

In questo articolo vi racconto la mia visita alla Giara di Gesturi, cosa fare e cosa vedere e come organizzare un’escursione per godervi al massimo questo splendido territorio, ricco di meraviglie naturali e bellezze storiche. Sono certa che ne resterete affascinati!

Visitare Parco della Giara: info e consigli

Escursione alla Giara di Gesturi

Ad accompagnarci nell’escursione è Roberto Sanna, guida ambientale del parco e un clima mite decisamente primaverile. E la primavera è, forse, uno dei momenti migliori per visitare il Parco della Giara che si riempie di colori e profumi indescrivibili, sentieri e angoli fioriti che accolgono il cisto in fiore, violette, ciclamini e orchidee selvatiche e di ranuncoli  bianchi che ricoprono completamente i “Paulis”, enormi distese d’acqua naturali di cui l’area è ricca regalando al visitatore un’esperienza davvero unica.

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Cavallini del Parco della Giara

Accanto a tutto questo che già da solo vale l’escursione, il Parco della Giara è famoso per essere la casa di ospiti molto speciale: i cavallini della Giara, che qui pascolano tranquilli, indisturbati e completamente allo stato brado, cibandosi dei ranuncoli che fioriscono sulla superficie dell’acqua. Ma perché i i cavallini della Giara sono così unici nel loro genere. Perché sono selvaggi, anzi gli ultimi cavalli selvaggi d’Europa.

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Durante l’escursione al Parco della Giara ho avuto la fortuna di ritrovarmi faccia a faccia con alcuni di loro ed è stato un momento davvero magico. Non è possibile avvicinarsi troppo perché essendo cavalli non addomesticati sopportano mal volentieri la presenza dell’uomo anche se, certo, una visita dopo l’altra, hanno perlomeno iniziato a tollerarla.

Flora e fauna all’Altipiano della Giara

Ma i cavallini della Giara non sono le uniche attrazioni interessanti del Parco della Giara. Qui si può ammirare anche un’eccezionale flora e a tutti gli animali che rappresentano la ricca fauna del parco. Coperta in origine da fitti boschi, la Giara presenta oggi tutti gli aspetti caratteristici di una tipica area mediterranea. Conservando ancora oggi un elevato indice di naturalità. Sono presenti vari tipi di piante caratteristiche, coma la sughera, il leccio, la roverella, e un’infinità di piante profumate, utilizzate dall’uomo come il mirto, l’elicriso e il corbezzolo.

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Sull’altopiano sono state identificate più di 350 specie vegetali, alcune rare come la Morisia Monantha, piccolissima piantina perenne che fiorisce da gennaio ad aprile con un evidentissimo fiorellino giallo oro, dal quale prende il nome in sardo “Ebra de Oru” ovvero “erba d’oro”. Morisia è anche il nome del giardino botanico del Parco della Giara, dove soprattutto in primavera, è possibile vedere raccolte le specie botaniche più significative dell’Altopiano, come delle splendide orchidee.

Oltre ai famosi cavallini, la giara è popolata da cinghiali, volpi, martore, ricci, conigli, lepri, gatti selvatici, martore e tanti altri, vanno menzionati anche i tanti uccelli che vivono o transitano, a secondo dei periodi, sull’altopiano, come ad esempio i falchi e le poiane, le pernici, il picchio rosso maggiore, i gruccioni, i germani reali, le cicogne e i cavalieri d’Italia. Una segnalazione in particolare va fatta per il “lepidurus opus Lubbocki”, un crostaceo arcaico, restato immutato da 200 milioni di anni, che vive nei paulis e che capita di avvistare nelle belle giornate primaverili.

Pinnettas della Giara di Gesturi

Inoltre, sull’altipiano della Giara si ritrovano antichissime testimonianze della frequentazione umana di questo territorio risalenti al Neolitico. Tra “Domus de Janas”, resti di ceramica, selce e ossidiana e torri nuragiche usate all’epoca come punti di vedetta il passato è a portata di mano… e di fotocamera.

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In particolare, la nostra escursione si conclude con la visita  alle celebri “Pinnettas”, tipiche capanne simili a quelle del periodo nuragico, utilizzate dai pastori come rifugio fino a 50 anni fa. Roberto, la nostra guida, ci ha permesso di visitarle anche all’interno e ci ha spiegato il loro uso e le tecniche impiegate per la loro costruzione, rendendo la loro storia davvero affascinante e suggestiva.

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Non posso concludere il mio racconto della visita al Parco della Giara, però, senza accennare ai meravigliosi scorci su Tuili di cui è possibile godere sia arrivando che andando via e, ovviamente, in molti punti panoramici dell’area. Insomma, questo posto merita davvero. Per approfondire, chiedere altre informazioni e prenotare l’escursione potete visitare il sito del Parco della Giara,  inviare una mail ad info@jara.it o chiamare direttamente lo 070/9364277.

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2 commenti su “Escursione al Parco della Giara tra gli ultimi cavalli selvaggi d’Europa”

  1. Leggo e rileggo l’articolo e riscopro sempre cose; ora mi è sembrato di soggiornare in una invitante Pinnetta come se fossi in un Trullo. Belli, bello, bellissimo!

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