Cosa vedere ad Ayutthaya: visita all’antica capitale del regno del Siam

La nostra meta non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose. Henry Miller

Dopo due giorni di vita metropolitana in quel di Bangkok il nostro viaggio in Thailandia riprende alla volta di Ayutthaya. La prima sosta è a Ban Len per la visita al Bang Pa-In Palace sul fiume Chao Phraya. Anche conosciuto come Palazzo d’estate, quello di Bang Pa-In è molto più di un semplice palazzo ma consiste in un complesso di edifici un tempo utilizzati dai sovrani siamesi del Regno di Ayutthaya. A costruirlo è stato il re Prasat Thong nel 1632 ma la maggior parte degli edifici attualmente visibili sono stati fatti costruire tra il 1872 e il 1889 dal re Chulalongkorn.

Cosa vedere nel Bang Pa-In Palace

La struttura ospita vasti giardini, il Wehart Chamrunt, “residenza della luce celestiale”, un palazzo reale in stile cinese e la sala del trono costruito durante il regno di Rama IV, la Phiman Warophat, l'”eccellente e Luminosa dimora celeste”, una delle residenze reali originariamente in legno; Ho Withun Thasana, una torre di avvistamento dai colori vivaci che offre una bellissima vista dell’intero complesso di Bang Pa-In e l’Aisawan Thiphya-Art, uno sfavillante padiglione costruito al centro di uno stagno. Il palazzo è quasi sempre aperto al pubblico poiché viene utilizzato dal re e dalla famiglia reale solo raramente in occasione di banchetti e occasioni speciali.

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Sembra di trovarsi in un altro mondo passeggiando tra grandiosi edifici, statue e sculture maestosi, cespugli a forma di elefante, stagni e fiori di loto, tutto condito da un mix di colori davvero unico. Generalmente per il turista in vacanza in Thailandia questa non è che una tappa intermedia da visitare in velocità eppure io ci trascorrerei volentieri una giornata perché l’atmosfera di pace e relax che si percepisce, rende il Palazzo Reale una location davvero speciale. La dimensione quasi favolistica, inoltre, contribuisce a immergere il visitatore nella cultura thailandese e nella sua storia mitica.

Ayutthaya: patrimonio dell’umanità

Dopo la visita al Bang Pa-In, ci rimettiamo in marcia per proseguire verso il “Parco Storico di Ayutthaya“, dove si trovano le celebri rovine di Ayutthaya che costituirono la capitale del regno di Siam. Arrivare al parco è un’emozione grandissima. Dichiarato uno dei Patrimoni dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO, questo sito archeologico a 90 chilometri da Bangkok, è ciò che resta dell’antica capitale della Thailandia quando deteneva un forte potere strategico a livello commerciale e diplomatico in tutto il Sud-est asiatico. Tra le sue attrazioni più interessanti trovate templi, sculture, statue di Buddha e monasteri.

La testa di Buddha di Ayutthaya

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Tra le sculture più interessanti rientra sicuramente la scultura della testa di Buddha tra i rami di un albero, una delle attrazioni più famose di Ayutthaya. La testa del Buddha tra i rami si trova nel Wat Mahathat, il Tempio della Grande Reliquia, situato a metà strada fra il Grand Palace e il Museo Nazionale. L’immagine della testa avvolta dai rami è tra quelle più rappresentative di Ayutthaya, poiché capace di dar vita ad uno spettacolo davvero unico nel suo genere. Nessuno sa come questa testa sia arrivata qui ma la leggenda narra che quest’albero di bodhi, per salvarla dalle razzie birmane, l’abbia nascosta tra le sue radici, scoprendola solo in tempi più sicuri.

Solo leggenda o c’è anche un fondo di verità? Probabilmente sì perché questa testa, insieme a moltissime altre, è purtroppo il segno di un aspro conflitto che ha inizio nel lontano 1551 quando il Regno del Siam diventa uno Stato vassallo dei re birmani della dinastia di Taungù e, poi, nel 1569 con l’espugnazione di Ayutthaya da parte del conquistatore birmano Bayinnaung. In seguito il potere verrà riconquistato dai siamesi ma la situazione resta tesa almeno fino al  1767, anno in cui Ayutthaya viene espugnata e rasa al suolo dai birmani, con la conseguente fine del regno, dopo 417 lunghi anni dalla sua fondazione.

I templi di Ayutthaya

Tra i templi meritano una visita il tempio Wat Chaiwatthanaram, una delle maggiori attrazioni turistiche del luogo e uno dei templi più belli di tutto il paese e il Wat Sri Samphet, il più importante complesso di templi che anticamente custodiva un Buddha di 16 mt ricoperto da 250 kg d’oro. I tre chedi (termine thailandese per stupa) qui visibili servivano per contenere oggetti sacri, in questo caso le ceneri di tre regnanti. Interessante è anche il Wat Mongkhon Bophit, al cui interno si trova un’impressionante statua del Buddha alta ben 17 metri. Considerando che l’intera area si estende per ben 320 ettari (3.2 km²) vedere tutto è impossibile, quindi, vi consiglio di lanciarvi sui luoghi di maggior interesse e dedicarvi agli altri nel tempo che rimane.

Un parco per rivivere la storia della Thailandia

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Attrazioni turistiche a parte, la bellezza di questo parco risiede anche nei suoi tranquilli sentieri che si incontrano e incrociano passando tra piccoli ponti in legno, nei laghetti ricoperti di fiori di loto e nella natura verdeggiante tutt’intorno che trasmette un senso di pace indescrivibile. Certo le rovine sono imponenti e di grande interesse storico ma anche il paesaggio in cui sono immersi non è da meno e contribuisce senz’altro a rendere Ayutthaya una delle località più affascinanti dell’intera Thailandia. L’ideale è una bella passeggiata a piedi o in bicicletta senza fretta, per godersi la vista e l’atmosfera piacevole e rilassata che si respira.

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